Mascherine rosa

Rosa non è un colore indecoroso. Rosa non è un colore disonorevole. Non lo è per chi lo indossa, non lo è per ciò che rappresenta.

Rappresenta, infatti, solo se stesso: un colore primario, il rosso, e il bianco in diverse percentuali, con un tocco di magenta e di blu se vogliamo un rosa più o meno tenute o shock. Ma il rosa ha anche un significato altro da sé, cioè il significato che noi gli attribuiamo. E il significato che noi gli attribuiamo non ha nulla a che vedere con il colore in sé, ma dipende dal contesto culturale in cui è calato, in cui noi lo caliamo. Nel Settecento era indossato indifferentemente da uomini e donne e anzi, grazie a quella che potremmo definire una “influencer” ante litteram, Madame de Pompadour, divenne un colore alla moda, per entrambi i sessi.

Nell’Ottocento addirittura divenne un colore prettamente maschile, usato per i bambini, perché sulle frequenze del rosso, il colore della passione, mentre per le bambine si usava il celeste. Il rosa è rimasto un colore per maschi fino ai primi decenni del Novecento, simbolo di mascolinità ma meno bellicoso del rosso e dunque adatto alla vita sociale. Celebre l’abito rosa indossato da Jay Gatsby nel Il grande Gatsby, il capolavoro di F. Scott Fitzgerald del 1925.Poi due anni dopo inizia l’inversione di tendenza e a innescalrla è un grafico pubblicato dal Times sui consumi di uomini e donne: la curva delle donne è rosa e quella degli uomini celeste. Le aziende cominciano a produrre lingerie rosa per le donne e a mettere il sigillo sul rosa come roba da femmine è Barbie, negli anni ‘50.Da allora è un lento sprofondare nello stereotipo.

Addio splendido abito pink suit di Jay Gatsby, addio trine rosa confetto di Luigi XV. Il rosa è da femmine e da checche.Tranne il rosa della Gazzetta dello Sport – il quotidiano per maschi per eccellenza, no?- che dal 1898 sfoggia in prima pagina machissimi bicipidi e perfino abbracci e baci tra compañeros.Se fino agli anni ‘40 il rosa era macho, dopo sarà effemminato, simbolo di delicatezza, gentilezza, pacatezza, tutte doti che deve avere la donna perfetta.E’ per questo che oggi, negli asili nido e nelle scuole materne purtroppo c’è ancora un profluvio di grembiulini rosa confetto per le bambine e celeste per i bambini; le scatole dei giocattoli per bambine sono tutte uno sbrilluccichio rosa, con tutte le sfumature dei colori caldi e quelle dei bambini tutte le frequenze dei colori freddi. Ancora una volta si ha una traslitterazione dei piani: quello che appare diventa quello che E’.

Appare rosa, un colore a cui la società attribuisce qualità di gentilezza e delicatezza (e sottomissione e docilità), quindi chi lo indossa deve ESSERE non solo APPARIRE rosa. La donna deve essere rosa dentro. Mi fermo qui e non inizierò ad analizzare la lunga storia degli stereotipi di genere che combattiamo, a partire appunto dal linguaggio e dalle scatole dei giocattoli e dei libri di testo delle scuole primarie, per arrivare ai mestieri “per maschi” e “per femmine”, con grave danno per l’economia e la democrazia. Torno alla cronaca e al rifiuto dei poliziotti ad indossare le mascherine #Ffp2 rosa, perché disonorevoli

.La Storia (del rosa) ci ha dimostrato che – anche se i poliziotti la pensano diversamente, attribuendo al rosa un valore sociale che “in sé” non ha né ha mai avuto fino a pochi decenni fa – non conta il colore di ciò che indossiamo, perché a quel colore possiamo attribuire tutti gli attributi del mondo e il loro contrario, ma conta quello che c’è sotto al vestito, anche quando il vestito si usa per proclamare la propria identità (di genere e non).Quindi, è disonorevole rompere le ossa e torturare in carcere giovani ragazzi e ragazze indifesi e pacifici che manifestavano al G8 a Genova e farla franca; è disonorevole pestare a morte un giovane indifeso e fragile come Stefano Cucchi; è disonoreole uccidere a colpi di manganello e soffocandolo schiacciandolo per terra col ginocchio un ragazzo indifeso come Federico Aldovrandi; è disonorevole soccorrere due ragazze per strada con la volante e violentarle; è disonorevole rendersi complici di reati di mafia e delle stragi di mafia e terrorismo. E’ disonorevole nascondersi dietro una divisa, di qualunque colore sia, che simboleggia le Istituzioni e lo Stato, ed agire come antistato.

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