Mafia, nominata Cavaliera della Repubblica la poliziotta che ha lottato contro la Sacra corona unita

Il capo dello Stato ha conferito l’onorificenza alla commissaria di polizia Rosanna Buffo, originaria di Tricase e residente ad Alessano: dopo un primo periodo in Calabria, è stata destinata a Brindisi e poi a Lecce. Con il suo lavoro ha contribuito a una serie di inchieste che hanno fiaccato la criminalità organizzata: dai blitz alle operazioni patrimoniali. Importante anche il suo impegno accanto alle donne vittime di violenza

LECCE – Non più e non solo commissaria. Rosanna Buffo, nata a Tricase e residente ad Alessano (Lecce), è Cavaliera della Repubblica dopo una vita dedicata allo Stato, alla lotta contro la mafia, in particolare la Sacra corona unita, e alla difesa delle donne.

L’ONORIFICENZA CONFERITA DAL CAPO DELLO STATO

L’onorificenza è stata conferita dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, “in considerazione di particolari benemerenze, su proposta del presidente del Consiglio dei Ministri, sentito il Consiglio dell’Ordine al merito della Repubblica italiana”.

Il decreto è arrivato a distanza di quasi due anni dal pensionamento della commissaria che no, non indossa più la divisa della polizia di Stato, ma continua ogni giorno a fornire il proprio contributo per l’affermazione della legalità. Perché quel seme che ha imparato a conoscere da piccola, grazie a mamma e papà, entrambi insegnanti, possa essere coltivato da altri bambini e bambine e alimentato quotidianamente con l’obiettivo di estirpare l’erba cattiva. Erba che la mafia innaffia attraverso affiliazioni continue, pescando tra i più giovani, e tentativi di infiltrazione negli enti locali e nelle imprese in modo tale da sottrarre ossigeno all’economia legale.

LA CARRIERA DELLA COMMISSARIA E CAVALIERA BUFFO

La commissaria Buffo è stata una delle protagoniste della lotta condotta nel Salento contro le frange della Scu e, prima ancora contro le cosche della ‘Ndrangheta: la sua prima destinazione arriva nel 1988 ed è la Calabria. Incarico non semplice che la poliziotta porta a termine con determinazione e passione, impegnandosi anche in indagini patrimoniali, finalizzate all’individuazione dei beni immobili e dei conti correnti riconducibili a personaggi di primo piano dei gruppi mafiosi. E’ anche in questa direzione che lo Stato, con i suoi uomini e le sue donne, lavora per sottrarre linfa vitale alla criminalità organizzata. L’ispettrice resta in Calabria sino a quando la Polizia non la chiama per affidarle un altro incarico: destinazione Brindisi. Torna nella sua regione, ma la città in quel periodo è conosciuta come Marlboro city, crocevia del contrabbando di sigarette, sotto il controllo dei boss della sacra corona unita. La alfette cariche di scatole piene di “bionde” sfrecciano persino lungo le strade della città. Dal 1991 e fino al 1997 lavora a diverse inchieste in chiave antimafia che sfociano in una serie di arresti.

Da Brindisi, la destinazione successiva è Lecce dove arriva con il grado di ispettrice superiore: nel capoluogo salentino lavora guardando ai patrimoni accumulati negli anni da alcuni esponenti della Scu salentina attraverso una serie di accertamenti che fanno venire a galla incensurati nel ruolo di prestanomi, le cosiddette teste di legno. L’ultimo trasferimento è nel 2003, quando Buffo approda al commissariato di Taurisano, in provincia di Lecce, come commissaria e dà impulso alla rete a sostegno delle donne finite nel vortice delle violenze domestiche, per mano di mariti, fidanzati, padri. Violenze fisiche e psicologiche che sfociano anche in reati commessi con l’ausilio di internet e dei social (il revenge porn, per esempio). Per tutti è Rosanna. Semplicemente Rosanna. Non la commissaria, non la poliziotta, ma una donna che dà ad altre donne la concreta possibilità di uscire dall’incubo delle minacce e delle violenze per tornare a essere protagoniste della propria vita. La violenza sulle donne è al centro della tesi di laurea conseguita nel 2018 all’Istituto superiore di polizia, a conclusione della carriera.

L’ultimo trasferimento è nel 2003, quando Buffo approda al commissariato di Taurisano, in provincia di Lecce, come commissaria e dà impulso alla rete a sostegno delle donne finite nel vortice delle violenze domestiche, per mano di mariti, fidanzati, padri. Violenze fisiche e psicologiche che sfociano anche in reati commessi con l’ausilio di internet e dei social (il revenge porn, per esempio). Per tutti è Rosanna. Semplicemente Rosanna. Non la commissaria, non la poliziotta, ma una donna che dà ad altre donne la concreta possibilità di uscire dall’incubo delle minacce e delle violenze per tornare a essere protagoniste della propria vita. La violenza sulle donne è al centro della tesi di laurea conseguita nel 2018 all’Istituto superiore di polizia, a conclusione della carriera.

IL RINGRAZIAMENTO E IL RICONOSCIMENTO DI ALESSANO

Alessano, la città in cui vive, l’ha voluta ringraziare ufficialmente per il lavoro svolto negli anni e lo ha fatto con una targa che la sindaca Francesca Torsello le ha consegnato lo scorso 21 agosto. Al tempo stesso, l’amministrazione cittadina ha espresso le congratulazioni per la nomina a cavaliera della repubblica. E’ la prima donna alessanese a essere insignita dell’onorificenza.

“La città di Alessano, riconoscendola come modella di cittadina e lavoratrice, vuole celebrare la brillante carriera professionale di una donna che la servito la comunità nazionale nel segno della legalità”, è scritto nelle motivazioni. “Ha lavorato instancabilmente con coraggio e passione per contrastare la criminalità organizzata e per difendere i diritti dei minori e delle donne che hanno subito le più diverse forme di violenza”. Per tutti qui è Rosanna. Ora anche Cavaliera.

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