Conobbi Piero Manni sul treno da Lecce e Roma. Era probabilmente il 2004 ed io, squattrinato studente, ero in viaggio per un incontro del sindacato studentesco, mentre lui andava ad una riunione dell’associazione dei piccoli editori alla quale, con orgoglio, apparteneva. Mi piace ricordare oggi, ad un anno dalla sua scomparsa, alcuni episodi.
La sua elezione al consiglio regionale nella lista di Rifondazione Comunista nel 2005 non venne accolta di buon occhio da buona parte del partito che spesso lo percepiva come un intruso. Non ci feci caso più di tanto: frequentavo e stavo imparando a conoscere quel partito. . .