Colpo di scienza: “Non è Moscara l’attentatore di Afendi”

macchina di Antonio Afendi

Il colpo di scena arriva dalla scienza. La perizia sul cellulare di Moscara e sul video delle telecamere di sorveglianza, dell’ingegnera Luigina Quarta esclude che sia stato Moscara a sparare all’ “erede” del clan della scu di Augustino Potenza

di Marilù Mastrogiovanni

Il colpo di scena arriva dalla scienza.

Depositate due perizie di parte nel procedimento che vede imputato Giuseppe Moscara, accusato del tentato omicidio di Antonio Afendi, “erede” degli affari del clan della sacra corona unita retto da Augustino Potenza, ucciso a colpi di kalashnikov il 26 ottobre del 2016.

Le perizie sono a firma dell’ingegnera Luigina Quarta.

La prima perizia ha analizzato il cellulare di Giuseppe Moscara, difeso da Simone Viva, e i tracciati gps: il risultato è incontrovertibile e coincide anche con quello del perito della procura, l’ingegnere De Benedictis: il cellulare di Moscara il giorno dell’attentato non era sul luogo del crimine e non lo era neanche nel giorno precedente e nel giorno successivo.

La seconda perizia è stata effettuata sul video delle telecamere di sorveglianza di via Manzoni: in base alle risultanze delle analisi effettuate attraverso software che consentono misurazioni biometriche, non è Giuseppe Moscara l’uomo che sparò ad Afendi il 26 ottobre del 2019.

L’analisi del video è stata eseguita attraverso software professionli che consentono le misurazioni biometriche di vari parametri: la misurazione dell’altezza, delle ossa delle gambe, delle braccia, delle spalle, la misurazione della parte destra e sinistra del corpo. Consentono anche l’identificazione facciale che in questo caso non è stata possibile, essendo il video di pessima qualità.

Tuttavia è stato possibile accertare le diverse misure biometriche tra l’uomo ripreso dalle telecamere e Moscara: un uomo alto e snello, mentre Moscara, detto “Mozzarella” è gravemente sovrappeso. Un altro dato registrato è l’andatura dell’attentatore, che presenta una sorta di zoppìa, un trascinamento della gamba sinistra, mentre Moscara non ha problemi di deambulazione.

Una perizia che mette in discussione non solo l’impianto accusatorio della Procura di Lecce, ma anche l’analisi della recente evoluzione del clan Montedoro-Potenza-Scarlino-Giannelli finora portata avanti dai magistrati inquirenti.

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