Scuole e pasticcio del Tar, Emiliano: “Didattica a distanza su richiesta dei genitori per gli alunni del primo ciclo”

La nuova ordinanza del governatore dopo le pronunce contrapposte dei giudici di Bari e Lecce: “Tutti avranno diritto a richiedere la Dad per tutelare la propria salute, nessuno potrà essere obbligato alla presenza, le eventuali assenze saranno giustificate”. Provvedimento in vigore da oggi e sino al 3 dicembre

di Stefania De Cristofaro

BARI –  Nel pieno del caos tra scuole aperte e chiuse, complice anche le pronunce opposte arrivate dal Tar, per il governatore Michele Emiliano dovranno essere i genitori gli unici a decidere se mandare in classe i propri figli, oppure tenerli a casa optando per la didattica a distanza. Nella nuova ordinanza regionale, firmata ieri sera, è stato stabilito che per gli alunni del primo ciclo di istruzione, la Dad c’è solo su richiesta delle famiglie.

 

LA NUOVA ORDINANZA DEL GOVERNATORE MICHELE EMILIANO

Il provvedimento entra in vigore oggi, sabato 7 novembre 2020, e resta valido sino al prossino 3 dicembre, vale a dire sino allo stesso giorno di efficacia dell’ultimo Dcpm che, oltre alla divisione dell’Italia in tre fasce cromatiche corrispondenti a livelli di criticità per la diffusione del Covid 19, contiene disposizioni anche in materia di scuola.

L’ordinanza sostituisce quella che Emiliano aveva firmato lo scorso 28 ottobre, stabilendo la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, determinando lo scontro con la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. E riconosce ai genitori degli studenti più piccoli la possibilità di scegliere: Nessuno potrà essere obbligato ad andare a scuola in presenza e le eventuali assenze saranno giustificate. Tutti avranno diritto a richiedere la didattica a distanza per tutelare la propria salute. Le scuole dovranno dotarsi immediatamente della possibilità di fare didattica a distanza”, spiega Emiliano facendo riferimento ai tre punti cardine del suo nuovo provvedimento.

L’ORDINANZA DI EMILIANO E L’ULTIMO DPCM CONTE

Nell’ordinanza è stato stabilito che “l’attività didattica si deve svolgere in applicazione del Dpcm 3 novembre 2020”. Fissata questa regola come generale, ci sono eccezioni. “Al fine di consentire anche in Puglia la tutela della salute pubblica attraverso la didattica digitale integrata nel primo ciclo di istruzione, per ridurre il rischio di diffusione epidemica, le istituzioni scolastiche del medesimo primo ciclo di istruzione devono garantire il collegamento online in modalità sincrona per tutti gli alunni le cui famiglie richiedano espressamente per i propri figli di adottare la didattica digitale integrata, anche in forma mista, e anche per periodi di tempo limitati coincidenti con eventuali quarantene o isolamenti fiduciari, in luogo dell’attività in presenza”, è scritto nell’ordinanza.

 “Ove questo collegamento non possa essere garantito immediatamente, ogni singolo istituto, nell’ambito della propria autonomia organizzativa, deve ricercare ogni altra modalità utile a consentire comunque l’attivazione della didattica digitale integrata, anche in forma mista, e anche per periodi di tempo limitati coincidenti con eventuali quarantene o isolamenti fiduciari, agli studenti le cui famiglie ne facciano richiesta”.

Ove necessaria una implementazione tecnologica ai fini di cui al comma 2, ogni conseguente adempimento deve avvenire con l’urgenza del caso e comunque in tempi compatibili con l’attuazione di quanto disposto al medesimo punto 2, tenendo presente che agli studenti che hanno chiesto la didattica digitale integrata, non può essere imposta la didattica in presenza e che pertanto l’eventuale assenza deve sempre considerarsi giustificata”.

Quanto, poi alle “istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, in modo che il 100 per cento delle attività sia svolta tramite il ricorso alla didattica digitale integrata”. “Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, secondo quanto previsto dal decreto del Ministro dell’istruzione n. 89 del 7 agosto 2020, e dall’ordinanza del Ministro dell’istruzione n. 134 del 9 ottobre 2020, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata”.

In Puglia, stando al provvedimento di Emiliano, tutte le “Istituzioni Scolastiche di ogni ordine e grado devono comunicare, ogni lunedì della settimana, all’Ufficio Scolastico Regionale e al Dipartimento della Salute ( [email protected] ) il numero degli studenti e il numero del personale scolastico positivi o in quarantena, nonché tutti i provvedimenti di sospensione dell’attività didattica adottati a causa dell’emergenza covid.

IL CAOS DOPO LE DIFFERENTI DECISIONI DEI GIUDICI DEL TAR

L’ordinanza di Emiliano arriva dopo il caos venutosi a creare nella giornata di ieri, quando a distanza di poche ore i giudici della sezione di Bari e della sezione di Lecce del Tar sono arrivati a conclusioni differenti sul provvedimento regionale di chiusura delle scuole, impugnato da alcuni genitori salentini.

Il Tar di Bari ha accolto il ricorso in via d’urgenza e ha sospeso l’efficacia dell’ordinanza di chiusura. A Lecce è avvenuto l’esatto contrario. Un pasticcio, per stessa ammissione di Emiliano, costretto quindi a intervenire.

“I giudici del Tar di Bari preso atto della “inadeguatezza del sistema scolastico pugliese ad attivare subito la dad”, sono costretti a mandare a scuola i nostri bambini più piccoli in presenza. Mentre al contrario per i ragazzi delle superiori lo stesso governo ha ammesso l’insicurezza della didattica in presenza, tanto da vietarla”, ha spiegato Emiliano in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook. “Una drammatica contraddizione che ha messo in contrapposizione due sezioni dello stesso Tar Puglia visto che la sezione di Bari ha sospeso la mia ordinanza e quella di Lecce ne ha confermato la legittimità”, si legge nel post del governatore della Puglia.

Un pasticcio perché non si è investito abbastanza sulla didattica a distanza che durante una pandemia avrebbe dovuto essere messa a punto già da tempo. E ció indipendentemente dalla evidente preferenza da assegnare alla didattica in presenza. Infatti nessuno sostiene che la Dad sia paragonabile alla didattica in presenza, ci mancherebbe, ma solo con una buona Dad in caso di necessità si può realizzare un buon equilibrio tra salute e istruzione. Adesso invece è così scarsa da costringere i giudici a mandare i bambini a scuola in presenza per non pregiudicare il loro diritto allo studio”.

LA DIDATTICA A DISTANZA NELLE SCUOLE PUGLIESI PER MOTIVI DI SALUTE PUBBLICA

“Per tale motivo ho disposto, con ordinanza, che le scuole pugliesi si attrezzino immediatamente per effettuare la Dad per motivi di salute pubblica e consentano a tutte le famiglie che la richiedano di ottenerla. Chi non puó ottenerla per carenze organizzative della scuola, non puó essere obbligato ad andare a scuola in presenza.

Voglio ringraziare tutto il personale docente e non docente della scuola pugliese che si sta impegnando allo spasimo ed a rischio della propria salute per assicurare il diritto allo studio dei nostri studenti di ogni ordine e grado. Nulla contro di loro, ma solo il tentativo, con i poteri minimi di cui dispongo, di tutelare la salute di tutti e soprattutto dei più piccoli”.

DIRITTO ALLA SALUTE E DIRITTO ALLO STUDIO: IL BILANCIAMENTO

Nell’ordinanza, Emiliano ha richiamato il principio di bilanciamento tra diritto alla salute e diritto allo studio , alla stregua delle ultime informative e dell’ultimo rapporto di monitoraggio dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 nel territorio pugliese, aggiornato al 4 novembre”, per cui “è necessario dare prevalenza al diritto alla salute disponendo per il primo ciclo di istruzione la didattica digitale integrata, anche in forma mista, e anche per periodi di tempo limitati coincidenti con eventuali quarantene o isolamenti fiduciari, per le famiglie che lo richiedano, garantendo il collegamento online in modalità sincrona per tutti gli alunni, in luogo dell’attività in presenza. Ove tale collegamento non possa essere garantito immediatamente, ogni singolo istituto deve ricercare ogni altra modalità utile che consenta comunque a didattica digitale integrata, anche in forma mista, e anche per periodi di tempo limitati coincidenti con eventuali quarantene o isolamenti fiduciari, agli studenti le cui famiglie ne facciano richiesta senza alcun pregiudizio del diritto allo studio o del profitto dello studente”.

Nel testo della nuova ordinanza è stato fatto riferimento alle informazioni  comunicate dal  Dipartimento della Salute, secondo cui “l’analisi dell’andamento dei contagi da SARS-CoV-2 nei soggetti 0-18 anni nelle settimane precedenti e successive l’apertura delle scuole, avvenuta il 24 settembre 2020, ha complessivamente rilevato nelle 4 settimane precedenti 229 casi contro i 1041 casi nelle quattro settimane successive, con un incremento dei contagi di 3,5 volte nella fascia 0-18 anni”, che “l’aumento è cresciuto anche nella quinta settimana successiva all’apertura delle scuole” e infine che “analizzando l’andamento dei tassi di incidenza per 1000 abitanti nelle fasce di età 0-18 anni si rileva che vi è stato un incremento dei contagi più importante in soggetti in età scolare, in particolare nelle classi di età 11-13 e 14-19 anni e che anche per bambini di età 6-10 anni si è registrato un andamento in crescita che sembra essersi arrestato nell’ultima settimana di osservazione”.

Nell’ordinanza è stato confermato “l’effetto positivo della sospensione della didattica in presenza nella fascia di studenti corrispondente alla scuola primaria disposto con ordinanza Presidente Regione Puglia n.407 citata. E’ stato anche sottolineato che

“nessun miglioramento si è verificato nelle ultime ore per la situazione epidemiologica generale, e che anzi il Dipartimento della Salute ha comunicato che la situazione di rischio per la comunità e le criticità a livello della sanità territoriale sono peggiorate rispetto alla situazione cristallizzata dall’Ordinanza 407 del 30 ottobre 2020, tanto da imporre per le scuole del ciclo primario l’adozione delle misure più restrittive rispetto a quelle previste dall’articolo 1 comma 9 lettera s) del dpcm 3 novembre, al fine di contenere la diffusione del virus e di garantire la tutela della salute”.

In un contesto del genere, per gli studenti più piccoli, la valutazione tra il ritorno o meno in classe, è stata rimessa ai genitori.

 

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