
Mappa per l’ascolto
Dunque, per ascoltare
avvicina all’orecchio
la conchiglia della mano
che ti trasmetta le linee sonore
del passato, le morbide voci
e quelle ghiacciate,
e la colonna audace del futuro,
fino alla sabbia lenta
del presente, allora prediligi
il silenzio che segue la nota
e la rende sconosciuta
e lesta nello sfuggire
ogni via domestica del senso.
Accosta all’orecchio il vuoto
fecondo della mano,
vuoto con vuoto.
Ripiega i pensieri
fino a riceverle in pieno
petto risonante
le parole in boccio.
Per ascoltare bisogna aver fame
e anche sete,
sete che sia tutt’uno col deserto,
fame che è pezzetto di pane in tasca
e briciole per chiamare i voli,
perché è in volo che arriva il senso
e non rifacendo il cammino a ritroso,
visto che il sentiero,
anche quando è il medesimo, non è mai lo stesso
dell’andata.
Dunque, abbraccia le parole
come fanno le rondini col cielo,
tuffandosi, aperte all’infinito,
abisso del senso.
Chandra Livia Candiani
Tengo i giorni chiari, quelli scuri li rendo al destino
Zsuzsa Bánk
Se apro il mio libro di poesia
o le valvole del mio cuore
quale poesia può contenere la tua manina che saluta sulla soglia della scuola?
…
ti avvicini, salti…
il tuo bacio colma le mie vene con l’irrequietezza della poesia
e il miracolo di un momento come se stesse per sfuggire
come un puledro selvaggio.
Fawziyya Abu Khalid
Lascio alle parole di queste tre donne il mio augurio per voi.
Questo il mio regalo, per salutare un anno intenso quanto singolare che, nel bene e nel male, resterà per sempre impresso nella nostra memoria.
La prima è una poesia di Chandra Livia Candiani, per augurarvi il dono dell’ascolto e la capacità di spiccare il volo.
Che il 2021 possa regalare la possibilità di sentire le voci del profondo, a tutti, a chi ferisce e a chi subisce. E che, grazie a questo, i primi possano prendere piena consapevolezza del male che infieriscono e i secondi possano trovare la forza di alzare la voce per difendersi.
Il dono dell’ascolto, l’unica qualità che ci permetterebbe di riconnetterci con l’universo e con la natura e, finalmente, cambiare rotta, spiccare il volo.
Poi una frase rubata al libro “I giorni chiari”, di Zsuzsa Bánk, perché vi auguro di riuscire a fare esattamente come lei: trattenere in voi il bello di ogni cosa (anche la più drammatica) e lasciare andare il resto.
E, per finire, un estratto del poema di Fawziyya Abu Khalid, perché sono grata di poter passare anche queste feste insieme alle mie figlie e auguro a tutti e tutte di poter fare lo stesso, se non in questi giorni, per tutto l’anno che verrà.
Come vi avevo preannunciato i tempi sono maturi perché questa rubrica si evolva, con il nuovo anno infatti il nostro appuntamento si trasformerà, cambierà consistenza e, per questo, diventerà mensile. Perché bisogna avere il coraggio di cambiare per continuare a crescere.
Ci vediamo il 1 febbraio.
Grazie di tutto,
L’Olandese volante
Le auguro un 2021… pieno.
Al primo febbraio dunque e grazie per i doni. Contraccambio con uno solo che le calza a pennello.
https://www.poesiedautore.it/wislawa-szymborska/la-gioia-di-scrivere
Caro Roberto,
il Suo augurio sembra essere potente, che già si prospettano settimane piene…speriamo sia solo un assaggio di ciò che verrà!
Continuo a ricevere prenotazioni per le mie danze illecite, nel frattempo cerco di fare una riflessione di ampio respiro per non delurla al nostro prossimo appuntamento..
Buon anno anche a Lei, pieno di creatività, salute e ispirazione anche a Lei.
a presto!