Fidanzati uccisi a Lecce, piano programmato da agosto: processo per lo studente

Giudizio immediato per Antonio De Marco, 21 anni, di Casarano, studente di Scienze infermieristiche, in carcere dal 28 settembre scorso: contestate aggravanti della premeditazione e della crudeltà. Il gip: “Azione spietata, totale insensibilità a ogni richiamo umano”.  Prima udienza il 18 febbraio davanti alla Corte d’Assise, presso l’aula bunker del carcere.


Di Stefania De Cristofaro

LECCE – Prove evidenti e processo immediato, senza passare dall’udienza preliminare, per lo studente di Scienze infermieristiche reo confesso di aver ucciso i due fidanzati di Lecce, nella loro di casa in via Montello. Antonio De Marco, 21 anni, originario di Carasano, è accusato di aver accoltellato a morte Daniele De Santis, 33 anni, ed Eleonora Manta, 30, sorpresi la sera del 21 settembre scorso, nel loro appartamento mentre erano a cena. Duplice omicidio aggravato dalla premeditazione, perché l’azione era stata programmata da tempo, “almeno dal 7 agosto”, e dalla crudeltà, perché lo studente “ha mostrato una totale insensibilità a ogni richiamo umanitario”. Un massacro.

 

IL DECRETO DI GIUDIZIO IMMEDIATO: PROVE EVIDENTI A CARICO DELLO STUDENTE

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, Michele Toriello, ha fissato al 18 febbraio prossimo, l‘inizio del processo davanti alla Corte d’Assise, presso l’aula bunker del carcere di Borgo San Nicola, dove De Marco è ristretto dal 28 settembre, quando venne sottoposto a fermo per il pericolo che potesse fuggire. E’ detenuto in una cella singola e resta controllato a vista. In cella, gli agenti della polizia penitenziaria gli hanno notificato copia del decreto che il gip ha firmato, accogliendo la richiesta dei pubblici ministeri titolari del fascicolo d’inchiesta.

De Marco dovrà comparire davanti ai giudici togati e popolari “rilevato che la prova appare evidente, così come può desumersi dalla comunicazione della notizia di reato, dalla confessione resa dall’imputato nel corso degli interrogatori del 28 settembre e del primo ottobre” e che non è mai stata presentata richiesta al Tribunale del Riesame. Si è formato, in tal modo, un giudicato cautelare nei confronti del ragazzo, con conferma dell’impianto accusatorio imbastito dalla Procura salentina. Il gip, infine, ha evidenziato che non è decorso il termine di 180 giorni dall’esecuzione della misura cautelare che vale come sbarramento temporale per il giudizio immediato.

 

IL MOVENTE,LA DICHIARAZIONE DELLO STUDENTE: “ERANO FELICI, MI E’ SALITA LA RABBIA”

Nel decreto non c’è il riferimento diretto al movente del duplice omicidio, rispetto al quale valgono le scarne dichiarazioni rese dal 21enne:

era geloso della felicità di  Daniele De Santis ed Eleonora Manta, fidanzati che aveva avuto modo di conoscere perché per un certo periodo di tempo aveva occupato una stanza dell’appartamento messo in affitto da De Santis a Lecce. In quell’abitazione i due avevano iniziato a convivere e qui hanno trovato la morte.

 

L’AGGRAVANTE DELLA PREMEDITAZIONE: IL PIANO PROGETTATO DA AGOSTO E I CINQUE BIGLIETTINI

Stando a quanto contestato, Antonio De Marco aveva maturato il progetto di uccidere entrambi da tempo, “quantomeno dal 7 agosto 2020”. Il primo settembre ha acquistato un coltello da caccia lungo 29 centimetri, dei guanti di plastica e ha iniziato a lavorare per ricavare un cappuccio da un paio di calze di nylon da donna che ha indossato per nascondere il viso. Ha cerchiato gli occhi e la bocca con un colore nero. Ha anche comprato delle strisce serracavo da usare per legare le vittime.

Prova della premeditazione è costituita dal ritrovamento di cinque bigliettini scritti a mano, smarriti durante la fuga, sui quali aveva scritto il cronoprogramma dell’azione, con descrizione di diversi particolari su cosa fare dopo l’omicidio. Le vittime dovevano essere legate e torturate per 10-15 minuti, l’appartamento andava pulito con candeggina e soda e sui muri De Marco pensava di scrivere qualcosa. Cosa non l’ha mai detto.

Su un bigliettino aveva segnato anche il percorso da fare per raggiungere l’abitazione dei fidanzati e per la fuga, facendo attenzione a evitare le telecamere. Ma proprio una telecamera, l’ha inquadrato e ha permesso di vedere che aveva pantaloni sporchi di sangue.

 

L’AGGRAVANTE DELLA CRUDELTA’: DECINE DI COLTELLATE, AZIONE SPIETATA

Per entrare nell’appartamento, aveva conservato copia delle chiavi, fatte senza dire nulla ai fidanzati. Le chiavi gli erano state date quando aveva occupato una camera, nel periodo compreso fra il 30 ottobre 2019 e il febbraio 2020 e poi da luglio 2020 fino a metà agosto, per ragioni di studio.

I due ragazzi stavano cenando in cucina. Sono stati “ripetutamente colpiti in diverse parti del corpo con un coltello”. Azione – ha scritto il gip – ripetuta con

“spietatezza ed efferatezza, nonostante le ripetute invocazioni a interrompere l’attività criminosa”.

I fidanzati hanno provato a scappare: lei è stata raggiunta sul ballatoio, lui lungo le scale. De Marco ha “mostrato in tal modo una totale insensibilità a ogni richiamo umanitario”. Quarantuno le coltellate sul corpo di Eleonora Manta, 38 su quello di Daniele De Santis.

I difensori dello studente hanno depositato richiesta di perizia psichiatrica, non ammessa dal gip. Potranno presentare nuova istanza dinanzi alla Corte d’Assise.

 

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