La guerra fa schifo. L’ipocrisia è la madre della violenza.

bandiera della pace

Ivan è molto arrabbiato. Talmente arrabbiato che scrive in terza persona e stava per iniziare questo commento con: “E niente…”. Non si iniziano i commenti con: “E niente”. Se non avete niente da dire non scrivete! Niente paura, comunque, ho visto iniziare in questo modo anche editoriali scritti da direttori di testate giornalistiche nazionali. La speranza di un futuro migliore si perde anche a causa di questi dettagli.

Torno a scrivere in prima persona. La guerra fa schifo, lo sappiamo e lo ripetiamo da sempre. Ma anche l’ipocrisia fa molto schifo. Cristo, secondo quanto riportato dai Vangeli, riservava parole di fuoco agli ipocriti definendoli sepolcri imbiancati. Oggi tutti appendiamo bandiere della Pace e ci pisciamo gli occhi con le immagini della guerra in Ucraina. Nel 2001 chi appendeva la bandiera della Pace perchè contro l’invasione in Afghanistan veniva, invece, esposto alla derisione pubblica. Stessa sorte per chi protestava contro l’invasione dell’Iraq. Uguale identico destino è riservato a chi oggi (oggi!) cerca di promuovere politiche di accoglienza verso i profughi che attraversano il Mediterraneo rischiando la vita. Sono arrabbiato, si. Ma mi rivedo nell’illuminismo e nel marxismo e sono abituato ad aspettare che sia la storia a darmi ragione.

Un po’ di numeri non fanno mai male. L’Afghanistan del 2001 era una nazione pacifica con un governo che non aveva mai attaccato alcuna altra nazione. Poteva piacere o non piacere, ma quel governo si erano scelti gli afgani dopo aver combattuto i sovietici e dopo una guerra civile. Li abbiamo invasi illegalmente, esattamente come oggi la Russia ha illegalmente invaso l’Ucraina. Anzi, russi e ucraini hanno storie di conflitti che vanno indietro nei secoli. Noi l’Afghanistan, tuttora, non sappiamo nemmeno dove sia. La nostra invasione è costata oltre 200mila morti, soprattutto tra i civili. Morti anche italiani. Ancora, a distanza di otre 20 anni, nessuno ci ha spiegato il perchè di quel massacro. L’Afghanistan non minacciava nessuno. I talebani non erano coinvolti nell’attacco alle torri gemelle del settembre 2001. Non c’era alcuna ragione per attaccarli. Eppure noi, l’Occidente buono, abbiamo devastato una nazione senza alcuna ragione.

Il successivo attacco all’Iraq, anche in questo caso senza alcuna ragione, si conta abbia causato circa 600mila vittime. Ovviamente per la gran parte civili. Anche italiani. Gli stessi Stati Uniti d’America hanno ammesso, anni dopo l’invasione, che le prove secondo le quali l’Iraq possedesse armi di distruzione di massa erano false. E li abbiamo bombardati. E chiunque in Italia protestasse contro la guerra veniva accusato di essere terrorista, talebano, non patriota. La parola pacifista veniva usata con disprezzo. Con estremo disprezzo. Ricordo sindaci, anche nel mio paese, che venivano eletti e come primo atto ufficiale strappavano le bandiere della Pace che precedenti amministrazioni avevano esposto sugli edifici pubblici.

Ancora: guerra in Serbia e Kosovo del 1999. Oltre 500 civili assassinati dalle bombe della Nato, cioè da noi. Il Kosovo sta alla Serbia come il Donbass sta all’Ucraina. Regioni di una nazione abitate da minoranze etniche che reclamano l’indipendenza. All’epoca bombardavamo la Serbia che voleva preservare i propri confini e sostenemmo la separazione del Kosovo. Oggi, invece, sosteniamo chi vuole mantenere intatti i confini. Schizzofrenia storica e politica. Ipocrisia.

Si moltiplicano le iniziative per accogliere ed aiutare i profighi ucraini. Bellissimo. Ricordo solo che dal 2014 ad oggi si stima che siano morti 17mila profughi che cercavano di attraversare il Mediterraneo scappando da guerre a pochi chilometri da noi.

Non riesco a trovare alcuna logica. Anzi, forse una la trovo. Gli ucraini sono bianchi, biondi e giocano in serie A. I libici, gli afgani, i palestinesi, sono scuri e a volte negri. Siamo razzisti. Nel profondo. Ancestralmente. Per questo difendiamo gli ucraini e bombardiamo gli iracheni. Siamo razzisti. Ed è una vergogna.

Non vi piace ciò che sto scrivendo? Purtroppo è vero. Non chiedo di non condannare la guerra. Io la condanno da sempre. Ogni guerra. Chiedo solo di non essere ipocriti. Perchè l’ipocrisia è alla base di ogni violenza. Quando colorate i vostri social media con il giallo e il blu, per favore, aggiungete che siete “contro la guerra in Ucraina”, ma provate piacere e gioia quando ammazziamo afgani, libici, iracheni, palestinesi e serbi”. Grazie.

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