Lesina, strage migranti, procuratore Vaccaro: “Servono interventi straordinari”

I corpi lasciato per ore sull’asfalto, difficoltà anche a smistare i feriti negli ospedali della zona. Emiliano: “Caporali impediscono il trasporto pubblico sui campi”

Di Francesca Rizzo

Ore e ore sull’asfalto rovente: i cadaveri dei dodici braccianti agricoli, tutti di provenienza africana e senza documenti, morti ieri nei pressi di Lesina (FG) sono rimasti sul luogo dell’incidente fino a sera, quando finalmente sono stati trasportati in obitorio.

Secondo quanto riportato da Fanpage, che ha documentato l’accaduto, l’ultimo corpo è stato prelevato a mezzanotte e dieci. Solo allora si è liberato il posto nella morgue.

Ludovico Vaccaro

Ai tre feriti, coinvolti nello stesso incidente, non è toccato un trattamento migliore: si è faticato a trovare letti disponibili negli ospedali del Foggiano. A dirlo è Ludovico Vaccaro, procuratore di Foggia, che ha raccontato: “Sono dovuto intervenire personalmente per far sì che venissero trovati posti sia a Foggia che in altri ospedali della provincia”.

Ancora Vaccaro ha poi annunciato due indagini parallele, una per capire come si sia verificato l’incidente (stando alle prime ricostruzioni, l’autista del furgone, rimasto ucciso avrebbe invaso la corsia opposta, forse per un malore o un colpo di sonno) e l’altra per dare un nome ai caporali che sfruttavano i braccianti.

Il furgone era sovraccarico: omologato per 8 persone, ne conteneva 14, probabilmente in piedi durante il tragitto.

La meta finale, quasi sicuramente, era il “Gran Ghetto” di Rignano, una baraccopoli sorta circa vent’anni fa nei campi tra Rignano Garganico, Foggia e San Severo, e diventata punto di riferimento dei braccianti stagionali. È servito a poco, evidentemente, lo sgombero di un anno fa.

Anche gli otto migranti coinvolti nell’incidente di sabato stavano tornando al Ghetto.

“Credo che ci sia bisogno di interventi straordinari per risolvere una situazione divenuta tragica, insostenibile – ha affermato il procuratore  Vaccaro –. Non è possibile assistere ad uno scempio del genere, sulla pelle di povere persone che vengono qui con la speranza di poter migliorare le loro condizioni di vita”.

// I COMMENTI Questa mattina a Foggia è arrivato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha partecipato al vertice in Prefettura; il premier ha ricordato i “sedici lavoratori sfruttati e umiliati dalle condizioni di lavoro e di vita a cui erano costretti. A distanza di decenni sembrano ancora attuali le lotte condotte da Giuseppe Di Vittorio, nato a pochi km di distanza da qui”.

“Per quanto riguarda il fenomeno del caporalato – ha aggiunto – dobbiamo rafforzare gli strumenti di controllo e prevenzione e introdurre misure di sostegno al lavoro agricolo di qualità”.

A Foggia anche Matteo Salvini, ministro dell’Interno: “Useremo tutte le armi legalmente permesse per mettere in condizioni di non nuocere, di non lavorare, questi delinquenti”.

“L’obiettivo a medio termine – ha annunciato – è svuotare progressivamente i ghetti ed aggredire i patrimoni dei mafiosi che campano di caporalato e sfruttamento dell’immigrazione clandestina”.

“In alcune zone come Gioia Tauro o nel foggiano il caporalato va estirpato azienda per azienda” ha affermato il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Luigi Di Maio, annunciando un concorso straordinario per aumentare l’organico degli ispettori del lavoro. “Le leggi ci sono gia’ ma lo Stato ancora non e’ attrezzato per controllare” – ha ricordato.

Concorde Maurizio Martina, segretario PD, che annuncia l’appoggio del partito all’iniziativa.

“Si può, si deve fare qualcosa e subito”, fa eco Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, che ricorda le tante aziende soggette al giogo della malavita, soprattutto in Capitanata: “Molte aziende agricole sono infatti soggette nella provincia di Foggia al racket mafioso dei caporali che in caso di predisposizione di mezzi di trasporto da parte delle aziende con il finanziamento pubblico, impediscono a queste ultime di trovare la manodopera che gli è indispensabile per non perdere il prodotto al momento della maturazione”.

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