La manifestazione dei pentastellati dinanzi al Consiglio regionale per denunciare sistema di potere e un “Nazareno 2.0”
di Thomas Pistoia
Acqua sporca. Così, con l’immagine di una brocca piena di acqua fetida il gruppo del M5S pugliese rappresenta la gestione di Acquedotto pugliese da parte della regione governata da Michele Emiliano, che ha recentemente nominato alla presidenza della società pubblica Simone di Cagno Abbrescia, da sempre suo nemico politico. “Fin dall’inizio – dice Antonella Laricchia, portavoce del M5S Puglia – abbiamo contestato l’assunzione di quattro posizione apicali, le consulenze anomale, i nostri rilievi sono stati ripresi dal collegio dei sindaci, siamo stati in Procura, abbiamo fatto maxi interrogazioni, ma Emiliano è andato avanti come un treno. Evidentemente per Emiliano l’AQP è il terreno per i suoi giochi politici e la sua scalata elettorale, che non gli neanche riuscita”.
La manifestazione di stamane, dinanzi alla sede del Consiglio regionale a Bari è stata organizzata per chiedere che Emiliano ritiri le nomine del Cda, che l’AQP rimanga una società di proprietà interamente pubblica e per chiedere che si ponga mano alla manutenzione delle rete idrica, per garantire ai pugliesi la fornitura di 50 litri di acqua a testa al giorno.
Inoltre, gli otto consiglieri penta stellati auspicano che altre firme si aggiungano alla mozione da portare in Consiglio per chiedere la sfiducia del presidente Emiliano.
Gli investimenti di Aqp sono la metà di quelli previsti e nonostante questo Emiliano ha trovato le risorse per garantire il premio di promozione al direttore generale, nonché ex Presidente riconfermato nell’attuale Cda Nicola De Sanctis.
“La battaglia per l’acqua pubblica, bene comune, le ha fatto eco Gianluca Bozzetti non deve avere una bandiera. Il presidente Emiliano non può gestire l’Aqp come se fosse qualcosa di suo e solo per avere un ritorno elettorale. La nomina di Di Cagno Abbrescia – ha detto Gianluca Bozzetti – può paventare un Nazareno 2.0, perché questo è quello che sembra, anche alla luce delle notizie di ogni che parlano di richieste di assessorati anche ad esponenti di Forza Italia. Emiliano è alla frutta, fa acqua da tutte le parti. A questo punto, metta i remi in barca. Anche questo chiediamo oggi”.
Rosa Barone ha aggiunto: “La nomina di Di Cagno Abbrescia è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, perché è molto grave utilizzare mezzucci per tenersi il potere personale. E’ molto grave che Emiliano a Renzi chieda di favorire il M5S invece a Bari fa inciuci e accordi. Anche per questo abbiamo preparato una proposta di legge in base alla quale le nomine si facciano in base al merito. E’ gravissimo che il più grande acquedotto d’Europa si possa gestire come se fosse una cosa propria. Sicuramente qualunque cosa faccia ora Emiliano sarà bloccata a Roma, dal futuro governo”.
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