di Barbara Toma
"Aspettiamoci il meglio mentre ci prepariamo al peggio"(Aung San Suu Kyi)
Nella danza ogni
particolare è importante: un gesto, un piccolo movimento, assumono un
significato diverso in scena. È tutto enfatizzato, come se il corpo fosse
costantemente osservato sotto una lente di ingrandimento. Un semplice gesto
della mano, uno sguardo, un piccolo sussulto del corpo, cose che normalmente
potrebbero benissimo passare inosservate, in scena diventano molto importanti.
Se sul palco ci
sono tanti danzatori e tutti, mentre ballano, guardano in una direzione, mentre
uno solo, pur danzando all. . .
Abbiamo perso, sì. Perché quando si ragiona per categorie astratte (gli immigrati, i clandestini, i rifugiati) si può perdere di vista l’essenziale. È per questo che la storia di un singolo (per esempio quella del piccolo annegato con la pagella scolastica cucita nella giacca) ci colpisce più di quella di migliaia di persone: perché il singolo ha un volto, nei suoi occhi possiamo riconoscerci, nelle sue speranze ritrovare le nostre.
Abbiamo perso, e certo mi fa strano pensare che nella mia provincia “sud-icia” la Lega Nord sia il primo partito… chissà se quando tornerò mi chiameranno terrone come quando lavoravo a Novara.
Abbiamo perso… eppure ci sono notizie che mi fanno dire che no, non sarà certo la barbarie del ministro più fancazzista e cazzaro della storia a cancellare la nostra civiltà!
https://bari.repubblica.it/cronaca/2019/06/02/news/manduria_70_migranti_scoperti_sulla_litoranea-227784337/?ref=RHPPBT-BH-I0-C4-P4-S2.4-T1
Huc pauci vestris adnavimus oris. Quod genus hoc hominum? quaeve hunc tam barbara morem permittit patria? hospitio prohibemur harenae; bella cient primaque vetant consistere terra. Si genus humanum et mortalia temnitis arma, at sperate deos memores fandi atque nefandi.
Virgilio, Eneide I, 538-543
(Qui, in pochi, nuotammo alle vostre spiagge. Che razza di uomini è questa? O quale patria così barbara permette simile usanza? Ci negano il rifugio della sabbia; dichiarano guerra e ci vietano di fermarci sulla terra più vicina. Se disprezzate il genere umano e le armi degli uomini, temete almeno gli Dei, memori del bene e del male)
‘quando si ragiona per categorie astratte (gli immigrati, i clandestini, i rifugiati) si può perdere di vista l’essenziale.’
esatto, che razza di uomini siamo siamo?
grazie per il tuo commento Roberto.