In Italia riescono a renderti difficile la vita anche quando vuoi pagare i debiti. Anche se scrivi poesie, puoi andare a processo. E se fai il sindacalista per strada e non dietro ad una scrivania ti sparano e muori. Attenti, la pacchia è finita
di Barbara Toma
Wow. Difficile riuscire a scegliere di cosa scrivere alla fine di una settimana così piena di avvenimenti degni di nota.
Davvero difficile. Come diventa sempre più difficile anche cercare di non commentare le eroiche e indimenticabili gesta del nuovo governo nella sua prima settimana di lavoro:
Fontana che, in un discorso solo, offende tutte le categorie di diversi e inneggia alla lotta per il ‘fronte identitario’ e alla difesa ‘dei popoli e delle razze’.
Il giornalista che viene licenziato perché troppo ostile alla nuova maggioranza di governo.
Il ministro dell’interno che, lo stesso giorno in cui altri 7 bambini innocenti muoiono in mare, annuncia la prossima fine degli sbarchi dei rifugiati definendola ‘la fine della pacchia’ .
Un governo che propone la legittima difesa e il porto d’armi a tutti. E, subito, un sindacalista che viene ucciso a fucilate in pieno giorno.
Uno dei maggiori quotidiani del Paese che titola: ‘Importiamo sempre più mignotte’.
Insomma ci sono voluti 20 anni di berlusconismo, un simpatico Renzi e 89 giorni di consultazioni per arrivare, finalmente, alla soluzione finale: il vero ritorno al potere del fascismo, senza maschere e senza pudore. In tutta la sua sfrontatezza, violenza e arrogante evidenza.
Forse finalmente ci siamo: forse abbiamo toccato il fondo (c’è da augurarselo).
E forse è un bene, perché no? D’altronde cosa c’è di più efficace delle loro stesse azioni e della loro continua infima propaganda per far si che gli italiani si sveglino e la smettano di sostenerli? Chissà.
Forse stavolta ha ragione Sgarbi: diamo il potere al diavolo, inglobiamolo, in modo da annientarlo.
Lo spero.
Perché, al presente, di fronte a cotanta sfacciata violenza e pubblica umiliazione dei più semplici e basilari diritti umani rimane davvero l’unica speranza possibile.
Intanto io, nel mio piccolo, scopro che qui riescono a renderti difficile la vita anche quando vuoi pagare i debiti. Che è impossibile diluire in rate un debito con Equitalia tramite rid bancario, perché si può fare solo tramite bollettino, e i bollettini li ricevi tutti insieme. E devi stare davvero molto attento a non perderli, perché se nei 24 mesi di tempo, per caso dovessi perderne uno, ovviamente sarebbero guai seri!
Intanto, per la prima volta nella storia, gli abitanti di un paesino in provincia di Lecce hanno mandato un messaggio ufficiale ai clan: smettetela di includere i bambini nelle vostre guerre e nei vostri atti intimidatori, altrimenti avrete a che fare con noi!
Intanto la Spagna ci umilia dandoci subito un esempio di vero Governo del cambiamento, il governo Sanchéz: 17 ministri, 11 donne.
Intanto qui in Salento, l’altra mattina, i bagnanti di una spiaggia paradisiaca nei pressi di Otranto sono stati testimoni di un ondata di tonnellate di spazzatura, sopratutto plastica, che ha invaso la costa a sorpresa.
Quanto orrore. Vero?
‘Ognuno merita il regime che sopporta’
Come recita una bellissima opera di IVAN sui muri di periferia di Milano.
Oggi più che mai, mi vien da pensare che l’unica ancora di salvezza per tutti noi sia la bellezza.
La bellezza della poesia, che riesce sempre a dar voce al sottosuolo di vita che è tutto intorno a noi. La bellezza dei fiori che nascono in una crepa del cemento, la bellezza dei giovani che inseguono i sogni e credono nelle favole…
Ed è per questo che, alla fine, forse, la notizia che più mi ha scosso questa settimana è quella che riguarda la censura della bellezza. Uno dei miei artisti preferiti, IVAN, è stato condannato per aver ‘deturpato’ la città di Milano con le sue opere. Una notizia tanto assurda quanto logica, in un mondo che ci vuole ciechi. Perché Ivan è un artista prezioso, prima di tutto per la città di Milano, che non sarebbe la stessa senza le sue opere, ma anche per il resto d’Italia e del mondo. Ricordo che due anni fa, quando lessi del suo arrivo a Lecce, ero felicissima e corsi con le mie bimbe a salutarlo. Ora il quartiere San Pio è più ricco, un grande murales giallo rosso padroneggia una strada frequentatissima riportando i versi della nostra poetessa Rina Durante. Ivan comunica con la gente del posto e poi le regala versi scritti sui muri…versi incompiuti, scritti con una vernice lavabile, poesie da completare, per invitare i passanti a immaginarne un seguito, come dice lui.
Un delle sue prime opere ha cambiato il panorama della darsena ai navigli di Milano:
‘Chi getta semi al vento farà fiorire il cielo’
sue sono anche :
‘Ci son vite che capitano e vite da capitano’
oppure
‘E’ sull’orlo del precipizio che l’equilibrio è al massimo’
Frasi che ti appaiono davanti nei posti più impensati. Frasi che ti restano dentro.
Ivan è un esempio da seguire, una speranza, una luce infondo al tunnel.
Forse è per questo che viene punito. Ed è per questo che va difeso.
‘La bellezza salverà il mondo’, diceva Fedor Dostoevskij.
A noi allora spetta il compito di salvare la bellezza e continuare a cercarla e riconoscerla, sempre e comunque, in ogni situazione, perché nostra unica ancora di salvezza.
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