Hai fame? Prega. Oppure ruba.

Roberto Formigoni
Roberto Formigoni
Roberto Formigoni (foto dal profilo facebook)

Per essere condannato a 5 anni e dieci mesi di reclusione senza ammazzare nessuno devi essere proprio bravo. Roberto Formigoni ha ricevuto questa condanna per corruzione e ha scontato 5 mesi in carcere tra il febbraio e il luglio 2019. Ovviamente, il resto lo sconterà ai domiciliari. Presidente della Regione Lombardia per 18 anni tra il 1995 e il 2013, sottosegretario all’ambiente nel Governo Ciampi, due legislature al Parlamento Europeo, tre da deputato e tre da senatore. Gli effetti della sua politica in ambito sanitario stanno drammaticamente emergendo durante questa ultima pandemia. L’aver indirizzato la sanità lombarda favorendo quasi esclusivamente l’ambito privato ha fatto si che la Lombardia sia, forse, la regione d’Italia che peggio ha gestito la crisi del Covid-19. E male sta gestendo anche la vaccinazione della popolazione.

Come ricompensa per una vita spesa nelle istituzioni, Formigoni percepisce diversi vitalizi: dalla Regione Lombardia e dal Parlamento italiano in particolare. Una delibera dell’allora presidente del Senato Grasso del 2015, però, interrompe l’erogazione del vitalizio in caso di condanne per reati di particolare gravità, come nel caso dell’ex presidente della Regione Lombardia che riceveva 7mila euro mensili da Palazzo Madama. Formigoni, però, conosciuto con il soprannome di Celeste, ha sempre dichiarato di essere in situazione di indigenza e da novembre 2019 percepiva una pensione sociale di 700 euro, erogata sempre dal Senato. Una cifra ritenuta insufficiente dallo stesso Formigoni che si è appellato alla commissione contenziosa del Senato per riavere indietro, arretrati inclusi, il vitalizio.

Con notizia di due giorni fa (https://www.ansa.it/lombardia/notizie/2021/04/13/senato-formigoni-tornera-a-prendere-il-vitalizio_c81d82d1-1eeb-490f-b303-868548d25ce5.html), il Celeste è tornato in pieno possesso del ricco vitalizio ricevendo, però, critiche anche feroci alle quali ha risposto a tono: “Si deve chiedere a quei parlamentari, a quegli intellettuali e a quei commentatori che tanto si stracciano le vesti di fronte a una sentenza, se ritengano che lo stato di diritto sia ancora il baluardo contro gli abusi di qualsiasi potere a protezione della singola persona o se per qualcuno possa invece essere ripristinata una forma di condanna a morire di stenti”.

Sarebbe molto semplice lasciarsi andare al sarcasmo e seppellire queste dichiarazioni con una risata. Invece, credo che meritino un paio di considerazioni un po’ più approfondite. Formigoni si è sempre dichiarato ultrareligioso: tra i più zelanti seguaci di don Luigi Giussani, il fondatore di Comunione e Liberazione, tanto da diventare Memor Domini nel 1970 a 23 anni. I Memores Domini sono cattolici laici che vivono seguendo precetti di obbedienza, castità e povertà. Non dovrebbe essere difficile, dunque, per un aderente a questo movimento, riuscire a vivere con una pensione di 700 euro visto che in Italia oltre 5 milioni di cittadini percepiscono meno di mille euro mensili di contributo pensionistico con quasi 1 milione e 600 mila assegni al di sotto dei 500 euro (dati del XIX rapporto annuale INPS).

A queste considerazioni di carattere religioso, se ne possono aggiungere altre di carattere morale ed etico: supponiamo che un dipendente di un’azienda privata venga licenziato perchè scoperto a rubare beni del patrimonio aziendale: sarebbe giusto che l’azienda continuasse a pagare lo stipendio al lavoratore infedele anche dopo il licenziamento? Il Celeste ha amministrato per decenni la cosa pubblica. Condannato e arrestato per corruzione, quindi ha rubato a tutti i cittadini italiani. E adesso chiede che gli stessi cittadini paghino per il suo vitalizio. Difficile comprendere quale pensiero religioso o filosofico possa giustificare una simile atrocità della logica. Se vogliamo aggiungere una riflessione politica, non sembra nemmeno che il genio amministrativo di Formigoni abbia portato eccezionali benefici alla collettività viste le terribili prestazioni della sanità lombarda, frutto della sua programmazione, durante questa pandemia con migliaia di cittadini morti a causa di un sistema sanitario inadeguato utilizzato anche per fini corruttivi come indagini e sentenze hanno dimostrato.

Da cattolico e religioso Roberto Formigoni non dovrebbe avere paura di vivere in povertà. Se ha fame, può sempre sperare di trovare sollievo nella preghiera.

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