Convocateci dal vivo

La cultura è in ginocchio e si alza in un unico coro che unisce migliaia di lavorator* della cultura e dello spettacolo in tutta Italia: convocateci dal vivo!

Sabato scorso, 30 Maggio,  l’olandese volante non ha pubblicato nessun articolo.

Ero in sciopero. Sono scesa in Piazza, come tanti altri colleghi lavorator* dello spettacolo in 15 diverse città che si sono mobilitate per i diritti e le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo e della cultura.
E’ stata una giornata importante per la storia delle arti sceniche italiane.
ERAVAMO VENTIMILA!

Ed è solo l’inizio. . .

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2 Thoughts to “Convocateci dal vivo”

  1. roberto

    «Di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino alla cultura, e comincio dalla Divina Commedia.»
    Lo disse l’allora ministro dell’Economia Giulio Tremonti con la tipica spocchia a l’autocompiacimento con cui è solito condire le sue bouta(na)de.
    Il suo presidente del consiglio invece si chiedeva «Perché dovremmo pagare uno scienziato quando facciamo le migliori scarpe del mondo?»: chissà se ora, che abbiamo scoperto di non essere in grado neppure di produrre mascherine, ha trovato la risposta.

    Era l’autunno del 2010. Da allora di governi se ne sono succeduti diversi e di diversi colori ma la situazione è persino peggiorata. Nel migliore dei casi il retropensiero della nostra classe dirigente (o digerente?) è che la cultura, nel senso più lato possibile, sia solo un orpello, uno svolazzo da aggiungere alle cifre del fatturato o a quelle del pil. Nel peggiore è invece qualcosa da guardare con sospetto e da stigmatizzare, come coloro che ne fanno sfoggio (“i parrucconi” come li ebbe a chiamare spregiativamente Renzi ai tempi del referendum sulla Costituzione), perché lontana dal “comune buon senso” dell’uomo della strada. La (dis)attenzione al vostro lavoro credo sia la logica conseguenza di tutto questo.

    Quindi sì: è solo l’inizio perché è indubbio che dovrete fare la voce grossa per farvi ascoltare. Però è anche vero che fra tutte le categorie di lavoratori siete quelli che, proprio per mestiere, la voce la sanno usare meglio:
    “voi avevate voci potenti, lingue allenate a battere il tamburo
    voi avevate voci potenti adatte per il vaffanculo”.
    (La domenica delle Salme, F. De Andrè)
    Auguri.

  2. Barbara Toma

    grazie di cuore per il commento e per l’augurio.

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