di Barbara Toma
Finalmente Settembre!
Posso dirmi soddisfatta di essere sopravvissuta all’ennesima estate, non c’è mese che io ami più di questo: l’energia di un nuovo inizio mista alla voglia di tornare alla vecchia dolce routine, con la carica dei buoni propositi, la voglia di fare, organizzare, inventare, avviare, riprendere… che bellezza! E poi, inutile negarlo, una mamma single, dopo tre mesi, è ben felice di tornare alla routine e alle poche ore quotidiane libera da prole.
Che dire, è stata un’estate piena di eventi ma senza alcun cambio di rotta importante, anzi. Tutto continua inesorabilmente ad andare a rotoli, purtroppo il Bel Paese continua letteralmente a crollare su se stesso, pezzo dopo pezzo, ponte dopo ponte.
Ignoranza, violenza, razzismo, maschilismo e propaganda di basso livello continuano a governare…e così ora possiamo facilmente ottenere un porto d’armi e avere un kalashnikov in casa, possiamo continuare a morire per i veleni dell’ILVA, senza più alcun pudore o timore possiamo dare sfogo a qualunque nostra tendenza fascista, razzista o violenta, anzi, veniamo caldamente invitati a farlo.
Chi ci governa può tenere in ostaggio centinaia di uomini, donne e bambini sofferenti anche per 10 giorni, può dichiarare di voler obbligare le donne a partorire contro la loro volontà, può cancellare o ignorare l’esistenza di matrimoni civili, può rubare milioni allo stato e vantarsene, può governare senza neanche avere un diploma di scuola media superiore e anzi affermare che “studiare ‘su libri polverosi non serve a nulla”, e come al solito, chi è ricco riceve un giustizia diversa da chi è povero (vedi i due uomini accusati di aver violentato e torturato una ragazza di 21 anni: uno ricco uomo d’affari, agli arresti domiciliari dopo una settimana, l’altro, precario di diversa nazionalità, ancora in carcere).
Nel frattempo l’Agenzia Onu per la tutela dei diritti umani annuncia di aver assegnato ad un team di ispettori, che arriveranno presto in Italia, il compito di valutare sul campo “il riferito forte incremento di atti di violenza e di razzismo contro migranti, persone di discendenza africana e Rom”. E le statistiche confermano ciò che già intuivamo da tempo: nessun Paese occidentale è messo peggio di noi quando si tratta di immobilità sociale. In Italia se nasci povero, resti povero.
E mentre continuano a fare campagna elettorale puntando il dito contro una presunta emergenza immigrati, i reati diminuiscono ma, tra l’indifferenza generale, femminicidi e violenza di genere aumentano sempre più e ogni settimana arriva una nuova proposta di legge che sembra pensata esclusivamente per togliere spazio e libertà alle donne.
Ma tranquilli! Adesso anche i poliziotti italiani saranno in possesso di un taser: la contestata diabolica macchinetta, già causa di svariati incidenti mortali e abuso di potere negli U.S.A., è sbarcata in Italia da un solo giorno e ha già fatto una vittima.
Per fortuna ci sono altre notizie, per esempio: sempre più ragazzi abbandonano la scuola, diventiamo sempre più ignoranti e i pochi laureati scappano in massa all’estero. Ah no, aspetta, anche questa è una brutta notizia…
Dio, com’è difficile.
Cresce l’esigenza di aggrapparsi a piccoli salvagenti di speranza, cose semplici assumono un importanza vitale.
E poi, proprio nei giorni in cui ricominciano le scuole, leggo di un insegnante di una scuola elementare di Piacenza, il maestro Lovattini, e di come nel corso della sua carriera abbia sempre pensato che fosse importante fare scoprire ai più piccoli che nel mondo accadono anche tante cose belle.
Spingendosi fino a spronare i bambini a divenire reporter di buone notizie in prima persona, ha cercato di insegnare loro a trovare il bello ed il buono anche nelle cattive notizie, non per creare un’immagine irrealistica ed edulcorata del mondo, ma per trasmettere un’idea semplice: il mondo può essere un posto bello in cui vivere, se solo lo si guarda con gli occhi giusti e ci si impegna a renderlo migliore.
Davvero un esercizio bellissimo da fare, a casa e a scuola.
La storia del maestro Lovattini l’ho trovata per caso su una pagina Facebook chiamata “BellezzaQuotidiana“. Una pagina dove ogni giorno è possibile leggere una nuova storia di (stra)oridinaria bellezza. Un luogo virtuale dove poter condividere e scoprire storie positive, una pagina “contro la bruttura, le bufale spacciate per verità, contro ogni MA che segue la frase ‘io non sono razzista’, contro ogni disumanità imperante”.
Una pagina dalla quale sono diventata totalmente dipendente.
Cito: “Condividere bellezza, dedicare 10 minuti al giorno a cercare notizie belle è una forma di autodifesa. E’ un modo per contarci, per sapere che qui e al di fuori di qui ci siamo ancora, umanità in carne ed ossa. E che possiamo fare la differenza. Condividete anche voi sulla vostra pagina storie di Bellezza Quotidiana. Usate l’hashtag #BellezzaQuotidiana , non perché sia una moda, ma perché clickandoci sopra sarà più facile trovare queste storie. Che costituiscono un piccolo tesoro di resistenza.
Se il brutto è capace di contagiare così velocemente, proviamo a vedere se alla lunga ci riesce anche la bellezza.”
E allora, oltre ai tanti buoni propositi per il mio lavoro e la mia vita privata, per questo nuovo inizio io scelgo di unirmi a questa impresa. Mi riprometto di restare sveglia, attenta e reattiva, di cercare di non perdere mai uno sguardo critico e la voglia di denunciare senza però mai dimenticare di scovare bellezza. Voglio crederci, voglio contagiarmi e contagiare e vi invito a fare lo stesso.
Contagiamoci di bellezza!
Si, mi piace, che bello essere tornata, ben ritrovati amici!
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