Inchiesta elezioni Carovigno: “Vanno dicendo che con te ci stanno i delinquenti e ti devono chiedere il conto”

DOSSIER/3 – Secondo la gip del Tribunale di Lecce, ci sono intercettazioni che “dimostrano la consapevolezza da parte di Massimo Lanzillotti, poi diventato sindaco, dello spessore criminale di Andrea Saponaro”, ai domiciliari dall’8 giugno scorso, nell’inchiesta dell’Antimafia di Lecce. Ascoltate anche le telefonate con Corrado Tarantino (estraneo ai fatti), ex segretario provinciale del Pd, scelto come presidente del Consorzio di gestione di Torre Guaceto, un anno dopo le votazioni: “Escluso che Lanzillotti abbia accettato l’appoggio per mera ingenuità”

 

Di Stefania De Cristofaro

 

 

CAROVIGNO – Rivendica la sua correttezza, il pieno rispetto della legge e nega qualsiasi contatto con il mondo criminale locale, il sindaco di Carovigno Massimo Lanzillotti. Si dice sereno davanti ad alcune intercettazioni finite nel fascicolo dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, certo di avere la coscienza pulita. Quelle conversazioni, telefoniche e ambientali, per la gip del Tribunale salentino sono indizi sufficienti a dimostrare la sua “consapevolezza” rispetto allo “spessore criminale di Andrea Saponaro e della famiglia” e a “escludere che abbia potuto accettare l’appoggio per mera ingenuità”.

Per la pm della Dda, sono persino tali, da contestare il concorso esterno all’associazione mafiosa che la Procura ritiene riconducibile a Saponaro, stando alle dichiarazioni alcuni pentiti della Sacra Corona Unita.

LA TELEFONATA CON CORRADO TARANTINO E L’APPOGGIO DA PARTE DEI DELINQUENTI

Quadro certamente non facile ancor prima che per gli eventuali risvolti dell’inchiesta che, al momento, è ancora pendente, sul piano dell’opinione pubblica e in modo particolare dei cittadini di Carovigno. Lanzillotti, in verità, non sta tacendo nulla delle indagini, per quanto di sua conoscenza. E’ stato lui stesso a informare i concittadini dell’arrivo degli ispettori che avranno il compito di passare sotto lo zoom della legalità, tutti gli atti posti in essere dalla sua Amministrazione. Due anni di vita da scandagliare per verificare se ci sia o meno stato condizionamento o infiltrazione della criminalità. Se, quindi, la sua Amministrazione potrà proseguire o meno nella navigazione o se, invece, si renda necessario lo scioglimento.

Un rapporto tra Lanzillotti e Saponaro, nel senso della consapevolezza da parte dell’allora candidato sindaco di chi fosse l’altro e di cosa stesse facendo, c’è stato stando alla ricostruzione dei fatti offerta nelle pagine dell’ordinanza di custodia cautelare che la pm Paola Palumbo, applicata alla Dda, ha chiesto e ottenuto nei confronti di Andrea Saponaro contestando le minacce elettorali.  In questa ottica, la gip Simona Panzera fermo restando il distinguo rispetto alla tesi della Procura, sostiene che ci siano alcune intercettazioni che pesano sulle spalle dell’attuale sindaco. Tra queste c’è la telefonata tra Lanzillotti e Corrado Tarantino, già presidente del Consiglio comunale di Carovigno nel periodo compreso fra il 2013 e il 2015, ex segretario provinciale del Partito democratico, del quale è sempre stato nome di punta, e attuale presidente del Consorzio di gestione di Torre Guaceto. Consorzio che, assieme al Comune di Carovigno, ha voce in capitolo rispetto – tra le altre cose – ai parcheggi, considerati dall’accusa il vero interesse di Saponaro. Una precisazione è obbligatoria: Tarantino, eletto il 23 maggio 2019 dall’assemblea dei soci, è estraneo alle indagini. Non è emersa nei suoi confronti alcuna zona d’ombra durante il periodo degli accertamenti. Le sue telefonate con Lanzillotti sono state ascoltate perché sotto intercettazione era l’aspirante sindaco, poi eletto al primo turno, con uno scarto di dieci voti appena rispetto al rivale. Una telefonata risale al 4 giugno alle 13,44.

Tarantino chiama Lanzillotti: “Dove stai?”, gli chiede. Risposta: “A San Vito”. Tarantino: “Sei solo?”. “No, dimmi dimmi”, dice Lanzillotti. Tarantino: “No, vabbe’ quando stai solo ti devo dire una cosa”. Lanzillotti: “No, posso, posso, sto lontano”. Tarantino:

“No, vedi che vanno dicendo in giro che con te ci stanno i delinquenti, la pipitecchia, Andrea Burzone, stai sentendo”.

Lanzillotti ascolta. E Tarantino prosegue: “Ti devono chiedere il conto, hai capito?”. Lanzillotti: “Sì, sì. Immagino ah ah”. Tarantino: “E’ questo che vanno dicendo in giro, hai capito?”. Lanzillotti: “Sì, sì, e vabbe’ che ci vuoi fare?”. Tarantino: “No niente, vabbe’, non è che succede una cosa, però insomma te lo volevo dire, va”. Lanzillotti: “Sì, nulla di nuovo”.

La lettura data dall’accusa “esclude che Lanzillotti abbia potuto accettare l’appoggio di Saponaro per mera ingenuità o inconsapevole del loro spessore criminale, noto del reso anche ai suoi avversari politici, come dimostrano le numerose conversazioni nelle quali l’ex senatore Vittorio Zizza vi fa riferimento”. Quelle intercettazioni sono trascritte nella comunicazione di notizie di reato in otto pagine diverse. Zizza, è bene precisare, è assolutamente estraneo all’inchiesta.

Risale al 14 giugno, un’altra telefonata considerata di rilievo: è quella tra Lanzillotti e Giovanni Zizza, nipote del senatore, anche lui non indagato. “Stamattina è arrivata un’altra notizia da Brindisi, sai, per quella persona lì”, dice Giovanni Zizza. “Che stanno indagini in corso, dice, su di uno attaccato a loro”. Lanzillotti lascia proseguire il suo interlocutore. Zizza: “E’ arrivata pure a me e pure a Francesco Monna, poi ti dico chi me lo ha detto a me”. Monna è estraneo alle indagini. “Così si rischia il commissariamento”. Lanzillotti: “Sì, sì”.

Probabilmente è per questo motivo che “dopo le elezioni, come documentato nell’ultima parte dell’informatica dei carabinieri, non andranno a buon fine le nomine promesse a Saponaro e in particolare quella di Elio Lanzillotti nel cda del Consorzio di Torre Guaceto”, è scritto nell’ordinanza.

C’è un’altra telefonata ascoltata tra Massimo Lanzillotti e Corrado Tarantino trascritta nel provvedimento. Risale alla tarda serata del 22 giugno, ore 23,22. Lanzillotti dice: “Io ho fatto una premessa… di qua non si muove nessuno! Perché siccome non siete stati in grado voi di fare niente… no… allora ho deciso io… che così non si offende nessuno… non si muove nessuno dal Consiglio comunale…e tutti hanno detto bene. Io mo’ sto spingendo per la presidenza del Consiglio che ho già parlato con Andrea”. E’ lo stesso Lanzillotti a precisare a Tarantino chi sia questo Andrea: “Andrea Saponaro”. Poi aggiunge: “Gli ho detto parla con Francesco… cose… spingi Elio al Cda (il consiglio di amministrazione, ndr)”. Elio Lanzillotti, professore in pensione, è nell’elenco degli indagati a piede libero

Tarantino ascolta. Lanzillotti prosegue, stando alla trascrizione della telefonata così com’è riportato nel provvedimento firmato dalla gip: “A marzo se ne va…la presidenza…e gli dici che devono fargli fare il presidente del Consiglio a Marzia (Bagnulo, si legge nell’ordinanza, ndr). Tarantino: “Ebbe’, anche perché quello, vabbè quello non si discute là di politica”.

Lanzillotti: “E no, lo schema, lo schema è quello no!”. Tarantino: “Sì è ovvio, tu sindaco, la presidenza tocca”. Lanzillotti conferma:

“Sì, sì. E che se passa poi questa cosa, penso veramente cinque anni dura!”.

LA PROVA DELL’ESISTENZA DELL’ACCORDO TRA LANZILLOTTI E SAPONARO

Per quale motivo anche questo tratto è considerato importante ai fini dell’inchiesta? La spiegazione è la seguente: “La conversazione appare particolarmente importante per provare l’esistenza di un accordo tra Massimo Lanzillotti e Saponaro, se solo si pensa che il sindaco ammette esplicitamente che uno degli atti più significativi del suo mandato”, vale a dire la “nomina di uno dei consiglieri di amministrazione del Consorzio di Torre Guaceto, viene da lui contrattata e poi riferita in anteprima ad Andrea Saponaro”. Saponaro è “soggetto formalmente estraneo a qualsiasi ruolo politico e amministrativo”, si legge negli atti.

“Non è un caso, del resto, che quest’ultimo ne parli ai propri interlocutori come di un proprio diritto, tanto da riferire alla moglie “almeno quello dammelo, gli ho detto”. Per l’accusa, in altre parole, “la nomina di Elio Lanzillotti costituisce un atto amministrativo che Saponaro è tranquillamente in grado di esigere dal sindaco neoletto”.

Nomina che non va in porto – come si diceva in precedenza – perché la notizia dell’esistenza di una indagine in corso raggiunge Carovigno e mette in allarme.

LE NUOVE NOMINE NEL CONSORZIO E I COMPENSI PER I COMPONENTI

A distanza di un anno dal risultato elettorale, il sindaco Massimo Lanzillotti propone Corrado Tarantino per raccogliere l’eredità lasciata da Mario Tafaro, ex prefetto di Brindisi, come presidente del Consorzio, per il ruolo di consigliere ha scelto Vito Uggenti, dipendente regionale e storico ambientalista del posto.  Nomine che per gli esponenti dei 5Stelle di San Vito dei Normanni e Brindisi sono “politicizzate”, espressione della lottizzazione che non accenna a fermarsi.

Per il Comune di Brindisi entrano nel consiglio di amministrazione in qualità di vicepresidente, Teodoro Piscopiello, direttore dell’ente di formazione Inpuglia, esperienza maturata nei settori dell’artigianato e piccola impresa, e presidente del Wwf Brindisi dal 2013 al 2015. Come consigliere debutta Vincenzo De Bonis, avvocato attivo nel sociale e nell’innovazione aziendale. Quanto ai rappresentanti del Wwf Italia nel CdA, invece, si riconfermano alla vicepresidenza il docente universitario e ricercatore dell’Università di Bari, Nicolò Carnimeo, e per la carica di consigliere, l’avvocato Lara Marchetta.

“Comincia per noi una bella avventura che ci vedrà protagonisti nella tutela e nella difesa della Riserva, patrimonio inestimabile per il nostro territorio”

Si legge nella nota stampa scritta a quattro mani da Tarantino e Uggenti dopo la nomina dello scorso anno. “Lavoreremo gomito a gomito con gli Enti soci, a partire dai Comuni di Carovigno e di Brindisi che verranno coinvolti puntualmente in tutte le iniziative e le decisioni che riguarderanno il Consorzio. La collegialità e il massimo coinvolgimento saranno la cifra della nostra esperienza di governo dell’Ente. Solo attraverso la piena condivisione e il pieno coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti nel Consorzio sarà possibile ottenere i migliori risultati”, è scritto nel comunicato stampa.

“Lavoreremo affinché Torre Guaceto e le buone pratiche di cui è portatore in termini di tutela ambientale diventino appannaggio di tutti a tutela dei bei comuni. Per questo ci impegneremo perché tutti i cittadini di Carovigno si sentano parte integrante della Riserva e ne diventino i migliori alleati per la sua tutela”, hanno scritto sempre in coppia Tarantino e Uggenti. Tarantino per promuovere Torre Guaceto, ha partecipato a una delle puntate de “I soliti ignoti”, il game show di Rai 1, condotto da Amadeus. La puntata è andata in onda il 23 gennaio scorso.

Al presidente del Cda sono riconosciuti un compenso mensile pari a 80 euro e un rimborso spese forfettario annuale pari a 1.400 euro, così come è stabilito. Gli atti sono consultabili sul sito internet del Consorzio per la gestione di Torre Guaceto, nel link dedicato alla trasparenza. Per i consiglieri, invece, c’è solo la previsione di un rimborso annuale a forfait per spese: 1.400 euro.

 

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