Nell’oratorio della chiesa del Redentore nasce un tavolo del terzo settore per restituire i sogni ai ragazzi
C’erano oltre 30 associazioni oggi nel cinema dell’oratorio della parrocchia del Redentore a Bari, nel cuore del quartiere Libertà, chiamate a raccolta da Cgil Bari, Libera, Confcommercio, Confesercenti, Arci, Anpi e tante altre associazioni.
Tra i dipinti arcobaleno affissi alle pareti, è passata di mano in mano la notizia dell’ultima pistolettata in piena notte, a due passi da lì. La motivazione, se mai ve ne fosse stato bisogno, è cresciuta ancora di più.
L’obiettivo: guardarsi in faccia e mettere sul tavolo proposte e progetti per riappropriarsi degli spazi del quartiere, pensarne di nuovi, immaginando un futuro per le ragazze e i ragazzi e liberare il quartiere dalle presenze mafiose.
“Perché al Libertà la presenza dei clan è pesante”, ha detto don Francesco Preite, direttore dell’oratorio, “e bisogna dirlo, bisogna nominarla”.
I rappresentanti delle associazioni si sono passate la parola, facendo sfilare sogni, proposte, progetti: tutti d’accordo sul ripartire dalla formazione e dalle scuole, cercando occasioni anche di festa per comunicare la legalità in modo diverso. Tutti d’accordo sul fatto che il Tribunale non si tocca, perché è un presidio importante che segna la presenza dello Stato. Tutti d’accordo sulla costruzione di uno scudo sociale attorno alle scuole, per impedirne l’abbandono. Uno scudo fatto di informazione, comunicazione, attività di aggregazione, formative e ludiche per i bambini.
“La nostra strategia – ha detto Gigia Bucci, segretaria generale della Camera del lavoro della Cgil Bari – deve muoversi su tre direttive: contaminazione, presidio, inclusione. Occorre intervenire sul disagio sociale originato dallo stato di parziale abbandono del quartiere in cui prosperano situazioni di illegalità diffusa – ha detto – attivando politiche sociali di dignità e contrasto alla povertà, interventi di formazione che diano opportunità di sviluppo e un piano di rigenerazione urbana con una pianificazione urbanistica che incentivi servizi e attività in contrasto a situazioni di degrado.
Infine – ha concluso Bucci – serve un patto di lotta serrata contro l’evasione fiscale del mercato selvaggio degli affitti in cui gli speculatori sono, ad oggi, liberi di praticare qualsiasi forma di abuso verso chi ha bisogno di trovare un tetto sotto cui vivere e non vede riconosciuti i propri diritti”.

Micaela Paparella, presidente del primo Municipio, ha ricordato che il bando “Periferie” ha destinato al quartiere Libertà otto milioni di euro, che saranno utilizzati per riqualificare il più popoloso e il più giovane dei quartieri, il Libertà, appunto, realizzando aree verdi, spazi di aggregazione e di gioco. Le gare per l’appalto delle opere saranno espletate a breve. E poi, ha ricordato l’avvocata Paparella, 165mila euro provenienti dai finanziamentil “Pon Metro” saranno messi a bando a breve e destinati proprio alle associazioni per attività culturali e ricreative.
Un bel pacchetto per ripensare a 360 gradi il quartiere.
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