Salve, fiaccolata contro Ecolio 2

Come le madri di Plaza de Mayo, le donne sfilano con le foto dei loro cari, morti di tumore

di Ada Martella

La fiaccolata per dire ‘NO all’impianto Ecolio 2’ di domenica 19 gennaio è stata una mobilitazione civile imponente. Non se ne vedeva una simile – qui nel Basso Salento – da esattamente 20 anni. Quando gli stessi cittadini, delle stesse comunità, scesero in piazza all’indomani della scoperta dei fusti di PCB sversati nella discarica Burgesi.
A guidare la fiaccolata, in testa al corteo, c’era un gruppo di donne le quali, con una mano reggevano insieme lo striscione ‘Per Non Dimenticare’, e con l’altra ognuna di loro stringeva una foto personale. La foto di un desaparecidos, uno scomparso per tumore. Un figlio, una sorella, un marito, e via via. Una delle donne ne aveva due di fotografie. Tutti giovani desaparecidos, nessuno di loro aveva più di 50 anni.

Il corteo – di oltre 2mila persone – partito da Piazza Dante, ha sfilato con le fiaccole lungo via Vittorio Veneto. Non una via a caso. È il rettilineo in direzione Nord, in direzione della tramontana che porta i fumi di Ecolio 2. “In questa strada – racconta Antonio Cavallo, consigliere comunale di Salve – c’è un malato di tumore ad ogni porta”. È stata un’idea del dottore Cosimo Negro – lo specialista in ecografia che, come una Cassandra triste, è il primo a vedere e diagnosticare tutti i tumori del Basso Salento nell’ospedale di Gagliano dove opera – come lui stesso ha raccontato al termine della fiaccolata, sul palco allestito in piazza Matteotti.


Sul palco sono saliti molti sindaci del Capo di Leuca, che avevano sfilato con i gonfaloni: Salve, Castrignano del Capo, Morciano (insieme al baby sindaco), Patù e l’ex sindaco di Presicce. C’erano anche i rappresentanti delle associazioni che hanno organizzato la fiaccolata: Fabrizio Rizzo, portavoce del Comitato Intercomunale per la salute del Territorio (riunisce 21 associazioni), Giovanni Ponzetta di Legambiente “Sezione Giglio delle Dune” di Salve e Marcello Seclì per Italia Nostra “Sezione Sud Salento”.
Il coro è stato unanime: Ecolio 2 deve chiudere. Ma non si è trattato solo di un proclama lanciato nell’impeto di una manifestazione popolare molto partecipata.
“Qui nessuno sapeva nulla, nessuno sapeva che nemmeno ad un chilometro dalle prime case del paese si bruciano rifiuti, anche pericolosi – ha detto Francesco Villanova, sindaco di Salve – ci hanno preso in giro, e continuano a farlo con le varie Conferenze di Servizio. Io e la mia amministrazione non crediamo più a questi tavoli tecnici. Abbiamo chiesto una Valutazione di Impatto Ambientale basata sui dati raccolti dal 2011 ad oggi, ma non c’è stata nessuna risposta”.


La prossima, e forse definitiva, Conferenza dei Servizi è stata fissata dalla Provincia il 10 febbraio.

Ecolio 2 presenterà la sua ennesima variante al progetto in riesame, in risposta alle numerose criticità e violazioni alla normativa ambientale riscontrate dall’Arpa, come la quantità fuori norma di mercurio trovata nei terreni o lo sforamento inusitato dei fumi della sezione termica, lì dove i ‘fanghi speciali e pericolosi’ vengono distillati.
“Non ci interessa questa battaglia di carte – incalza il dottor Negro – ci basta l’inquietante report dell’Arpa per poter dire che Ecolio 2 deve chiudere. Lo dice il progetto Genoma, il Capo di Leuca è un’eccezione nell’eccezione per presenza di tumori, in questa nostra terra che non ha industrie, ma che è contaminata da ogni tipo di metalli pesanti di origine industriale. La provincia di Lecce è divenuto un caso nazionale e il dossier Basso Salento è sui tavoli del Ministero della Salute”.

“Questo è l’inizio di una grande battaglia – conclude il sindaco Villanova – non lasciateci soli, dobbiamo presentarci in massa alla Conferenza dei Servizi del 10 di febbraio, organizzare non uno, ma 10 pullman per Lecce”. Nell’ultima Conferenza dei Servizi a Lecce, il 10 dicembre, i sindaci furono accompagnati da oltre un centinaio di persone, partite da Salve con un pullman per presidiare il Palazzo della Provincia con i loro striscioni. A giudicare dalle adesioni raccolte in piazza – in questa giornata che rimarrà negli annali per la manifestazione così partecipata – i pullman in partenza dal Capo di Leuca saranno tanti.

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