SCU, gli ultimi verbali dell’aspirante pentito Andrea Romano: proposta di affiliazione al clan ‘ndrangheta Bellocco-Olivieri, affari con leccesi

DOSSIER 2/L’ASPIRANTE PENTITO ANDREA ROMANO/I legami con la ‘ndrangheta, il canali di approvigionamento della droga, il ruolo decisivo di alcuni agenti penitenziari. Andrea Romano, aspirante pentito: “La ‘ndrangheta voleva darmi la carica di mamma santissima”. Romano ha svelato ai pm della Dda salentina i contatti con il nipote di Umberto Bellocco, detto “Assu i mazzi”, di Rosarno, ritenuto storico capo dell’omonima cosca della ‘ndrangheta. La droga? Arriva da “Spagna, Grecia e Albania”. Nell’interrogatorio del 31 marzo scorso rivela il ruolo di alcuni agenti penitenziari: “Agevolavano i miei incontri in carcere con Francesco Campana e detenuti che erano di mio interesse”

BRINDISI – “Quando sono stato detenuto a Bologna, il nipote di Umberto Bellocco, Umberto Emanuele Olivieri, mi propose di rilasciarmi la carica di mamma santissima che era quella massima, ma ciò avrebbe comportato una mia affiliazione diretta al clan calabrese Bellocco/Olivieri”. Ha svelato anche questo l’aspirante pentito di Brindisi, Andrea Romano, 35 anni, dopo aver confessato di essere stato a capo di un gruppo di stampo mafioso con base nel rione Sant’Elia della città, composto da uomini e donne di età compresa fra 20 e 50 anni, di cui ha fatto nomi indicandone gradi di affiliazione e compiti assegnati per conto del suo clan.

DEPOSITATI GLI ULTIMI VERBALI DI ANDREA ROMANO: SONO LEGGIBILI ESSENDO CONCLUSE LE DICHIARAZIONI

La proposta di affiliazione è stata riferita da Romano, già condannato al carcere a vita per l’omicidio di Cosimo Tedesco, avvenuto il primo novembre 2014, nel corso dell’interrogatorio reso il 31 marzo. Quel verbale è diventato leggibile essendo arrivato a conclusione il periodo delle dichiarazioni che, stando alle disposizioni di legge, devono essere raccolte entro 180 giorni.

Il brindisino ha incontrato 12 volte i pubblici ministeri Giovanna Cannalire e Carmen Ruggiero della Direzione distrettuale antimafia di Lecce: primo interrogatorio il 18 dicembre 2020, ultimo il 6 giugno scorso. Il 9 luglio scorso Romano è stato condannato per associazione mafiosa e traffico di droga, a 20 anni di reclusione, senza il riconoscimento dell’attenuante della collaborazione.

INCONTRI IN CARCERE: “ALCUNI AGENTI DELLA PENITENZIARIA MI AGEVOLAVANO CON CAMPANA E ALTRI DETENUTI”

Il racconto parte dagli incontri che Romano sostiene di aver avuto nel carcere di Voghera (Pavia) nel 2017 con Francesco Campana Giovanni Donatiello, alias Cinquelire, ritenuti espressione della vecchia guardia della Sacra corona unita, essendo più anziani. “In uno di questi incontri che avvenne sulla scala che conduce alla mia sezione, nei pressi di un cancello che consentiva l’ingresso alla sezione di Campana e Donatiello, incontrai costoro i quali, oltre a confermarmi la comparanza di cui ho detto, mi proposero di affidarmi la gestione di tutte le attività illecite su Brindisi, oltre a quelle che erano già di mia esclusiva pertinenza, con la possibilità di estendere tale influenza anche sui comuni della provincia, dove Campana e Donatiello avevano interessi che gestivano attraverso gli affiliati in libertà”.

“Io avrei dovuto sovrintendere anche sui loro affiliati diretti e questo perché avevo maggiori possibilità di interagire con l’esterno e quindi di far pervenire loro ordini e disposizioni”, ha detto Romano.

Devo altresì precisare che vi erano anche alcuni appartenenti alla polizia penitenziaria che agevolavano tali incontri”, consentendomi così di incontrate Campana e il resto dei detenuti che erano di mio interesse”.

LA PROPOSTA DI AFFILIAZIONE DA PARTE DEL NIPOTE DI UMBERTO BELLOCCO

Nel passaggio successivo riportato nel verbale, il brindisino racconta del nipote di Umberto Bellocco, quest’ultimo classe 1937, noto come ‘Assu i mazzi’, di Rosarno, considerato a capo dell’omonima cosca della ‘Ndrangheta. La storia processuale certifica che proprio Umberto Bellocco diede la benedizione a Pino Rogoli per la Sacra corona unita. L’incontro, come si diceva, avviene a Bologna: Romano lo inquadra nel periodo di tempo precedente al suo trasferimento a Voghera e dopo aver fatto mettere a verbale della proposta di conferimento della carica di ‘mamma santissima’, spiega cosa sarebbe successo: “La mia affiliazione al clan calabrese Bellocco/Olivieri avrebbe comportato il mio passaggio dal clan Alvaro/Penna di Sinopoli, a cui Campana apparteneva, a quello di Bellocco, con la conseguenza che avrei potuto avere dei contrasti con lo stesso Campana. Per tale motivo rifiutai la proposta”.

“Arrivato a Voghera – si legge sempre nel verbale di Andrea Romano – rappresentai tutto a Campana e Donatiello i quali, avendo apprezzato il mio gesto, mi dissero che mi avrebbero conferito loro la dote di crociata, equivalente a quella di stella crociata dei calabresi”.

LA COCAINA, IL CANALE CON LECCE E IL PUNTO DA VERSARE A CAMPANA E DONATIELLO

Nel 2018 Andrea Romano viene trasferito e arriva nel carcere di Taranto: “Qui incontrai Ivano Cannalire (un brindisino, ndr). Lo informai dell’alleanza tra Campana, Donatiello e Maurizio Briganti di Lecce, del mio ruolo all’interno del gruppo che avrebbe dovuto continuare a gestirsi per nostro conto il canale della cocaina di Lecce e sui ricavati avrebbe versato il punto sia a Campana che a Donatiello”. Il cosiddetto punto altro non era, se non una parte degli incassi, a titolo di riconoscenza per aver concesso lo svolgimento delle attività, sulla falsa riga della tassa sulle casse di sigarette di contrabbando negli anni in cui Brindisi era Marlboro city. Ivano Cannalire lo scorso 9 luglio è stato condannato in abbreviato a 9 anni di reclusione nel troncone in cui Romano è stato condannato a 20 anni per associazione mafiosa e traffico di droga.

Ciò doveva avvenire anche per dare un segnale di vicinanza a Maurizio Briganti che si era messo a disposizione per eventuali forniture di stupefacente”, aggiunge Romano.

I CANALI ESTERI PER L’APPROVVIGIONAMENTO DELLA DROGA: GRECIA, ALBANIA E SPAGNA

Preciso che io non ero interessato al canale leccese dello stupefacente perché avevo altri canali di rifornimento, in particolare dalla Grecia, dall’Albania e dalla Spagna”.

“Per quanto riguarda la Spagna, il collegamento diretto era Fabrizio Russo, detto il bassotto, che già in passato mi aveva ospitato a Barcellona durante la mia latitanza”. Romano è stato latitante subito dopo l’omicidio di Cosimo Tedesco, periodo durante il quale era peraltro ai domiciliari.

Il racconto prosegue: “All’atto della scarcerazione di Donatiello avvenuta ai primi mesi del 2018, Francesco Campana gli lasciò la facoltà di rivolgersi ad appartenenti del nostro clan per il compimento di attività illecite cosa che effettivamente avvenne con Fabrizio Russo per quanto concerne gli stupefacenti”.

“Campana – si legge ancora- mi confermò che Fabrizio si stava comportando bene nel senso che il business avviato tra Campana, Donatiello e Russo con la Spagna stava producendo buoni profitti e lo stesso Campana mi confermava che stavano provvedendo al suo sostentamento e a quello dei suoi familiari, mediante consegna di denaro direttamente alla moglie, Lucia Monteforte e a Massimo Sperti, fratello dell’ex marito di Lucia, che per quanto mi risulta è un suo affiliato”.

Quanto a Fabrizio Russo: “Posso dire che è stato affiliato nel 2014 a Francesco Campana e da Rodolfo Monteforte, in occasione di un permesso per necessità che Monteforte ha usufruito, alla presenza di Antonio Signorile. Voglio specificare che tali notizie, oltre a Campana, venivano fornite dai miei affiliati nel corso delle comunicazioni telefoniche che intrattenevo quando li convocavo per avere aggiornamenti sull’andamento delle attività illecite, estorsioni, traffico di stupefacenti, usura e riciclaggio”.

Infine, il riferimento a chi prendeva parte alle riunioni: “Normalmente partecipavano Claidi Tatani, Antonio Signorile, Fabrizio Russo, Antonello Gravina, Paolo Rillo, Marcello Campicelli, Simone Ruggiero, Francesco Soliberto e altri. Proprio nel corso di una di queste riunioni, Fabrizio Russo mi confermò che il business avviato con Giovanni Donatiello stava andando bene e di comunicare a Campana di stare tranquillo”.

Altri nomi restano ancora coperti da omissis.

Per saperne di più:

Leave a Comment