Ex Ilva, l’altoforno2 rimane acceso

Il Riesame accoglie il ricorso dei commissari straordinari: annullata l’ordinanza che imponeva lo spegnimento dell’AFO2 e si dà più tempo per ottemperare alle prescrizioni

di Daniela Spera

E’ stato accolto dal Tribunale del Riesame l’appello proposto il 17 dicembre scorso dall’Ilva in Amministrazione Straordinaria.

Viene così annullata l’ordinanza del giudice Francesco Maccagnano, con la quale veniva disposto lo spegnimento dell’altoforno 2 che di recente era stato giudicato in uno stato di perdurante pericolosità .

L’impianto aveva causato la morte, nel 2015, del 35enne Alessandro Morricella, travolto da un getto di ghisa incandescente.

Ai commissari straordinari non solo è stata concessa la facoltà d’uso dell’altoforno 2 ma anche ulteriore tempo utile all’adempimento delle prescrizioni residue, ‘in tutto o in parte non attuate’, assegnando i seguenti termini: sei settimane per l’adozione dei dispositivi ‘attivi’; 9 mesi per l’attivazione del caricatore automatico della massa a tappare nella Mat; 10 mesi per l’attivazione del campionatore automatico della ghisa; 14 mesi per l’attivazione del caricatore delle aste della Maf e sostituzione della Maf.

Il tutto dovrà svolgersi sotto la vigilanza del Custode che verificherà l’ottemperanza delle prescrizioni e il rispetto della relativa tempistica ‘di modo che- si legge nel dispositivo a firma del giudice G. Caroli, e del Presidente G. Licci- il Giudice della cautela possa confermare o in ipotesi revocare la facoltà d’uso’.

Intanto a Servola, rione di Trieste, è previsto lo stop all’altoforno della Ferriera per il 1 febbraio prossimo. L’accordo sindacale sottolinea come sia stata la Regione a volere la chiusura dell’area a caldo e a manifestare «l’intenzione di accompagnare il percorso con misure compensative finalizzate a realizzare la riconversione e la contestuale occupazione della popolazione lavorativa eccedente». (Fonte: Il Piccolo)

A Taranto invece i sindacati confederali difendono la marcia degli impianti dell’area a caldo mentre l’unico sindacato (Usb) che si era mostrato vicino alle posizione dei cittadini sulla chiusura e riconversione dell’area a caldo, oggi, nel giorno della decisione del tribunale del riesame sul destino dell’altoforno 2, ha manifestato davanti all’Eni per chiedere l’integrazione salariale per gli operai in cassa integrazione straordinaria.

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