Depositate le motivazioni alla base della condanna a 9 anni di reclusione per corruzione in atti giudiziari: “Il sostituto procuratore, del tutto privo di qualsivoglia freno inibitorio, in modo continuo e irrefrenabile, si rendeva responsabile di reiterati episodi di corruzione in atti giudiziari, di induzione indebita e altri reati contro la pubblica amministrazione, prostituendo l'esercizio della sua funzione in cambio di incontri sessuali e altri favori”. La difesa dell'imputato, tornato in libertà, anticipa ricorso in Appello
Di Stefania De Cristofaro
LECCE – Giustizia niente affatto giusta perché corrotta. La funzione giudiziaria affidata. . .