Sanità, l’inchiesta sulla Asl Lecce arriva a Montecitorio

La dichiarazione di Veronica Giannone, deputata Movimento 5 Stelle, alla Camera dei Deputati

Mentre continuano le indagini della Procura di Lecce sul mancato collaudo di due risonanze magnetiche e una pet, regolarmente usate sui pazienti nei presidi ospedalieri della Asl di Lecce, la cattiva gestione di appalti pubblici da parte di due funzionari della stessa Asl entra in Parlamento.

Veronica Giannone, deputata in forze al Movimento 5 Stelle, ha infatti esposto alla Camera quanto già fatto, un anno fa, per mettere in luce le attività dell’Area Gestione Tecnica della Asl riguardo il Poliambulatorio di Martano. Un esposto all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), per segnalare una malagestione dei fondi FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) ed altre anomalie riscontrate, anche nell’agibilità di una struttura pubblica deputata alla cura dei cittadini.

Nello studio dei documenti, Giannone ha lavorato fianco a fianco con Luigina Quarta, ingegnera componente della Commissione per la legalità nominata dall’ex direttrice generale Asl Silvana Melli, e revocata da Ottavio Narracci, subentrato a Melli ed arrestato, poi, nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Potenza.

“Nel settembre 2018 la Procura di Lecce – ha affermato Giannone – ha notificato, grazie all’indagine partita da quell’esposto, un avviso di garanzia all’ingegner Pisanello e all’ingegnere Leo, per la gestione dei fondi FESR. A gennaio 2019 l’Autorità Nazionale Anticorruzione mi ha scritto, informandomi che sarebbe stato avviato un processo istruttorio nei confronti della stazione appaltante Asl Lecce, per la verifica della sussistenza dei possibili profili di anomalia e criticità, nelle tempistiche di realizzazione dell’opera e nell’agibilità della struttura, attualmente adibita a Poliambulatorio”.

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