Amici del Tacco d’Italia e dell’Articolo 21 della Costituzione

ECCO GLI “AMICI DE IL TACCO D’ITALIA E DELL’ARTICOLO 21 DELLA COSTITUZIONE”, CHE HANNO SOTTOSCRITTO IL CROWDFUNDING:

Giorgio Boncompagni
Pierangelo Cisneros
Silvia Pincolini
Giacinto Lazzari
Aniello Gioiella
Federica Macrì
Antonio Silvestri
Rita Savina
Andrea Salvati
Gianluca Indrizzi
Matteo Savoia
Alessandro D’Oria
Pa Olo
Giacomo Urso
Adriano Bracci
Angelo Andretta
Giuseppe Scalone
De Paola Graziano
Angelo Conte
Paolo Pedaletti
Serena Fracasso
Mario Catino
Roberto Corciulo
Ennio Bordoni
Raffaella Calabrese
Davide Cavallo 
Nicola Rossini
Fabrizio Miglietta
Teresa Sarcinella
Antonio Luche
Antonella Secli’
Maria Antonietta Tocci
Francesco Filannino
Gianclaudio Ferro
Francesca Ferraro
Amelia Compagni
Donato De Giorgi 
Daniela Miglietta
Salvatore Schito
Gianluca Marasco
Gabriele Caforio
Marta Rizzo
Roberto Simone
Nicolas Gray
Arnaldo Dovigo
Marta B. Gatti
Dario Pollara
Rosaria Cardone
Adriano Galati
Vincenzo Arena
Benedetta Manzi
Elisabetta Signore
Vito D’Aversa
Andrea de Filippo
Marina Chiarizia
Francesco Melpignano
Davide Bonfiglioli
Giammarco Mancini
Debora Ballario
Gianluca Rizzo
Mario Zappavigna
Giovanna Simioni
Andrea Ria
Giuliano Turturici
Davide Fersurella
Matteo Marra
Fabio De Benedetto
Stefano Giordano
Dario Previtero
Sabina Cassano
Lucia Saracino
Alba Annalisa Raimondo
Stefano Saverino
Dario Drago
Anna Sergi
Stefano Calò
Maria Chiara Amato
Daniele De Bartolo
Luca Quattrini
Luciana Favaro
Dario Arruzzoli
Andrea Lisco
Maria Graziella Cattaneo
Matteo Savoia
Nicoletta Mariana Tempesta
Elisa Carraro
Michele Geminiani
Riccardo Cecchetti
Stefano Bazzini
Luca Pontani
Giovanni Piero Medello
Maria Rosaria Greco
Carlo De Giuseppe
Manuel Mosè Buccarella
Simona Botti
Antonio Montefusco

 

Un giornale d’inchiesta senza padroni, se non i lettori. Dal lontano marzo 2004: prima come mensile cartaceo del Salento, poi anche come quotidiano online. Le inchieste della rivista e del portale online hanno scoperchiato segreti inconfessabili dei potenti di Puglia e non solo. Poi, nell’autunno 2014, al Tacco d’Italia hanno tolto la voce: un attacco hacker ha messo KO il portale. Da pochi giorni il giornale è tornato online e oggi ti chiediamo di darci un sostegno! Fa che la voce del Tacco sia la tua voce!

Fondato e diretto da Marilù Mastrogiovanni: LEGGI QUI CHI E’ MARILU’, e anche QUI

Il Tacco d’Italia nasce da un sogno: dare alle cittadine e ai cittadini uno strumento libero d’informazione indipendente. Dove? Al Sud, dove troppi diritti costituzionali sono violati. Dove lo Stato è troppo spesso assente o sostituito dalla mafia. Dove tuttavia tantissime e sempre di più sono le cittadine e i cittadini che non si arrendono, alla ricerca costante di un modello di vita differente. Un giornale senza padroni, senza finanziamenti pubblici, senza alcun legame col potere.

Era il 2004. Unico potere da esercitare: quello della parola. Unici padroni: i nostri lettori. Unico “manuale” da seguire: la Costituzione italiana, la coscienza e la deontologia della professione giornalistica.

Le inchieste giornalistiche: Il piano editoriale del Tacco d’Italia per 13 anni è stato molto semplice: andare ad indagare dove avevamo sentore che il “bene comune” e i diritti costituzionali venissero violentati. Devastazioni ambientali, speculazioni edilizie, rifiuti, sacra corona unita, collusioni, colletti bianchi fin troppo sporchi, carceri, appalti manipolati, aggiramento delle norme: tantissime nostre inchieste sono diventate altrettanti fascicoli d’indagine della Procura. Non abbiamo però lasciato che il nostro cuore si inaridisse: abbiamo sempre valorizzato le storie di tante cittadine e cittadini, di chi s’impegna in prima persona per costruire un mondo migliore.

Minacce, furti, querele e hacker: La storia del Tacco è stata raccontata dalla direttrice Marilù Mastrogiovanni nel libro “Io non taccio” (ed. Cento autori), scritto con altri 7 giornalisti minacciati dalle mafie. Il libro ha vinto il premio Paolo Borsellino 2015. E’ la storia di un’informazione che dà fastidio, perché libera, non sottomessa ad alcun capitale né ad alcun padrone, se non il lettore e la coscienza del giornalista, i suoi valori deontologici e l’articolo 21 della Costituzione italiana. Editrice è stata in prima persona Marilù Mastrogiovanni fino al 2010. Poi la ditta individuale s’è trasformata in cooperativa di giornalisti.

LEGGI QUI DEI DANNEGGIAMENTI E I FURTI

LEGGI QUI LA STORIA DEL GIORNALE, LE MINACCE, LE DECINE DI QUERELE DEI POTENTI:

http://www.marilumastrogiovanni.it/rassegna-stampa/

http://www.odg.mi.it/mafia-e-rifiuti-puglia-perch%C3%A9-hanno-minacciato-maril%C3%B9-mastrogiovanni

http://notiziario.ossigeno.info/2015/09/lecce-mastrogiovanni-querela-archiviata-ma-due-anni-di-spese-61200

http://www.articolo21.org/2013/02/marilu-mastrogiovanni-assoluzione-per-il-giornalismo-dinchiesta/

http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=11490

http://www.odg.mi.it/puglia-diffamazione-mastrogiovanni-assolta-da-querela-imprenditore

Un Tacco lungo un sogno: E’ stata durissima, ma il sogno s’è realizzato: dal 2003 al 2012 non abbiamo mai saltato un’uscita. Novanta edizioni, 500mila copie, 5.000 abbonati, 100 inchieste, di cui molte di risonanza nazionale. Grandi firme del giornalismo italiano ci hanno sostenuto, con i loro consigli e i loro corsivi alle nostre inchieste, pubblicati sulle pagine del Tacco. Un nome su tutti: Roberto Morrione. Poi abbiamo deciso di diventare completamente digitali e di “liberare” ancora di più l’informazione: le inchieste sono passate dalla carta al web e dall’edicola (a pagamento), siamo passati alla distribuzione gratuita della rete, arrivando a toccare picchi di 20mila singoli lettori al giorno. Questo è piaciuto ai lettori, ma non al potente, al prepotente e al mafioso di turno. “Il Tacco d’Italia” è stato sostenuto da migliaia di lettori e di aziende (attraverso la pubblicità) che hanno creduto nell’informazione libera. Pochissime pubbliche amministrazioni hanno investito in pubblicità sul giornale e non abbiamo beneficiato di finanziamenti pubblici. Ci siamo sempre confrontati col mercato, editori di noi stessi, pagando spesso alti prezzi per il coraggio delle nostre inchieste (ad es: diverse aziende ci hanno tolto la pubblicità per non aver gradito alcuni contenuti). Il Tacco è stato defacciato due volte (ed entrambe le volte al posto dell’home page del giornale è comparsa l’immagine di un politico locale all’epoca di grande influenza nazionale). Poi nel 2014 il sito è stato gravemente danneggiato da un attacco “cracker”. Da allora abbiamo dovuto interrompere le pubblicazioni per mancanza dei fondi necessari a costruire una nuova piattaforma.

Le inchieste giornalistiche sono il nostro mestiere e sono stati in migliaia i lettori che negli ultimi 18 mesi ci hanno sollecitato a riprendere il nostro lavoro di controllo del potere e di tutela del bene comune. Certo che in questo periodo non siamo stati fermi e abbiamo realizzato un esperimento editoriale unico in Italia: www.xylellareport.it.

Un prodotto d’informazione multimediale, nato dal basso, grazie al crowdfunding, costituito da sito “verticale”, video documentario a puntate, libro-inchiesta, community su diversi social. L’obiettivo era capire quanta fame d’informazione di qualità ci fosse sul nostro territorio e in Italia. Ancora una volta i lettori e fan hanno risposto con entusiasmo disarmante, acquistando 1000 copie del libro-inchiesta “Xylella report” mesi prima che fosse stampato, solo sulla fiducia che ripongono nella qualità giornalistica del lavoro della nostra redazione. E’ un esperimento che ci riproponiamo di ripetere, su altri temi importanti per il nostro territorio e per l’Italia. Questo ci ha rafforzano ancora di più, perché abbiamo avuto la conferma di ciò che abbiamo sempre saputo: la qualità e la libertà paga.

Il crowdfunding: Il Tacco d’Italia può tornare a pungere col vostro aiuto! Siamo pronti ad uscire con una nuova piattaforma, su cui sarà possibile leggere gratuitamente tutte le storiche inchieste del Tacco. Ma soprattutto il Tacco è pronto a proporre un piano editoriale innovativo, che integri varie piattaforme e renda possibile la convivenza della long form story con l’immediatezza dei tweet. Tutto questo sempre all’insegna della valorizzazione delle eccellenze di un territorio e del Paese Italia che si distingue in ogni settore dell’economia, della ricerca, dell’innovazione. Perché anche le “buone notizie” tornino a fare notizia! Ti chiediamo perciò di essere protagonista, con noi, di un modo nuovo di fare informazione, al Sud. Ti chiediamo di scrivere con noi, un pezzo importante della Storia dell’informazione e dell’economia del nostro Paese. Perché la Storia la fanno i visionari. La Scrive chi osa sognare un mondo diverso!

Questo è il nostro patto con TE!

10 euro: menzione nell’Elenco degli “Amici del Tacco d’Italia e dell’Articolo 21 della Costituzione italiana” (che sarà per sempre consultabile sul sito). Gli Amici del Tacco decidono a votazione il tema delle prossime inchieste.

25 euro: menzione nell’Elenco degli “Amici del Tacco d’Italia e dell’Articolo 21 della Costituzione italiana” (che sarà per sempre consultabile sul sito). Gli Amici del Tacco decidono a votazione il tema delle prossime inchieste. INOLTRE, riceverete a casa vostra una copia di un libro-inchiesta di Marilù Mastrogiovanni (o una raccolta di inchieste della giornalista).

100 euro: menzione nell’Elenco degli “Amici del Tacco d’Italia e dell’Articolo 21 della Costituzione italiana” (che sarà per sempre consultabile sul sito). INOLTRE, riceverete a casa vostra alcuni libri-inchiesta di Marilù Mastrogiovanni assime ad raccolta di inchieste della giornalista

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