Taranto for future

Per la prima volta cittadini e studenti, insieme, in marcia per chiedere la chiusura delle fonti inquinanti, la bonifica del sito ex Ilva e la riconversione economica

di Daniela Spera

Si è alzata all’unisono la voce di cittadini e operai che ieri, 29 novembre, a partire dalle 10.30, hanno manifestato insieme per chiedere la chiusura delle fonti inquinanti, bonifica del sito ex Ilva e riconversione economica. L’iniziativa, organizzata dal movimento ‘Fridays for future’, a sostegno del quarto sciopero globale, ha visto, per la prima volta, la partecipazione in un’unica marcia di cittadini e studenti, in testa al corteo, e operai che hanno sfilato dietro il simbolo dell’ USB (Unione Sindacale di Base).

La manifestazione è stata preceduta da un presidio davanti alla portineria D dell’ex llva. Alle ore 5.30 cittadini e operai hanno formato un cordone occupando simbolicamente le entrate dello stabilimento, allo scopo di favorire l’adesione allo sciopero generale nazionale indetto dal sindacato di base. Insieme hanno lanciato un messaggio agli operai: non cedere al ricatto di Arcelor Mittal e pretendere la fermata degli impianti inquinanti con garanzia dei livelli occupazionali.

I manifestanti si sono poi concentrati nei pressi dell’Arsenale militare di Taranto sfilando fino a piazza della Vittoria dove è intervenuto, oltre agli attivisti, anche il segretario nazionale dell’USB Sergio Bellavita che ha ribadito l’impossibilità di rendere lo stabilimento siderurgico ecocompatibile.

Si é trattato di un avvenimento storico per la città di Taranto. Un evento che segna un punto di svolta che infrange il muro di divisione tra operai e cittadini.


Tutto si é svolto in un clima di solidarietà e condivisione, come testimonia la partecipazione di attivisti provenienti da ogni parte d’Italia. Non sono mancati gli striscioni delle mamme del rione Tamburi e delle associazioni locali che insieme hanno urlato ‘Taranto libera!’.

In piazza, dopo gli interventi sul palco, un concerto ha, infine, trattenuto i più giovani, che hanno avuto il merito di animare e guidare il vivace corteo.

L’impresa di unire cittadini e una parte degli operai impiegati nell’ex Ilva è riuscita. Almeno per ora. La giornata di ieri rappresenta, infatti, l’avvio di un percorso condiviso tra cittadini e Usb, ponte di dialogo con gli operai, verso un unico obiettivo: portare la discussione sulla chiusura programmata dell’ex Ilva a livello nazionale.

Questo, nonostante la naturale diffidenza di cittadini, attivisti e operai, traditi, oltre che dalla politica, anche dai sindacati confederali.

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