Fidanzati uccisi, Corte d’Assise dispone perizia anche sul diario dell’imputato

Accolta oggi la richiesta presentata dai difensori di Antonio De Marco, 21 anni, reo confesso, per l’integrazione del lavoro svolto dai due periti nominati dai giudici per accertare la capacità di intendere e volere e di stare in giudizio del ragazzo, ristretto nel carcere di Lecce dal 28 settembre 2020

di Stefania De Cristofaro

LECCE – Perizia sulla capacità di intendere e volere e su quella di stare in giudizio, da integrare con le valutazioni sul diario scritto da Antonio De Marco imputato e reo confesso di aver ucciso a coltellate i fidanzati Daniele De Santis, arbitro di calcio, 33 anni, ed Eleonora Manta, 30, dipendente dell’Inps di Brindisi, sorpresi nel loro appartamento a Lecce mentre erano a cena il 21 settembre 2020.

L’INTEGRAZIONE DELLA PERIZIA DISPOSTA DALLA CORTE D’ASSISE

La Corte d’Assise di Lecce dinanzi alla quale pende il processo del il duplice omicidio, oggi ha accolto la richiesta di integrazione della perizia consegnata dai periti nominati dai giudici, avanzata dai difensori dell’imputato, Andrea Starace e Giovanni Bellisario del foro di Lecce.

I due penalisti nel corso dell’udienza hanno sottolineato la necessità di ampliare lo studio ai fini dell’accertamento della capacità di intendere e volere di De Marco al momento del fatto e della sua capacità di stare in giudizio, inserendo il quaderno di colore giallo trovato dai carabinieri nell’abitazione del ragazzo, ex studente di Scienze infermieristiche, nel corso della perquisizione avvenuta il giorno del fermo, a distanza di una settimana dal duplice omicidio.

IL QUADERNO SUL QUALE DE MARCO ANNOTAVA LE SUE GIORNATE E LE EMOZIONI

E’ il diario sul quale il 21enne scriveva i suoi pensieri e raccontava le giornate, affidando ai fogli le proprie emozioni. Quello scritto  risulta inserito nel fascicolo del pubblico ministero Maria Consolata Moschettini, ma non in quello processuale.

Ad analizzare le pagine del quaderno di De Marco saranno lo psichiatra e psicoterapeuta Andrea Baldi, docente dell’università La Sapienza di Roma, e il neurologo e criminologo clinico Massimo Marra, in servizio presso l’ospedale di Casarano.

Per la consegna delle nuove conclusioni peritali, la Corte presieduta Pietro Baffa ha concesso il termine di 60 giorni e ha fissato il ritorno in aula al 6 luglio. Saranno ascoltati i primi testimoni della procura, partendo dagli ufficiali che svolsero le indagini.

LA DIFESA DI ANTONIO DE MARCO E LE VALUTAZIONI SUL DIARIO

Le valutazioni sul diario scritto da Antonio De Marco, da parte dei periti nominati dalla Corte d’Assise, sono necessarie per arrivare all’accertamento della verità”, dice l’avvocato Andrea Starace, difensore  di Antonio De Marco, assieme a Giovanni Bellisario.

“Abbiamo espresso le nostre perplessità rispetto al percorso seguito dai periti nominati dalla Corte”, spiega il penalista del foro di Lecce. “E abbiamo evidenziato che nell’accertamento di quanto disposto dai giudici, mancasse un documento a nostro avviso importante, trattandosi del quaderno scritto da De Marco”, prosegue. “Aspettiamo il 6 luglio prossimo, per conoscere i risultati dell’integrazione della perizia”, conclude Andrea Starace.

LA PERIZIA GIA’ DEPOSITATA: DE MARCO CAPACE DI INTENDERE E VOLERE

Per i due periti, stando al materiale già esaminato e ai colloqui avuti in carcere con l’imputato, Antonio De Marco è capace di intendere e volere e potrà partecipare in maniera cosciente al processo. Esclusa l’esistenza di una patologia di mente rilevante ai fini forensi, accertato un disturbo narcisistico di personalità.

Nella relazione i periti hanno scritto che il ragazzo ha raccontato il fatto “come una pratica burocratica archiviata” e senza “emozione”. Tra gli appunti ritenuti significativi, nell’elaborato peritale è stato evidenziato quello del 29 gennaio 2020: “Se entro la fine di quest’anno non avrò una ragazza, ucciderò una persona”, si legge.

De Marco anche oggi non era presente in udienza, nell’aula bunker del carcere di Lecce. Presenti alcuni dei familiari dei ragazzi uccisi e la criminologa Roberta Bruzzone in qualità di consulente di parte nominato dall’avvocato che in giudizio rappresenta il padre di Eleonora Manta.

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