Ciò che amo veramente degli italiani: sanno essere estremamente simpatici e amichevoli, sono degli ottimi ospiti, capaci di far sentire a proprio agio chiunque, hanno caldi sorrisi e grandi cuori, sanno bene cosa vuol dire cucinare e sono sempre pronti ad aggiungere un posto a tavola, sono molto creativi nell’arte della sopravvivenza, capaci di riconoscere la bellezza, abili nel mentire, invidiati da tutto il mondo per lo stile, hanno una storia ricca di cultura, film, quadri, libri, grandi opere, sanno essere romantici, io sono una di loro, sono ovunque.
Ciò che non amo degli italiani: litigano troppo, prendono tutto molto sul serio, non sono dotati di english humor, maltrattano le donne, discutono animatamente di qualsiasi problema ma raramente si attivano per risolverlo, sanno essere molto egoisti, sono geneticamente portati alla dipendenza: dalla mamma, dalle macchine, dal calcio, dagli artisti stranieri, dalle belle donne, dalle donne straniere (sopratutto se nordiche e bionde con gli occhi azzurri), sono spesso tra i turisti più fastidiosi e maleducati all’estero, hanno la cattiva abitudine di dormire al pomeriggio, il loro è un Paese totalmente inadatto ai bambini, alle donne, agli anziani, ai malati, sono capaci di grande inciviltà, non hanno fiducia nello stato, cercano sempre un modo per fare i furbi, non rispettano l’ambiente, si indignano se una madre osa lamentarsi dei propri figli ma trovano assolutamente normale un uomo che si lamenti in pubblico della propria compagna, non amano aspettare il loro turno, non amano la sicurezza in auto( sopratutto per quanto riguarda i bambini), non amano usare le frecce prima di girare, non sono molto tolleranti, sono tendenzialmente razzisti, vivono sotto l’assoluto potere del Vaticano subendo e senza mai lamentarsene, non si prendono cura della loro cultura, dai paesi esteri prendono solo ciò che c’è di peggio (esempio: abbiamo delle ottime scuole, dai cerchiamo di imitare quelle americane, facciamo solo test a risposta multipla, aboliamo la filosofia, la storia dell’arte, il latino, il greco…), sono troppo sentimentali, io sono una di loro, sono ovunque.
Mi chiamo Barbara Toma, ho 45 anni e scrivo liste. Ecco, l’ho detto.
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