Contrabbando di migranti, rifiuti, turismo, ristoranti, slot machine e cultura: i profili della mafia appulo-lucana, dimenticata dai media, nell’analisi della Dia
di Marilù Mastrogiovanni
Sessantotto clan si spartiscono gli affari criminali sul territorio pugliese.
Una mafia frammentata e mutevole, con organizzazioni capaci di collaborare fra loro, all’occorrenza. Capace di tenere saldi gli affari tradizionali, ossia il traffico di droga e l’estorsione, ma anche di reinventarsi in business apparentemente leciti. Quelli preferiti sono i rifiuti, il turismo, le slot machine.
La . . .