Stop ai costi extra sui pagamenti con carta di credito

L’antitrust interviene e multa gli esercenti recidivi

 

La notizia arriva giusto in tempo, poco prima del periodo più dispendioso dell’anno, quello dedicato alle spese natalizie.

I consumatori possono stare tranquilli e strisciare le loro carte di credito per acquistare strenne e panettoni, perché l’Antitrust  ha ribadito con fermezza che i pagamenti con carta di credito e, più in generale, con le diverse carte di pagamento che oggi sono disponibili (per approfondimenti consulta http://www.cartedipagamento.com ) non possono essere appesantiti da spese extra, pena una salata multa.

Forse è arrivato il momento di mettere un punto definitivo a una questione ormai diventata annosa, ovverosia il ricarico di balzelli economici che vengono spesso applicati ai pagamenti cashless, ad opera, soprattutto, di agenzie di viaggio, compagnie aeree e grandi e-commerce.

Pare che il “vizietto” di rendere più rotondo il conto finale sia stato contestato addirittura all’ACI, che applicava una piccola commissione aggiuntiva a chi pagava il bollo auto online utilizzando una carta di pagamento elettronica.

La pratica, seppur perseguita da molti operatori, è assolutamente illegale, in quanto viola l’articolo 62 del Codice al Consumo e la Direttiva Europea 2015/2366, introdotta in norma dal decreto Legislativo 218 del 15 dicembre 2017, che stabiliscono come non possano essere imposte ai consumatori spese aggiuntive che derivino dal tipo di pagamento scelto.

 

Già in passato due note compagnie aeree low cost erano state multate per aver applicato commissioni anche significative a chi acquistava biglietti online, così come importanti agenzie di distribuzione di luce e gas hanno dovuto pagare centinaia di migliaia di euro per aver in qualche modo imposto ai propri clienti l’addebito sul conto corrente anche quando questi prediligevano pagare le bollette con la carta di credito.

Pare, però, che le reprimende non siano state sufficientemente d’esempio per altri operatori.

Nell’ultimo periodo, infatti, sono state numerose le segnalazioni da parte dei consumatori relative ad acquisti di sigarette, biglietti del trasporto pubblico, ricariche telefoniche e marche da bollo fatti presso tabaccai o punti Sisal. Pare, inoltre, che l’abuso sia stato commesso anche da alcune esercizi commerciali, come piccole lavanderie, farmacie e negozi di ferramenta.

 

Insomma, la cattiva pratica, che ha origine dalle commissioni che a loro volta gli esercenti devono pagare ai circuiti di pagamento di riferimento per ogni transazione eseguita, è sempre più diffusa, a discapito delle numerose lamentele da parte dei consumatori, che spesso vengono convogliate verso le associazioni per i consumatori che si fanno carico di segnalare i casi a chi di dovere.

Con la recente nota ufficiale, quindi, l’Antitrust richiama all’appello tutti gli esercenti commerciali, piccoli o grandi che siano, li invita ad attenersi con rigore a quanto stabilito dalle normative e promette interventi sanzionatori nei confronti di chi si dovesse ostinare a non adeguarsi.

 

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