Scu Brindisi, anche Alessandro Polito inizia a collaborare con la giustizia

Il brindisino, 40 anni, già condannato all’ergastolo per l’omicidio di Cosimo Tedesco, ieri mattina ha rilasciato dichiarazioni spontanee fornendo nomi e ruoli di affiliati al clan scardinato a febbraio 2020: la pm della Dda ha chiesto la condanna a 18 anni. Sedici anni sono stati invocati per Andrea Romano, collaboratore a tutti gli effetti da dicembre 2020

 

BRINDISI – Secondo scossone interno all’ultimo clan mafioso scardinato a Brindisi dalla Dda di Lecce un anno fa. Di spalle, collegato in videoconferenza da un sito riservato, Alessandro Polito, 40 anni, di Brindisi, ha reso dichiarazioni spontanee auto ed etero-accusatorie: l’imputato, già condannato all’ergastolo in via definitiva per l’omicidio di Cosimo Tedesco, 52 anni, avvenuto nel 2014, ha consegnato nomi e ruoli degli affiliati al clan di stampo mafioso di cui ha ammesso di aver fatto parte. Lo ha fatto ieri mattina nel corso dell’udienza davanti al gup del tribunale di Lecce di fronte al quale pende il processo in abbreviato nel quale sono imputati altri 49 brindisini. Compreso Andrea Romano, 35 anni, di Brindisi, il primo a fare ammissioni e ad aver confessato di aver guidato quel gruppo mafioso, attivo nel traffico di droga e nelle estorsioni, a partire dal 2014, anno al quale risale il fatto di sangue avvenuto nell’appartamento del rione Sant’Elia dello stesso Romano, per il quale è stato condannato in via definitiva al carcere a vita.

 

NOME E RUOLO DI ALLESANDRO POLITO NEL CLAN MAFIOSO DI BRINDISI

Polito, quindi, inizia a collaborare con la giustizia. Oltre a essere ristretto in una località che non è stata resa nota, ha già revocato il difensore e ha nominato un avvocato del foro di  Lecce. Passi propedeutici all’inizio degli interrogatori.

Il nome di Alessandro Polito figura in chiaro e quindi è leggibile nei verbali firmati da Romano, sin dal primo periodo della collaborazione, reso noto dal pm dell’Antimafia in occasione dell’udienza preliminare del 18 dicembre 2020. Romano ha incontrato i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Lecce cinque volte e molte delle sue dichiarazioni restano coperte da omissis.

Non ci sono, invece, verbali di Alessandro Polito. Non ancora, almeno, visto che la volontà di passare dalla parte dello Stato e avviare la collaborazione, è più recente, benché per radio carcere  la notizia era nell’aria, non appena era stata resa nota la decisione di Romano. Non è da escludere che la strada della collaborazione venga scelta da altri imputati ad oggi in carcere con l’accusa di associazione mafiosa per aver fatto parte del clan di Andrea Romano. L’organigramma e le attività del gruppo, non sono più segreti.

 

LE RICHIESTE DI PENA PER ALESSANDRO POLITO E ANDREA ROMANO INVOCATE OGGI

Per Romano oggi la pm ha invocato la condanna alla pena di 16 anni di reclusione, dopo aver operato la riduzione di un terzo, legata alla scelta del rito abbreviato e dopo aver riconosciuto le attenuanti generiche per aver apprezzato l’atteggiamento processuali. Non sono state, invece, conteggiate le attenuanti della collaborazione perché non sono ancora ultimati i 180 giorni previsti dalle disposizioni di legge per raccogliere le dichiarazioni, da sottoporre a verifica. Romano oggi non era presente in udienza.

Per Alessandro Polito, invece, la pm della Dda di Lecce ha chiesto la condanna a 18 anni di reclusione.

 

LE ALTRE RICHIESTE DI PENA: LA REQUISITORIA DELLA PM DELLA DDA

La rappresentante della pubblica accusa ha chiesto la condanna di tutti i 50 imputati che hanno optato per l’abbreviato dopo il blitz dl mese di maggio dello scorso anno. Compresi familiari di Andrea Romano. Donne incluse.

La pena più elevata, pari a venti anni, è stata chiesta per Alessandro Coffa che, nella ricostruzione dell’accusa ha guidato il clan assieme a Romano. Nei verbali di Romano, il nome di Alessandro Coffa è riportato più volte. Identica richiesta di condanna per Francesco Coffa, già all’ergastolo per l’omicidio di Cosimo Tedesco.

Di seguito le altre richieste avanzate dalla pm nei confronti degli imputati, accusati a vario di titolo di associazione mafiosa, narcotraffico e spaccio di droga: Marcello Campicelli, 9 anni e 4 mesi; Fabrizio Campioto, 13 anni e 8 mesi; Ivano Cannalire, 17 anni; Pamela Cannalire, 7 anni; Luigi Carparelli, 12 anni; Luca Ciampi, 3 anni e 8 mesi; Vitantonio Cocciolo, 4 anni.

Richieste di condanna anche per: Angela Coffa, 16 anni di reclusione (è la moglie di Andrea Romano), anche lei ristretta in carcere; Annarita Coffa, 18 anni; Damiano Coffa, 11 anni, 8 mesi e 20 giorni; Francesco Coffa detto ‘Pacione’, 13 anni e 4 mesi; Anna Corsano, 2 anni; Marco Curto, 3 anni e 4 mesi.

La pm ha chiesto anche la condanna dei seguenti imputati: Giovanni D’Amico a un anno e 4 mesi; Fabrizio D’Angelo a 7 anni e 8 mesi; Giovanni De Benedictis a 9 anni; Dalila Destino a 1 anno e quattro mesi, con il riconoscimento del beneficio della pena sospesa; Davide Di Lena a  9 anni e 4 mesi; Anna Gianniello a 7 anni e 6 mesi; Andrea Iurlaro a 8 anni e 8 mesi; Rosaria Lazoi, 14 anni e 6 mesi.

Richieste di condanna, inoltre, per gli imputati: Piero Lo Monaco a 12 anni; Abele Martinelli a 14 anni; Enrico Mellone a 14 anni; Alessandro Muscio a 4 anni; Giovanni Patisso a 4 anni e 4 mesi; Maria Petrachi a 16 anni e 8 mesi, Nicola Pierri a 10 anni; Giuseppe Prete a 14 anni; Valerio Protopapa a un anno e 4 mesi; Giuseppe Ragusa a 4 anni e 4 mesi; Cosimo Remitri a 16 anni; Alessio Romano, a 19 anni; Pietro Rotunno  a un anno e 10 mesi; Vito Simone Ruggiero a 16 anni; Salvatore Bruno Ragusa, a 10 anni.

Infine, richieste di condanna per gli imputati: Cosimo Schena (classe 1972), 14 anni; Cosimo Schena (classe 1991), 10 anni, 8 mesi e 20 giorni; Renato Simonetti, un anno e 10 mesi; Angelo Sinisi, un anno e 8 mesi; Francesco Soliberto, 18 anni; Marika Stasi 14 anni e 6 mesi; Burin Tatani, 8 anni; Gianluca Volpe, 2 anni e sei mesi; Salvatore Mario Volpe, 12 anni e 8 mesi.

La sentenza è attesa prima della fine dell’estate.

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