Forum Giornaliste del Mediterraneo, seconda parte a Bari con eventi in presenza

La rassegna internazionale è iniziata ieri e proseguirà fino al 25 novembre prossimo, giornata contro la violenza sulle donne. Domani nell’aula magna dell’Università degli Studi Aldo Moro di Bari si svolgerà la conferenza stampa di presentazione della sesta edizione, organizzata da Fondazione Pangea Onlus, APS Mediterranean Women Journalists, Giulia Giornaliste, in collaborazione con UNESCO, Co.Re.Com Puglia, Ministero degli Esteri, ateneo barese e Master in Giornalismo.

BARI – Torna in Puglia e in presenza il Forum delle Giornaliste del Mediterraneo dopo la prima tappa a Roma, dal 3 al 7 novembre scorsi. Gli eventi sono iniziati ieri, domenica 21 novembre, e andranno avanti fino al prossimo 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ricorrenza  presente sin dalla prima edizione della rassegna internazionale nel 2016.

Anche per la tappa pugliese resta doppio il binario tematico “Donne, Pace, Sicurezza” e “Infodemia”. Tutti gli eventi in presenza si svolgeranno nelle aule dell’Università degli Studi Aldo Moro di Bari (https://giornaliste.org/programma-completo-edizione-2021). La conferenza stampa di presentazione del Forum si svolgerà domani nell’aula magna Aldo Cossu dell’ateneo barese alle 9.30.

Il Forum of Mediterranean Women Journalists quest’anno è organizzato da Fondazione Pangea Onlus (www.pangeaonlus.org) capofila del progetto “Donne, pace, sicurezza: che “genere” di notizia, che “genere” di guerra-La voce delle donne dai luoghi dei conflitti” con l’Associazione “Giornaliste del Mediterraneo-Mediterranean women journalists” grazie al sostegno del Ministero degli affari esteri – Cidu, all’interno del Piano d’azione nazionale DPS-WPS e di UNESCO, in collaborazione con il Corecom Puglia e Giulia giornaliste. Fondato e diretto dalla giornalista investigativa pugliese Marilù Mastrogiovanni, presidente della giuria del World Press Freedom Prize Guillermo Cano di Unesco, il premio mondiale per la libertà di stampa che ogni anno viene assegnato a un giornalista che si distingue per l’impegno al servizio delle libertà di stampa e di espressione, il Forum conferma anche nel 2021 le collaborazioni storiche con il Co.Re.Com Puglia, con i centri di ricerca S/Murare il Mediterraneo, Balab e Archivio di Genere dell’Università di Bari, con il Dipartimento For.Psi.Com e il Master in Giornalismo.

Tutte le attività del Forum sono ispirate alla figura della giornalista investigativa maltese, Daphne Caruana Galizia, uccisa il 16 ottobre 2017 nell’esplosione di una bomba piazzata a bordo della sua auto e azionata con un telecomando a distanza è di ispirazione per tutte le attività del Forum. Galizia aveva 53 anni, era madre di tre figli. Negli ultimi anni aveva condotto una serie di inchieste che avevano scosso il mondo della politica e aveva anche subito il blocco dei suoi conti correnti. ‘Dì la verità anche se la tua voce trema’, ripeteva. Ed è questo il titolo del suo libro pubblicato postumo.

“La mission del forum è creare ponti e abbattere muri, promuovendo una riflessione sul lavoro delle giornaliste investigative, come presidio di democrazia, dunque di pace”, spiega Mastrogiovanni. “Per questo rafforziamo il nostro impegno per sostenere le giornaliste che in Italia, così come in ogni parte del mondo, ogni giorno, raccontano e approfondiscono i fatti anche mettendo a rischio la propria vita. Sono donne human rights defenders, la cui voce viene messa a tacere o resta isolata”, prosegue la giornalista. “Quella voce, invece, va amplificata ogni giorno affinché possa superare limitazioni e ostacoli per diventare patrimonio condiviso ed è con questo obiettivo che proseguiamo nella costruzione di una rete tra le giornaliste investigative, le attiviste della società civile e le donne che si occupano di gender study”, sottolinea “Allo stesso tempo siamo impegnate ad approfondire la condizione femminile nel mondo, dando ascolto a chi proviene da realtà difficili. La bussola in questo viaggio è costituita dalla dichiarazione dei diritti delle donne scaturita dalla conferenza mondiale delle donne a Pechino e dalla Risoluzione 1325 dell’Onu”, conclude Mastrogiovanni.

A dare il via alla seconda parte del Forum, tre panel trasmessi ieri on line. Il primo su “Taranto, futuro  resilienza” (alle 9,30 alle 11,30): immaginare il futuro del capoluogo ionico, significa lanciare il guanto di sfida all’Italia e all’Europa, stringendo un nuovo patto sociale in grado di salvaguardare salute, ambiente e lavoro. Sono intervenute: 1) Rosa D’Amato, europarlamentare, che ha affrontato la questione “Strategia dell’idrogeno: è possibile un Hydrogen Park a Taranto?” ; 2) Carla Luccarelli, dell”associazione Giorgioforever, costituita dopo la morte del figlio Giorgio Di Ponzio, 15 anni, a causa di un sarcoma raro; 3)Daniela Spera, attivista e giornalista, sul progetto dimenticato e ancora da raccontare Tempa Rossa; 4) Stefania Lisco, ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università degli Studi di Bari, sull’importanza della ricerca ambientale per Taranto.

A seguire (dalle 12,30 alle 14,30), c’è stato il panel dedicato ai “Conflitti ambientali da Nord a Sud”, a cui hanno preso parte: 1) Antonietta Podda, giornalista, attivista, esperta di tematiche sui rifiuti su “Taranto e rifiuti-Deposito nazionale dei rifiuti nucleari: a che punto siamo?”; 2) Daniela Spera, attivista e giornalista, su “Ex Cemerad di Statte: i rifiuti abbandonati nel capannone della vergogna: la storia infinita” ; 3) Roberta Caldera, mamma di Brescia, fondatrice del Comitato ‘La Roccia. Giustizia e verità per il futuro’, sul tema “Depuratore del Garda viola normativa europea”. Nel pomeriggio di ieri (dalle 16,30 alle 18,30) il panel su Maghreb e il femminismo umanitarista, per fare il punto sulla questione femminile, a dieci anni alla primavera araba, moderato da Leila Ben Salah, giornalista, con gli interventi di: 1)Irene Strazzeri, sociologa; 2) Ines Rielli, esperta di tratta, sfruttamento, violenza intersezionale; 3) Amel Grami, accademica tunisina.

Questa mattina (dalle 9,30 alle 11,30), il panel on line su “Fortezza Europa: detenzione, muri e prigione delle parole”, per un focus sulle politiche migratorie dell’Ue, moderato da Ilaria Lia, giornalista e scrittrice, con gli interventi di: 1) Eva Tennina, progetto Diritti; 2) Giulia Cicoli, Still I Rise; 3) Piera Mastantuono, Carta di Roma; 4) Silvia Calderoni, avvocata Alberico Secondo.

Prima master class in presenza oggi 22 novembre (dalle 15 alle 17), nell’aula don Tonino Bello del Dipartimento For.Psi.Com, palazzo ex Enel a Bari, su: “Libertà di stampa e diritto alla conoscenza: il ruolo delle giornaliste investigative nelle zone di conflitto”. La Master Class (prima sessione) sarà tenuta dai componenti della giuria Unesco che assegna il World press freedom prize “Guillermo Cano”.  I lavori saranno introdotti e moderati da Marilù Mastrogiovanni, presidente della giuria UNESCO. Interverranno: 1)David Dembele, direttore “L’investigateur”, Mali; 2) Wendy Fuentes, giornalista investigativa, Honduras; 3) Theresa Chorbacher, Associate Programme Specialist at UNESCO working on Safety of Journalists and Freedom of Expression. Interverranno anche 1)Luigi Cazzato, coordinatore Master in Giornalismo di Uniba; 2) Lino Patruno, direttore della testata giornalistica del Master in Giornalismo di Uniba.

Sempre oggi pomeriggio (dalle 17 alle 19), panel on line sul tema “Donne nei conflitti e nei negoziati di pace”, moderato da Daniela Carlà, dirigente generale PA e promotrice NRD, con gli interventi di: 1) Marisa Rodano, Coofondatrice di Noi rete donne; 2) Zaura Labhbab Abdelah, responsabile équipe di donne sahrawi operatrici del PDM (Post Monitoring Distribution), dai Campi rifugiai sahrawi, Tindouf (Sud-Ovest Algeria): “Donne rifugiate sahrawi, garanti di resilienza e affidabilità nel monitoraggio degli aiuti umanitari” ; 3) Giovanna Martelli, Rete Europaz a sostegno della Pace in Colombia: “Il ruolo delle donne nella difesa del territorio e nei processi di pace. Il caso Colombia” ; 4) Cecilia Brighi, Segretaria Generale “Italia-Birmania. Insieme”: “Le donne del Myanmar una forza crescente nel conflitto e nella costruzione della pace” ; 5) Silvia Barbaro, Assistente al coordinamento – progetto “Jasmin-CEFA Tunisie”: “Il ruolo della donna nella prevenzione dell’estremismo violento” ; 6) Maura Viezzoli, Presidente CISP (Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli): “Pace e sviluppo: la cooperazione internazionale a sostegno delle donne nei processi di pace” .

Panel in presenza domani, 23 novembre, nell’aula magna dell’Università di Bari, dalle 9,30 alle 13 su “Libertà di stampa e diritto alla conoscenza (seconda parte): il ruolo della formazione nelle zone di conflitto”. Il panel inizierà subito dopo la conclusione della conferenza stampa di presentazione del Forum delle Giornaliste del Mediterraneo, con i saluti istituzionali di Stefano Bronzini, Magnifico Rettore, Università di Bari; Felice Blasi, vicepresidente Corecom Puglia; Simona Lanzoni, vicepresidente Fondazione Pangea, vicepresidente Grevio; Consigliera di parità regionale e città metropolitana di Bari; Vito Bruno, direttore Arpa Puglia; Giuseppe Elia, direttore Dipartimento For.Psi com. Interverranno: 1) Marco Polignano, ricercatore SWAP research group di Informatica, Università degli Studi di Bari Aldo Moro; 2) Giuseppe Campesi, professore associato in Sociologia del diritto, Università degli Studi di Bari Aldo Moro; 3) Theresa Chorbacher, Associate Programme Specialist at UNESCO working on Safety of Journalists and Freedom of Expression; 4) Grazia Attolini,Ossigeno per l’Informazione. Inspiring Speech:  1) David Dembele, direttore “L’investigateur”, Mali; 2) Wendy Funes, Directora de prensa de Reporteros de Investigación; 3) Sigfrido Ranucci, Report, Rai .

Sempre domani, panel on line dalle 12,30 alle 14,30 su “Citizen Science, Citize Journalism”, moderato da Daniela Spera, giornalista della testata Il Tacco d’Italia” che interverrà anche sull’importanza del ruolo dei giornalisti ella comunicazione degli studi dei ricercatori. Interverranno: 1) Cristina Mangia, Fisica del CNR, ricercatrice presso l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Lecce: “Brindisi, registro delle malformazioni/Taranto nuovo studio sui Wind Days” ; 2) Marialuisa Di Simone, giornalista, documentarista Rai, autrice del documentario sull’inquinamento da Pfas nel Veneto: “Il veleno nell’acqua, storia di un inquinamento di massa” ; 3)

Carmela Auriemma, Avvocata Associazione Mamme di Venafro e Comitato donne 29 agosto di Acerra: “Conflitti ambientali territoriali.

Nel pomeriggio di domani, a partire dalle 15, panel on line su Turchia, porta d’Europa, finestra sull’inferno, moderato da Romana Fabrizi, redazione esteri del Tg3, con interventi di: 1) Neşe İdil, associate editor of Duvar English; 2) Carmela Giglio, corrispondente Rai Istanbul ; 3) Agnieszka Zakrzewicz, giornalista e scrittrice, corrispondente per diverse testate polacche, Associazione della Stampa Estera in Italia.

Panel in presenza il 24 novembre, dalle 9,30 alle 12,30, nell’aula don Tonino Bello del dipartimento For.Psi.Com, sul tema: “How to report safely: Strategies for women journalists & their allies (Come realizzare reportage in sicurezza: strategie per le donne giornaliste e i loro alleati).

Interverranno: 1) Alison Baskerville, documentary photographer and personal safety trainer; 2) Marilù Mastrogiovanni, giornalista investigativa; 3) Luigi Cazzato, coordinatore Master in Giornalismo di Uniba; 4) Lino Patruno, direttore della testata giornalistica del Master in Giornalismo di Uniba.

Nella giornata del 24 novembre, inoltre, ci saranno due panel on line: uno su Israel Palestine, no more Nakbas, moderato da Luisa Morgantini, con gli interventi di Francesca Albanese, giurista, Georgetown University, coordinatrice ARDD ; Bisan Zarzar, attivista ; Amira Hass, giornalista, quotidiano Haaretz, e l’altro sul tema Guerra al corpo delle donne, moderato da Claudia Torrisi, giornalista, con gli interventi di Adriana Lamackova, Senior Legal Adviser, Europe, Centre for Reproductive Rights 

Urszula Grycuk, International Advocacy Coordinator, Federation for Women and family planning, Polonia; Marina Toschi, Pro-choice; Filomena Ruggiero, senior Advocacy Officer, SEDRA-FPFE.

Incontro in presenza il 25 novembre, dalle 10 alle 12, nell’aula A del palazzo ex Poste, di Uniba, sul tema: “Pandemia, Infodemia e parole come cura”, con introduzione di Luigi Cazzato,  studioso di decolonialità, coordinatore Master in Giornalismo, Uniba. Interverranno: 1) Rosita Maglie, linguista, docente di Lingua Inglese, Uniba; 2) Marilù Mastrogiovanni, giornalista investigativa, docente di “Ufficio stampa e Media relations” e “Inchiesta multimediale”, Uniba, su “Infodemia e deontologia” .  Inspiring speech:  Franco Arminio, poeta.

Il 25 novembre ci saranno anche tre panel on line. Il primo sarà dedicato alla situazione in Myanmar e la democrazia interrotta. A moderare sarà Francesca Baronio, giornalista Rai e collaboratrice Ispi. Interverranno: 1) Sara Perria, La Stampa, The Guardian e numerose riviste internazionali; 2) Francesco Radicioni, corrispondente Radio Radicale da Bangkok, precedentemente a Pechino; 3) Albertina Soliani, senatrice della Repubblica, Presidente Associazione Amicizia Italia Birmania; 4) Naw Betty Han, giornalista, rivista Frontier. Ci sarà un’intervista a Soe Myint, cofondatore di Mizzima, rivista, sito online e Tv  e Thinzar Shunley Yi, human rights defenders, femminista. Il secondo panel della giornata, con inizio alle 15, sarà dedicato all’Afghanistan, le narrazioni rimosse. A moderare sarà Claudia Stamerra, radio Rai, redazione esteri. Interverranno: 1) Sabina Galandrini, Press Office coordinator Emergency; 2) Lucia Goracci, corrispondente Rai da Kabul.

Con l’ultimo panel del 25 novembre, con inizio alle 17, focus su “Sotto il Burqa”. Inspiring speech Deborah Ellis, scrittrice che dialogherà con:  1) Simona Lanzoni, vicepresidente Fondazione Pangea onlus, vicepresidente GREVIO, CoE ; 2) Marilù Mastrogiovanni, fondatrice Forum of Mediterranean Women journalists, chair World press freedom prize “Guillermo Cano”/ UNESCO.

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