Diario Africano/3

di Marilù Mastrogiovanni

Lei è Gwen Lister, è una giornalista namibiana, nata in Sud Africa. Non l’avreste mai detto vero?

Già, c’è una lunga storia di colonialismo europeo da studiare nelle scuole. E’ nata e vissuta quando l’apartheid era pane amaro quotidiano e si è impegnata tutta la vita per combatterlo. Nel 1978 ha fondato il settimanale Windhoek Observer e per la sua indipendenza di pensiero e le critiche contro il governo nazionale che applicava in Namibia le pratiche segregazioniste del South Africa, è stata arrestata, messa in prigione e il suo giornale sequestrato. E’ stata intercettata dal governo, perseguitata con una serie di azioni giudiziarie da parte delle autorità e ancora arrestata quando era incinta di 4 mesi, interrogata, sequestrato il passaporto.

Non si è arresa, ha fondato un altro giornale, The Namibian. Nel 1991 è stata co-presidente e firmataria della Declaration of Windhoek, la dichiarazione di Windhoek, un documento che sancisce la libertà di stampa e informazione come bene comune. Dalla dichiarazione di Windhoek prenderà il via 30 anni fa la Giornata mondiale per la libertà di stampa di Unesco, a cui sarà poi collegato il premio “Guillermo Cano”, che viene assegnato ogni anno a giornalisti e giornaliste che si sono distinti per il loro impegno per la libertà di stampa.Ha vinto numerosi premi, ed è stata nominata dall’International press Institute tra i 50 eroi ed eroine delle libertà di stampa degli ultimi 50 anni.

Ha ricevuto anche il premio “Coraggio per il giornalismo”, dell’International women’s media Foundation. Ha anche due figli. Oggi ha presieduto la conferenza su: “La redditività dei media: un pilastro per l’informazione come bene comune”, con esponenti delle principali organizzazioni mondiali per la libertà di stampa, ma io mica l’avevo capito che era davvero lei! Ha una voce portentosa da nera in un corpo da bianca. Abbatte tutti i luoghi comuni sull’Africa. E’ una delle persone e delle donne, è una delle leaders, che hanno fatto la differenza, cambiando il corso della storia mondiale, lottando per il bene comune senza mai tirarsi indietro.

E io ero così incredula ed emozionata che ho dimenticato di togliermi la mascherina per la foto. E ho pure gli occhi chiusi.

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Marilù Mastrogiovanni

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