Ambiente e Legalità: il premio per un’Italia fondata sulla corresponsabilità

Si è svolta sabato scorso a Ripescia (Grosseto), la premiazione dedicata ai difensori della legalità contro l’ecomafia e la criminalità organizzata. Amministratori, giornalisti, rappresentanti delle forze dell’ordine, magistrati e cooperative scelti da Libera e Legambiente per il loro impegno chiamati ad un’assemblea a loro dedicata e dal titolo “Prima la giustizia per un’Italia fondata sulla corresponsabilità nella lotta alle mafie e alla corruzione”. Fra questi la direttora del Tacco d’Italia, Marilù Mastrogiovanni.

“Giornalista e fondatrice del Tacco d’Italia – recitano le motivazioni – vittima di intimidazione per le sue inchieste sulla criminalità. Dal 2007 è costretta a vivere sottoposta a misure di protezione a causa delle inchieste sulle infiltrazioni mafiose nei comuni salentini e in particolare all’intreccio tra mafia, politica e imprese nel comparto della raccolta di rifiuti.
E’ la vita di una giornalista che dopo aver svelato i rapporti tra i clan Montedoro-Potenza e l’amministrazione di Casarano, ha visto il suo paese tappezzato di manifesti per ben due volte; prima è toccato a quelli firmati dall’amministrazione del sindaco Gianni Stefano, che incitavano i cittadini a ribellarsi contro di lei, colpevole di aver indagato quel filo sottile che avvolge il Salento e la Sacra Corona Unita e poi a quelli che la ritraevano in una vignetta, seppellita in una fossa”.

Mastrogiovanni ha parlato della condizione di solitudine vissuta da molti giornalisti che decidono di indagare e denunciare in difesa dei cittadini e che invece da essi ricevono del diffidenza e omertà:

“La solitudine si concretizza come un mostro affianco a te e ci convivi. Quando arrivano le minacce arriva la solidarietà, ma poi si crea il vuoto intorno.          Anche l’imposizione che subiamo da parte di colleghi e opinione pubblica dello status di “eroi ed eroine” è errata, perché consente agli altri di delegare a noi l’obbligo della denuncia e delle battaglie.
Le giornaliste e i giornalisti sono piuttosto presidio di democrazia e quindi di pace. Mi piace ricondurre tutto ciò che facciamo al nostro dovere di giornalisti, cittadini”.

A introdurre la premiazione il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, che ha dato il suo contributo per via telefonica ricordando il forte legame che lo lega a Legambiente e FestAmbiente e l’impegno del Pontefice sui temi della giustizia e dell’ambiente:

“Questi 30 anni di storia legano Libera e Legambiente in un rapporto importante e fondamentale – ha detto don Ciotti – Papa Francesco con l’enciclica “Laudato si’” ha sottolineato con forza l’importanza del grido della Terra e dei poveri. Un Papa che ci ricorda il problema dell’ambiente e che ci dice che disastri ambientali e disastri sociali non sono due crisi diverse ma uniche crisi socio-ambientali e quindi siamo più che mai invitati a costruire un “noi”. Queste persone che oggi vengono riconosciute per il loro impegno sono dimostrazione di tutto questo, perché c’è bisogno di verità di giustizia”.

Don Ciotti ha tenuto poi a specificare quale siano i valori e gli obiettivi che negli anni, come oggi, hanno legato a doppio filo Libera e Legambiente:
“Tre parole ci hanno accompagnato in questi anni e devono ancora accompagnarci: la continuità nel fare le cose, la condivisione – perché è il “noi” che vince -, la corresponsabilità; dobbiamo collaborare con le istituzioni ed essere un pungolo propositivo quando queste non fanno ciò che devono fare.
Il coraggio della denuncia seria, attenta, documentata, mai retorica, mai demagogica, con il coraggio di aiutarci a cercare la verità e la giustizia”.

“Dobbiamo essere tutti più responsabili, no alla rassegnazione, no alla delega: troppi stanno alla finestra a guardare a giudicare, a semplificare. Consapevolezza e responsabilità sono indivisibili e coraggio e impegno non richiedono eroismi ma umiltà e generosità. Questa sera ancora una volta vengono premiate persone che vivono tutto questo con impegno e serietà”.

In conclusione, il sacerdote ha voluto ricordare come sia nei tempi più bui che si può apprezzare meglio la luce:

“Concludo pensando a Martin Luther King e a quando disse che “Quando è abbastanza buio si vedono meglio le stelle”. In un momento come questo, abbastanza buio, si vedono meglio le stelle; e le stelle di questa sera sono quelle premiate”

Fra gli altri giornalisti premiati Roberto Saviano “per l’impegno costante e concreto nella denuncia delle mafie”.

“Ricevere questo premio – ha detto lo scrittore in un videomessaggio – significa ricevere un abbraccio in una fase dove ricevi sputi, balle, fake news, fango perché smonti la propaganda sui migranti, perché smonti la propaganda di questo governo che a costo zero può solo manomettere i diritti e trovare bersagli”.

Sacha Biazzo, in rappresentanza di Fanpage.it ha ricevuto il premio per l’inchiesta Bloody Money su affari, politica, rifiuti e tangenti “che grazie alla forza delle immagini ha mostrato il volto odioso e comune della corruzione in Italia ai danni di cittadini e ambiente”.

Tra i premiati i Carabinieri del Gruppo Tutela per l’Ambiente Milano, per l’impegno nell’inchiesta su traffico di rifiuti provenienti dalla Campania; i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Palermo, per l’inchiesta “Demetra”, diretta insieme a Europol e Eurojust, sul traffico dei beni archeologici siciliani; il Gruppo Carabinieri Forestali Livorno per l’inchiesta “Dangerous trash”, che ha scoperto un traffico illegale di rifiuti e seppellimento di rifiuti tossici in discariche anche vicino a scuole, con il coinvolgimento del clan dei Casalesi.

Ancora, il Brigadiere Salvatore Salerno, Comandante Stazione Carabinieri Forestali di Cotronei (Kr), che da anni combatte il taglio abusivo di piante, il pascolo illegale, il bracconaggio e altri reati contro l’ambiente e il patrimonio pubblico.

Premiata anche la Guardia di Finanza, con il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lucca per l’inchiesta “Ghost Tender” che ha consentito di smascherare un’associazione criminale con base operativa a Lucca e tentacoli fino in Campania, anche in questo caso erano coinvolti i Casalesi di Michele Zagaria.

Un premio è andato anche alla Direzione Investiga Antimafia (DIA) di Catania per l’inchiesta “Garbage Affair”, operazione su corruzione di imprenditori e funzionari pubblici coinvolti in un’inchiesta su appalti nel settore dei rifiuti, alla Capitaneria di Porto, Direzione Marittima di Civitavecchia per interventi strutturati ed efficaci a seguito delle segnalazioni di Goletta Verde per inquinamento costiero.

Il Presidente dell’Ente Parco nazionale dell’Aspromonte Giuseppe Bombino, anche lui sotto scorta, insignito per la sua attiva in difesa del patrimonio forestale, della biodiversità e della legalità

Il Presidente dell’Ente Parco nazionale dell’Aspromonte Giuseppe Bombino

nell’area protetta. Il Sindaco di Altavilla Milicia (PA) Giuseppe Virga per aver portato avanti le procedure per gli abbattimenti delle villette abusive sulla spiaggia comunale al fine di riqualificare e restituire ai cittadini legalità e il pieno godimento, economico e sociale, del litorale.

Il Consorzio Macramé per la costruzione del sogno del parco fluviale in località Carmine di Rosarno, in un bene confiscato al clan di ‘ndrangheta dei Bellocco, la Sostituta procuratrice Viviana del Tedesco, della Procura di Udine, per l’inchiesta, in applicazione del reato di disastro ambientale per uso illecito di pesticidi neonicotinoidi nelle campagne di Udine. La sua inchiesta ha

La Sostituta Procuratrice Viviana del Tedesco

portato al sequestro preventivo di 17 proprietà agricole disseminate nella provincia, con l’inibizione delle coltivazioni con neonicotinoidi, causa principale della moria di api.

 

 

 

Premiato anche il Procuratore Giovanni Bombardieri, Procura di Reggio Calabria, per l’inchiesta “Free Wildlife” che ha messo in evidenza come in Italia la caccia agli uccelli e il bracconaggio hanno portato l’Europa a sottoporre il nostro Paese a procedura di infrazione europea per “illegal killing”

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