Taranto, bonifiche Mar Piccolo. Vera Corbelli: ‘Il Governo ha voluto che io andassi via’

Di Daniela Spera

Il Prefetto Demetrio Martino è il nuovo commissario straordinario per la bonifica dell’area di Taranto. La Commissione parlamentare d’inchiesta su illeciti ambientali, dopo Martino, ha ascoltato l’ex commissario Vera Corbelli, accusata dal Prefetto di Taranto di non avergli trasferito la documentazione in suo possesso. I rapporti sono tesi tra i due. Intanto, la conclusione della bonifica delle aree non comprese nel perimetro ex Ilva attende, come anche la bonifica del sito ex Cemerad di Statte.

É Demetrio Martino il nuovo commissario straordinario per la bonifica dell’area di Taranto. Il suo incarico è stato ufficialmente prorogato con decreto registrato dalla Corte dei Conti il 16 maggio. La Presidenza del Consiglio dei Ministri lo ha comunicato al Ministero della Transizione Ecologica. Martino era in carica da novembre 2020 e il suo mandato era scaduto a marzo 2022. Avrà il compito di coordinare la bonifica delle aree non comprese nel perimetro ex Ilva, cioè quartiere Tamburi di Taranto, Mar Piccolo, cimitero di Taranto e aree di Statte. Prima di Martino, commissari sono stati Alfredo Pini e Vera Corbelli, quest’ultima rimasta nell’incarico per quattro anni. La Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ha ascoltato Martino il 21 aprile scorso peracquisire informazioni sul piano di monitoraggio integrato acqua-suolo, voluto da Vera Corbelli e mai avviato.

Il 18 maggio scorso, alle ore 13.30, presso l’Aula del V piano di Palazzo San Macuto, la stessa Commissione ha ascoltato anche Vera Corbelli, già commissaria straordinaria per gli interventi di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione dell’area di Taranto. L’ex commissaria, dopo aver illustrato il lavoro svolto nel corso del proprio mandato, in merito al mancato passaggio di consegne, ha fornito una versione opposta a quella di Martino.

Mar Piccolo e piano di monitoraggio integrato

La bonifica del Mar Piccolo resta la questione più urgente da risolvere. Ma sono ancora tanti i nodi da sciogliere intorno agli interventi da attuare.

A Taranto purtroppo, nonostante le tante indagini sito-specifiche fatte, non si aveva una rete di monitoraggio per capire quali fossero i problemi, le pressioni e gli impatti sull’acqua e sul suolo’– ha spiegato Vera Corbelli nel corso dell’audizione – ‘per questo era necessario pensare ad un sistema di monitoraggio integrato finalizzato a capire lo stato della compromissione dell’acqua e del suolo, veicoli di trasferimento del materiale inquinato, e capire come evolve negli anni’. Non solo: ‘la rete di monitoraggio integrata ha anche carattere preventivo nei confronti di possibili illeciti che si potrebbero verificare’ ha aggiunto Corbelli ‘se riesco a monitorare e controllare un territorio quotidianamente e capire come reagiscono le matrici si può risalire anche alla fonte inquinante’. Tale rete però resta solo un’intenzione. É ferma alla fase di progettazione.

Il passaggio successivo avrebbe riguardato le gare per la bonifica del Mar Piccolo ma allo scadere del suo mandato tutto si è fermato: Il Governo ha voluto che io andassi via’ ha sottolineato Vera Corbelli senza mezzi termini. Riferendosi alle bonifiche del Mar Piccolo ha poi aggiunto:Il 20 agosto 2020, allo scadere del mio mandato, ho scritto più volte al Governo affinchè si attivasse per consentire il proseguimento delle attività, a partire da tutta la documentazione prodotta, ma non ho avuto mai risposta.’

Il ‘passaggio di consegne’

Come già detto, nella precedente audizione (21 aprile 2022) il prefetto/commissario Demetrio Martino aveva lamentato un mancato passaggio di consegne della documentazione prodotta dallo staff dell’ex commissaria che ha smentito questa versione dei fatti. Vera Corbelli, nel corso della sua audizione, ha elencato una serie di date che indicano i contatti avuti con Martino. Il 16 novembre 2020 sarebbe avvenuta la consegna della documentazione prodotta tramite i suoi delegati: 5 volumi contenenti l’elenco di oltre 105.000 documenti tecnico-scientifici e banche dati; hard-disk contenente gli oltre 105.000 documenti prodotti; 11 registri di protocollo in formato cartaceo (dal 2014 al 2020); Accordi di collaborazione, Convenzioni e Protocolli d’Intesa sottoscritti; contabilità generale. In chiusura, il Presidente della commissione ha invitato l’ex commissaria a sedersi a un tavolo per collaborare con il nuovo commissario straordinario, scambiandosi tutte le informazioni necessarie a proseguire le attività di bonifica, superando le tensioni e i dissidi passati.

I rifiuti radioattivi dell’ex Cemerad

Vera Corbelli resta comunque in carica in qualità di commissaria per la bonifica del sito ex Cemerad, un capannone fatiscente che ha ospitato, e ancora ospita, fusti colmi di rifiuti radioattivi. Una questione ancora aperta che rischia di ritornare nel baratro del dimenticatoio. Devono essere ancora rimossi altri 3000 fusti e per l’ultimazione degli interventi sono stati stanziati 8,8 milioni di euro. Soldi che però non possono essere utilizzati. La causa risiede nella mancata definizione di un circuito finanziaro da parte del MEF (Ministero dell’Economia e Finanza) in collaborazione con l’Agenzia di Coesione. La situazione è preoccupante, anche perché il sito ha un problema di sicurezza, dal momento che non c’è più la vigilanza armata.

Foto tratta dalla rivista Nature – Scientific Reports

Video completo

Leggi anche:

Leave a Comment