Forum of Mediterranean Women Journalists, quinta edizione: #WomenLiveMatter

Incontri dal 22 novembre al primo dicembre sul tema  #Womenlivesmatter #PressFreedomMatter: le vite delle donne contano, la libertà d’informazione conta. Quale informazione sui diritti, e quali diritti, a 70 anni dall’approvazione della CEDU? Calendario ricco di spunti: 18 panel e 100 ospiti. Sarà assegnato il premio “Peace reporter 2020”

BARI – Quinta edizione del Forum of Mediterranean women journalists, in programma dal 22 novembre al primo dicembre 2020: la rassegna si svolgerà per la prima volta on line, a causa delle misure anti-Covid, con il riconoscimento di crediti validi per la formazione dei giornalisti, obbligatoria per la legge.

IL TEMA DELLA QUINTA EDIZIONE DEL FORUM: LE VITE DELLE DONNE CONTANO, LA LIBERTA’ D’INFORMAZIONE CONTA

Il Forum, nato da un’idea della giornalista pugliese Marilù Mastrogiovanni, direttora della testata il Tacco d’Italia e docente a contratto dell’Università di Bari, è organizzato dall’associazione  GiULiA, Giornaliste Unite Libere Autonome, dalla cooperativa pugliese IdeaDinamica e dall’APS Giornaliste del Mediterraneo, in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari e il Master in Giornalismo di Uniba. 

Fermo restando l’obiettivo di creare ponti e abbattere muri per promuovere una riflessione sul ruolo delle giornaliste investigative e di frontiera, come presidio di Democrazia, dunque di Pace, quest’anno il Forum of Mediterranean women journalists lancia il tema #Womenlivesmatter #PressFreedomMatter: le vite delle donne contano, la libertà d’informazione conta. Quale informazione sui diritti, e quali diritti, a 70 anni dall’approvazione della CEDU?

La convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali o CEDU compie 70 anni, ed è sulla sua reale applicazione, soprattutto in relazione al diritto d’espressione e informazione, che verterà la riflessione delle giornaliste del Forum. L’articolo 9 e 10 della CEDU e l’articolo 19 della Dichiarazione dei diritti umani, che sanciscono l’inviolabilità della libertà d’espressione e di informazione, sono largamente disattesi.

Al tempo della pandemia Covid 19 e dopo 25 anni dall’approvazione dell’accordo di Pechino, le donne, e anche le giornaliste, sono costrette ancora a fare i conti con il pericoloso arretramento dei diritti civili conquistati. Con l’arretramento dei diritti civili delle giornaliste rischia di arretrare la libertà d’espressione e d’informazione in Europa.

E’, quindi, necessario analizzare la qualità d’informazione in Italia e in Europa, creare spazi di libertà d’espressione per le giornaliste, garantire un’azione di advocacy gratuita per le giornaliste minacciate, immaginare percorsi di sostegno e assistenza psicologica, logistica, finanziaria. Se l’informazione è sotto attacco, l’informazione fatta dalle donne è nel mirino.
Il Forum intende proporsi, come è accaduto in ogni altra edizione, come momento di analisi delle tendenze in atto e proposta di temi universali su cui indirizzare il dibattito per l’anno successivo.

CENTO OSPITI TRA GIORNALISTE, DOCENTI, RICERCATRICI, ATTIVISTE E DIRIGENTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Sono cento le ospiti che forniranno un contributo di qualità sul modo di raccontare la realtà attraverso lo sguardo femminile, narrando la loro “guerra” personale per affermare il diritto a raccontare la lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi veicolati attraverso l’informazione. Sono previsti gli interventi di giornaliste, ricercatrici, docenti, attiviste, dirigenti della pubblica amministrazione. Si collegheranno dai Paesi euromediterranei, dalla Colombia, dal Corno d’Africa e  dall’Afghanistan. Un’unica voce, cento modi per dire “Women Lives Matter”, “press freedom matter, per arrivare a un  “output” concreto, così come avvenuto nelle precedenti edizioni.

Nella prima edizione, è stato definito il protocollo d’Intesa tra Regione Puglia, Giulia giornaliste, Ordine dei giornalisti, Assostampa e testate regionali pugliesi, per l’utilizzo del linguaggio di genere nei giornali, nelle tv, nelle radio, nei documenti della Pubblica amministrazione, redatto da Giulia giornaliste in collaborazione con la Consigliera di parità, UniSalento e UniBa.
Nella seconda edizione del Forum c’è stata la presentazione del “Manifesto di Venezia” e del relativo libro sul linguaggio della violenza. Nella terza edizione, la “Banca delle 100 esperte”, realizzata dall’associazione Giulia giornaliste.
Nella quarta edizione è stata presentata la “Carta di Assisi” per un giornalismo etico e il Manifesto “Media donne e sport”, due nuove linee guida per l’applicazione della deontologia professionale nella pratica giornalistica.

Nella quinta edizione saranno presentati i risultati del monitoraggio sull’impatto dello smart working delle giornaliste sul livello della libertà d’espressione e informazione durante il lockdown in Italia. E sarà assegnato il premio “Peace reporter 2020”.

LA PIATTORMA ON LINE PER LA FORMAZIONE A DISTANZA E LA PROCEDURA DI ISCRIZIONE PER SEGUIRE I CORSI

Il Forum quest’anno si svolgerà on line: è stata scelta la la piattaforma SkipinFad, progettata dalla società OpenLabIT srl, start-up innovativa di Copertino, in provincia di Lecce. E’ un Learning Management System, sviluppato su progetto open source MOODLE, che permette la gestione virtuale dei corsi e, più in generale, di una scuola o ente di formazione.

Il sistema sarà raggiungibile dall’URL ideadinamica.skipin.it all’interno del quale si troverà l’e-commerce (wordpress) da usare per l’iscrizione ai seminari. Dall’URL ideadinamica.skipin.it/fad i giornalisti potranno raggiungere il sistema LMS Moodle: qui  troveranno il link per l’accesso ai corsi e il materiale di supporto assieme al necessario per ottenere  il rilascio dell’attestato di partecipazione, ai fini del riconoscimento dei crediti formativi, anche di deontologia, previsti dall’Ordine.

Il sistema permette di monitorare sia gli accessi che la frequenza.

La procedura di iscrizione, quindi, è molto semplice e si articola in tre facili passaggi: innanzitutto la registrazione a  ideadinamica.skipin.it; poi l’accesso alla piattaforma FAD con le credenziali create in fase di registrazione, infine la partecipazione alle lezioni.

LE ADESIONI ALLA RETE DEL FORUM

Tutte le informazioni sul programma sono disponibili sul sito  www.giornaliste.org. Le passate edizioni sono state finanziate da: CO.RE.COM Puglia; FNSI; Consigliera di parità regionale; Amnesty international e Usigrai.

Alla rete del Forum of Mediterranean Women Journalists hanno aderito: Ordine nazionale dei giornalisti, Amnesty international, Reporters without borders, Ossigeno per l’Informazione, Ordine dei giornalisti Puglia, Assostampa, Smurare il Mediterraneo (Uniba), Master in Giornalismo (Uniba, dipartimento For. Psi. Com (Uniba), Archivio di Genere (Uniba), Balab-One stop shop (Uniba), Innovation & cretivity center (Uniba), Fondazione Pangea- Reama, Centro antiviolenza Renata Fonte, Università di Malta, The Shift news (Malta), Association of European Journalists -Bulgaria, Collegi de periodistes de Catalunya, Czech Center for Investigative Journalism -Prague, Associacio Mon Comunicacio-Barcelona, Creis-Centro ricerca europea per l’innovazione sostenibile, Uzbek -German Forum for human rights-Berlin, Radio Radicale.

Negli anni ci sono state anche altre adesioni: UNHCR-Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati; Presidenza della Camera dei Deputati (presidente Laura Boldrini); Accademia Della Crusca; Associazione nazionale “Articolo 21”; Università del Salento; UsigRai. Il Forum è presente sui tavoli di:
Unesco, ONU, OSCE, Anna Lindh foundation.

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