Per Mister Arnaldo

Le donne giudicate come merce in vetrina. Anche da uomini che nessuno ‘comprerebbe’

 

Oggi ho una buona notizia: finalmente posso affermare che, grazie all’età e all’esperienza, ho finalmente acquisito la capacità di reagire subito quando mi sento offesa, di dire di no quando non mi va e di eliminare dalla mia vita, velocemente e senza alcun rimpianto, le persone che ritengo nocive. È l’inizio di una nuova era.

 

Sono figlia di tante madri, due di queste, Marianne e Annamaria, erano molto amiche e avevano alcune qualità in comune: la generosità, la compassione e la sincerità. La prima era una donna forte e coraggiosa, stranamente incapace di dire una qualsiasi bugia e/o di tener per sé i suoi pensieri e le sue opinioni, coraggiosamente difesi in barba a qualunque pericolo. La seconda è una donna altrettanto coraggiosa, senza peli sulla lingua e senza rimpianti, perché incapace di frenare il suo istinto a reagire e agire di fronte alla vita. Entrambe donne di grande fede, anche se espressa in modi molto diversi.

 

Per tutta la vita ho desiderato essere come loro.

 

Invece sono sempre stata un po’ lenta.

 

Per tutta la vita mi è mancato il coraggio di reagire subito agli eventi, di dire la mia senza doverci pensare e ripensare su.

 

Io sono quella che ha la risposta giusta quando arriva a casa. Quella che capisce sempre con un po’ di ritardo cosa dovrebbe fare. Di fronte agli eventi sconcertanti ho sempre avuto quello scarto di tempo sospeso, quel momento di vuoto e di insicurezza, quella confusione… Ho sempre avuto molta forza, ma mai la lucidità per capire all’istante la cosa giusta da fare e farla.

 

Oggi mi scopro felicemente meno educata, per certi versi intollerante, capace di passare per la rompiscatole di turno pur di esprimere il mio pensiero, capace di decidere se dare o meno una chance a qualcuno in poco tempo e senza alcun rimorso.

Ed è così che l’altro giorno, alla fine di una delle mie rarissime uscite nel mondo, piacevolmente passata in compagnia di una delle mie più care amiche (anch’essa, guarda caso, sensibile e intelligente come pochi e dotata di quella folle sfrontatezza che io tanto invidio) mi sono imbattuta nell’ennesimo orrendo homino sapiens pronto a intrattenere la gente con affermazioni tanto offensive quanto superficiali tipo:

 

Non sopporto le donne che non si curano, sopratutto se non sono nemmeno belle. È davvero un triste e ridicolo spettacolo il loro, ma come gli viene in mente di andare ad una festa senza fare attenzione al proprio aspetto? Con la ricrescita ai capelli, senza essersi fatte la manicure… Ma non capiscono che così non se le vuole trombare nessuno?

 

A rendere tali affermazioni ancora più inaccettabili e incredibilmente stupide e violente, contribuiva la presenza fisica del suddetto: un omino piccolo (in tutti i sensi), vestito in modo anonimo e scuro, come anonima e scura era anche la sua faccia, né bella né brutta, solo insignificante, con degli occhiali simili a quelli di tanti altri, pelato. Tutto poteva essere tranne un uomo attraente, totalmente privo di carisma e per di più capace di difendere le sue affermazioni con sicurezza.

Che triste spettacolo.

 

Per fortuna non ho resistito (anche perché mi sentivo chiamata in causa non solo come donna, ma anche come rappresentante di tutte quelle donne, magari over 40 e mamme single, che come me non possono e/o non vogliono curarsi troppo del loro aspetto…).

 

La discussione è durata molto più di quanto non lo ritenessi necessario.

Ma rimane molto fastidioso, doloroso, toccare con mano quanto sia radicata nella nostra vita di tutti i giorni la mentalità maschilista… ancora più fastidioso è vedere come la gente non si ribelli e, anzi, si diverta a sentire delle affermazioni così assurde. È come se fossero tutti inconsapevolmente complici, perché pensano che non ci sia nulla di male a scherzare così.

A parte me e la mia amica, nessuno era urtato dalle sue parole, nemmeno le altre donne, nemmeno i padri di bambine… Che c’è di male a giudicare una donna dal suo tasso di ‘trombabilità’?

 

Se oggi la maturità mi ha reso finalmente capace di reagire, non oso immaginare cosa arriverò a fare per difendere le mie figlie adolescenti e la loro generazione. Attenti a voi!

 

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