Il natale è alle porte e l’ultimo DPCM non fa altro che confermare quanto la nostra sia una Repubblica fondata sullo shopping. Si potrà fare compere fino a tardi, ma non si potrà festeggiare il natale in famiglia. I teatri, i centri culturali? Non pervenuti. Inutili.
E noi lavoratori dello spettacolo? Si presume che il loro silenzio equivalga a un ennesimo invito a restare fermi.
Durante il primo lock down ho raccontato come gli artisti avessero trovato un modo di arrivare al loro pubblico nonostante tutto e avessero regalato musica, danza e teatro per rendere la reclusione e il difficile. . .