Il governatore: “La nostra ordinanza in vigore sino al 24 novembre. Se il Governo ritiene assolutamente necessaria la riapertura della didattica in presenza, potrà richiederne espressamente la revoca”. Continua lo strappo con la ministra all’Istruzione, Lucia Azzolina
di Stefania De Cristofaro
BARI – In Puglia le scuole restano chiuse. Didattica a distanza per gli studenti di ogni ordine e grado, anche dopo l’ultimo Dpcm che entrerà in vigore domani, venerdì 6 novembre 2020, con il riconoscimento della regione come “area arancione”. Il presidente Michele Emiliano non intende revocare l’ordinanza che ha firmato il 28 ottobre scorso: “Se il Governo ritiene assolutamente necessaria la riapertura, potrà richiederne espressamente la revoca”.
LA SITUAZIONE DELLE SCUOLE IN PUGLIA RICONOSCIUTA REGIONE ARANCIONE
Emiliano, quindi, conferma il suo provvedimento e di conseguenza, anche se il Decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte entrerà in vigore fra 24 ore, nella regione Puglia, inserita nella fascia intermedia in termini di rischio, la situazione delle scuole non subirà alcuna modifica.
Se nel Dpcm è stato stabilito che nelle zone arancioni la didattica in presenza è possibile non solo per le scuole dell’infanzia, ma anche per le elementari e le medie, mentre quella a distanza riguarda solo le scuole superiori, in Puglia lo scenario non sarà questo. Continueranno a restare aperte esclusivamente le scuole dell’infanzia, non essendo in questo caso obbligatoria la presenza.
LA DIDATTICA A DISTANZA RESTA PER TUTTI GLI STUDENTI PUGLIESI
La didattica a distanza, affidata alla modalità on line, rimane la regola tanto per gli studenti che frequentano le scuole superiori, quanto per quelli delle elementari e delle medie. Resteranno a casa e continueranno a fare lezioni tramite videocollegamenti almeno sino al prossimo 24 novembre, data di scadenza dell’ordinanza di Emiliano. Cosa succederà a fine mese? La decisione sul futuro del sistema scolastico pugliese spetta al governatore, d’intesa con il professore Pier Luigi Lopalco, l’epidemiologo che Emiliano intende confermare nella sua squadra di governo.
Nella serata di ieri, Emiliano e Lopalco hanno scritto una nota per la stampa, rivolta ai dirigenti scolastici, agli studenti e alle famiglie: “Al fine di andare incontro alle esigenze formative ed alla volontà delle famiglie che desiderano per i loro figli la didattica in presenza, il presidente della Regione, a richiesta dell’Ufficio Scolatico Regionale, è disponibile a consentire ai dirigenti degli istituti scolastici di aumentare la quota di didattica in presenza attualmente autorizzata fino a soddisfare le richieste delle famiglie, compatibilmente con le previsioni del nuovo Dpcm e sempre che le condizioni epidemiologiche lo consentano”. Tutto dipende dall’andamento della curva dei contagi.
La chiusura delle scuole, come si ricorderà, è stata disposta da Emiliano dopo aver preso atto dell’aumento del numero dei contagi avvenuti negli istituti pugliesi, dopo la riapertura. Nell’arco di un mese, a far data dal 24 settembre, giorno della ripresa delle lezioni, sono stati registrati oltre 400 casi di studenti positivi al Covid 19, al quale si aggiungono i numeri relativi ai contagi tra il personale docente e quello amministrativo. Con conseguenze sul settore sanitario.
“Ove il Governo nazionale ritenga assolutamente necessaria la riapertura della didattica in presenza secondo le previsioni del Dpcm promulgato ieri, potrà richiedere espressamente la revoca dell’ordinanza del presidente della Regione Puglia che la valuterà di intesa col Ministro della Salute”
Si legge nella nota scritta a quattro mani. Fin qui Emiliano e Lopalco.

LA DIVERSITA’ DI VEDUTE CON LA MINISTRA DELL’ISTRUZIONE LUCIA AZZOLINA
Appare evidente la diversità di vedute rispetto al Governo nazionale e in modo particolare con la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.
La decisione di Emiliano di chiudere le scuole, per Azzolina non è condivisibile: “Pensare di risolvere il problema chiudendo le scuole è una mera illusione. Perché i ragazzi escono, anzi usciranno di più e rischieranno di contagiarsi. A scuola, invece, non solo ci sono misure di sicurezza, ma anche protocolli che permettono controllo e tracciamento”, aveva scritto sulla sua pagina Facebook. Nelle ultime ore ha ribadito il proprio punto di vista, sempre su Fb:
“Tenere aperto significa aiutare le fasce più deboli della popolazione e tante mamme”.
Leggi anche:
Puglia, Emiliano chiude tutte le scuole: “Troppi contagi fra studenti, docenti e personale”
Sostieni il Tacco d’Italia!
Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.
Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.
Grazie
Marilù Mastrogiovanni
------
O TRAMITE L'IBAN
IT43I0526204000CC0021181120
------
Oppure aderisci al nostro crowdfunding