A Marilù Mastrogiovanni il premio Legalità e Ambiente

Giunto alla sua X edizione, il premio conferito da Libera e Legambiente a chi si è distinto nella lotta alle ecomafie, alla criminalità organizzata e all’abuso territoriale

 

Ci sarà anche la direttora del Tacco d’Italia Marilù Mastrogiovanni fra i dieci vincitori del premio Ambiente e Legalità 2018 di Libera e Legambiente, nell’ambito di FestAmbiente, il festival nazionale di Legambiente che si tiene in Maremma, a Rispescia (GR) dal 10 al 19 agosto.

Dieci difensori della legalità, impegnati nella lotta alle ecomafie e alla criminalità organizzata oggi protagonista di un giro d’affari che sfiora i 15 miliardi di euro.
A fare da cornice alla premiazione un festival eclettico, che spegne le candeline dei suoi primi trent’anni unendo ancora una volta politica, ambiente, musica e spettacolo.

FestAmbiente festeggia 30 anni con un manifesto firmato dal celebre illustratore Milo Manara e con il lancio di una campagna di crowdfunding per continuare, grazie alla forza delle donazioni dal basso, a coinvolgere moltissime persone attraverso storie e dibattiti sul tema dell’ambientalismo e della legalità, per sensibilizzare la leadership politica a un governo più equo e solidale.

Taglio del nastro affidato, il 10 agosto, al ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che aprirà le porte di una vera cittadella ecologica di tre ettari che ospiterà padiglioni dedicati al cibo italiano, alla dieta mediterranea, all’economia circolare, al turismo e alla musica.

Sabato 11 agosto Mastrogiovanni riceverà il premio dalle mani del presidente di Libera don Luigi Ciotti, insieme a magistrati, rappresentanti delle Forze dell’ordine, giornalisti, cittadini che si sono distinti nella lotta alla criminalità ambientale.

Quest’anno, sarà assegnato anche un premio alla memoria di Roberto Mancini, Sostituto Commissario di Polizia a Roma che nei primi anni Novanta svelò, grazie ad innovative indagini, il livello di responsabilità e operatività del noto clan dei Casalesi nelle aree delle province di Napoli e Caserta in quella che oggi viene definita la “Terra dei fuochi”.

Un impegno oggi, a distanza di un trentennio, ancora necessario date le cifre che testimoniano la floridità della criminalità ambientale nel nostro Paese.

La fotografia che restituisce il rapporto Ecomafia di Legambiente è di un’aggressione ai beni comuni senza sosta, che nel 2013 ha riguardato nel 25% dei casi il settore agroalimentare, nel 22% dei casi quello faunistico, nel 15% i rifiuti e nel 14% il ciclo del cemento.

Il premio Ambiente e Legalità festeggia quest’anno la sua decima edizione. Tra i suoi vincitori nelle passate edizioni, spiccano Andrea Marino, maresciallo della stazione dei carabinieri di Oppido Mamertina (Rc) che ha scelto coraggiosamente di denunciare l’episodio avvenuto in occasione della processione religiosa in omaggio a Maria Vergine delle Grazie; il sindaco di Desio (Mb) Roberto Corti per avere improntato la propria azione di governo locale seguendo principi di tutela e legalità; Giuseppe Cannarile, comandante della Capitaneria di Porto di Lampedusa per l’impegno nel soccorso in mare dei migranti; Rossano Tozzi, Sovrintendente Capo del Corpo Forestale dello Stato per il suo ottimo lavoro nel contrasto alle gravi forme di illegalità compiute ai danni della biodiversità; Ennio Cillo, aggiunto alla Procura della repubblica di Lecce per il suo impegno professionale a tutela dell’ambiente e contro l’abusivismo edilizio; Sondra Coggio, giornalista de Il Secolo XIX, impegnata in attività di inchiesta giornalistica sulla “navi dei veleni”; Angelo Colacicco, comandante dei Carabinieri del Noe di Bari per le numerose e attente attività di contrasto agli ecocrimini.

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