Brindisi, traffico di droga e armi nascoste nelle campagne: arrestati in 14

Maxioperazione dei Carabinieri questa mattina, sventato anche un probabile omicidio

Il fucile era “la peccenna”, “la bambina, la piccolina” in dialetto brindisino; le dosi di cocaina erano “li pupi”, cioè “i pupazzi”, che non significa solo “bambole”, ma indica anche un’antica usanza tra i contadini: quella di raccogliere un po’ di zucchero in una garza, da arrotolare e da dare come lecca lecca ai bambini che non riuscivano a prendere sonno.

Ma dietro a questo linguaggio apparentemente bucolico, si nascondeva un’organizzazione armata e ben strutturata per lo spaccio di droga.

Quattordici arrestati, di cui 6 in carcere e 9 ai domiciliari: è il risultato della maxioperazione dei Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni (BR), con la collaborazione del Comando Provinciale di Brindisi e dell’11° Reggimento Carabinieri “Puglia” di Bari.

Gli arresti, tutti tra Carovigno e Mesagne, sono stati eseguiti a seguito di un’ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Brindisi, su richiesta della Procura della Repubblica cittadina.

Tra i capi d’imputazione traffico di droga nei territori di San Vito dei Normanni e Carovigno (sono stati sequestrati 2 kg di marijuana e alcune dosi di cocaina), furti in appartamento e occultamento di armi (un fucile a canne mozze completo di  munizioni) nelle campagne di Carovigno.

Il fucile, in base alle indagini, sarebbe servito ad ammazzare un pregiudicato della zona: una vera e propria spedizione punitiva, impedita proprio dall’intervento dei Carabinieri. I quali segnalano anche il ruolo attivo di una donna, madre di uno degli indagati, nell’incassare il denaro frutto dello spaccio e nell’avvisare il figlio della presenza dei Carabinieri in zona. Sono stati arrestati entrambi.

 

La droga sequestrata dai Carabinieri: 2 chili di marijuana, oltre a varie dosi di cocaina

// LE ATTIVITA’ DEL GRUPPO La droga (cocaina, hashish e marijuana) era l’attività principale di alcuni membri del gruppo. Piazze di spaccio erano Carovigno e San Vito dei Normanni.

Ma i malviventi sono accusati anche di alcuni furti in appartamento, sempre nel Brindisino. Uno di loro, in particolare, avrebbe anche usato una carta di credito rubata proprio in una delle case svaligiate, prelevando 1000 euro da uno sportello bancomat e spendendo oltre 1400 euro in vari negozi.

 

 

// “LA PICCENNA” Tra i progetti del gruppo, anche l’assassinio di un pregiudicato di Carovigno, uomo noto della malavita locale, che avrebbe offeso la famiglia di un altro pregiudicato. Per l’omicidio, impedito dall’intervento dei Carabinieri, era già stata procurata l’arma: un fucile da caccia semiautomatico a canne mozze, che gli arrestati chiamavano “la piccenna”, ossia “la bambina”, in dialetto locale. L’arma, risultata rubata a febbraio 2016, è stata ritrovata in contrada Maresca, nelle campagne vicino Carovigno.

 

// GLI ARRESTATI In carcere sono finiti Giuseppe Antico, 23 anni, di Brindisi, noto come “carota” o “carotino”; Leonardo Di Latte, 34 anni, di Carovigno; Nicholas Lanzilotti, 22 anni, di Carovigno; Stefano Lospedale, 23 anni, di Carvigno; Mirco Scatigna, 24 anni, di Carovigno, noto come “Sceriffo”; Cosimo Nacci, 32 anni, di Mesagne.

Arresti domiciliari, invece, per Pasquale Camposeo, 19 anni, di Carovigno, Salvatore Carrone, 19 anni, di Carovigno, Pierluigi Carlucci, 21 anni, di Carovigno, Simonetta Misseri, 47 anni, di Carovigno, Gianmarco Prodi, 25 anni, di Carovigno, Iolanda Saponaro, 41 anni, di Carovigno, Ugo Uggenti, 33 anni, di Carovigno, Salvatore Lanzilotti, 27 anni, di Carovigno.

I Carabinieri stanno cercando di rintracciare un quindicesimo indagato, per ora irreperibile.

 

 

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