ESCLUSIVO. Stamattina abbiamo fatto un sopralluogo lì dove sapevamo che avrebbero preso il via i lavori di interramento di un tubo in grado di collegare il Vito Fazzi al DEA. Obiettivo: portare l’ossigeno al Dipartimento per l’emergenza. I lavori, senza contratto, senza proroga, oggi hanno preso il via
Foto di proprietà de ©Il Tacco d’Italia – Tutti i diritti riservati.
Un mucchietto di terra, una recinzione rossa, e una pila di giunti di cemento stanno a testimoniare che da lì, nell’intenzione della Asl di Lecce, sarebbero dovuti i partire i lavori di collegamento tra il serbatoio di ossigeno dell’ospedale Vito Fazzi e il Dipartimento Emergenza e Accettazione.
Guardando bene poi, si vedono le tracce sull’asfalto, lì dove si sarebbe voluto scavare per far passare il tubo.
Sulle pareti, una sequela di “staffe”, infisse da poche ore sui muri dell’ospedale Vito Fazzi.
Lì, nelle intenzioni, dovrebbe essere fissato il tubo dell’ossigeno.
Obiettivo: rifornire il DEA di gas medicale utilizzando il serbatoio dell’ospedale Vito Fazzi.
Come?
Scavando una traccia lunga poco meno di 200 metri, e interrando un tubo dove far scorrere il gas medicale.
Lavori che costerebbero circa 40mila euro.
Ma la ditta che – nelle intenzioni di Rodolfo Rollo e Annarita Dell’Anna, rispettivamente direttore generale e direttrice amministrativa della Asl di Lecce – dovrebbe rifornire di ossigeno il DEA attraverso quel tubo, la Air liquid, non s’è vista rinnovare il contratto, scaduto il 31 dicembre scorso.
Nessuna proroga, ad oggi 16 marzo, è stata perfezionata per consentire il servizio, che pure la ditta continua a garantire per non rischiare di essere accusata di interruzione di pubblico servizio.
Una nostra fonte qualificata ci aveva avvertito che erano stati depositati dei materiali per l’avvio dei lavori di interramento del tubo, previsti per stamattina. I materiali ci sono infatti, ma i lavori sono andati a rilento.
Perché?
Perché non c’è alcun bando, né una lettera d’incarico né una determina neanche per quei lavori appena abbozzati, e testimoniati proprio da quella recinzione, quei giunti di cemento, quel mucchietto di terra, quelle tracce sull’asfalto, quelle staffe infisse nel muro.
Il problema non è la burocrazia, come da più parti è stato detto: il problema è al contrario il non rispetto delle leggi.
Non c’è alcun ostacolo burocratico all’attivazione del DEA; siamo invece di fronte all’arroganza del potere, che vuole gestire la cosa pubblica d’imperio, senza trasparenza, né bandi, né contratti.
Tutto sospeso, mentre il tempo scorre.
Abbiamo pubblicato l’inchiesta sul DEA di Lecce pochi minuti prima delle 24 di ieri. Abbiamo contato i contagiati da corona virus in Puglia: 200. Mentre scriviamo, alle 17.21, sono 248. Oggi è morto un paziente di 38 anni in Puglia.
Ore preziose.
Sono arrivati diversi comunicati stampa che chiedono al presidente Michele Emiliano di sbloccare quest’impasse: comunicato del Tribunale dei diritti del malato, del Movimento cinque stelle, di Fratelli d’Italia.
Donato De Giorgi, presidente provinciale dell’ordine dei Medici, sentito da Gaetano Gorgoni, direttore di Corriere Salentino, ha confermato che la situazione è grave ed è esattamente quella raccontata dal Tacco, facendo un appello al presidente della Regione Puglia perché attivi il DEA subito.
Sono passate quasi 24 ore, il presidente Emiliano ha esposto in una conferenza stampa molto partecipata il piano ospedaliero per fronteggiare l’emergenza.
Riguardo alla fornitura di ossigeno al DEA, la dirigenza della Asl di Lecce, su domanda di Maddalena Mongiò di Nuovo Quotidiano di Puglia, ha glissato affermando che a loro “non giungono notizie di criticità particolari se non di attività in corso per rendere quell’ospedale attivabile nei giorni in cui abbiamo previsto di attivarlo”.
Un capolavoro dell’arabesco. Non risponde sul fatto che ci siano criticità ma sul fatto che a loro non sono arrivate notizie di criticità. E poi, non dice quando sarà aperto il DEA, ma afferma che sarà aperto il giorno in cui hanno deciso di aprirlo.
Fantastico.
Alle 18.30 ho scritto ad Emiliano il seguente testo:
“Buonasera, avrai letto l’inchiesta del Tacco sul DEA e sull’ordinanza n.174 con cui intimi alla ditta Rivoira di rimuovere il serbatoio per l’ossigeno, cosí rendendo inutilizzabile il DEA, che invece era pronto e collaudato. Ti chiedo:
- Perché questa scelta? (La ditta Air liquid che rifornisce il Fazzi non ha contratto, è scaduto. Fare il tubo di collegamento costerebbe circa 40mila euro e non c’è determina di incarico per lo scavo. Infine: il DEA è progettato come struttura autonoma, non come appendice del Fazzi).
- Ad oggi i lavori di scavo non sono partiti. Sto per pubblicare le foto che lo provano. È passato un altro giorno prezioso. Ma siamo in tempo per tornare indietro, rimettere a posto il serbatoio (o comprarne un altro) e aprire subito 40 posti per emergenza corona virus. Lo farai”?
Grazie Marilù Mastrogiovanni
Pubblicherò le risposte se, come spero, arriveranno.
LE FOTO SCATTATE QUESTA MATTINA:
Foto di proprietà de ©Il Tacco d’Italia – Tutti i diritti riservati.
Per saperne di più:
15 Marzo 2020 – DEA Lecce senza ossigeno, la vergogna di Emiliano
15 Marzo 2020 – DEA di Lecce, un iter travagliato
16 Marzo 2020 – Rollo scrive a Emiliano e conferma: lavori senza contratto
16 Marzo 2020 – M5S: il DG dell’Asl di Lecce Rodolfo Rollo faccia chiarezza
16 Marzo 2020 – Fratelli d’Italia: Emiliano faccia chiarezza sul DEA di Lecce
16 Marzo 2020 – TDM di Casarano: sul DEA di Lecce, carenze e fatti gravissimi
16 Marzo 2020 – Affaire DEA: anche Donato De Giorgi si appella a Emiliano
17 Marzo 2020 – DEA ossigeno, due serbatoi, lavori abusivi e nessun contratto
18 Marzo 2020 – FOTO, DEA ossigeno: proseguono i lavori senza autorizzazione
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Marilù Mastrogiovanni
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