“Audaci e Visionari”, l’evoluzionismo all’Università di Bari

Una due giorni per guardare il mondo con uno sguardo obliquo e un pensiero laterale. Quello di menti geniali che lo hanno cambiato

Di Viviana Guarini

Un meeting dedicato a chi pensa in grande, a chi ha cambiato il mondo e a chi continua ad alimentare il motore del cambiamento: è Audaci e visionari, la due giorni organizzata da Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e Osservatorio sull’uso dei sistemi ADR per dare voce al pensiero evoluzionista.

Si sono alternati gli interventi di giovani eccellenze del territorio, economisti e intellettuali internazionali, rappresentanti delle istituzioni e anche studenti, che si sono messi sulle tracce dei “visionari che hanno cambiato il Mondo”.

Due giorni di parole di speranza, supportata dai dati di chi ce l’ha fatta a portare avanti la propria idea di un mondo migliore, di chi continua a farcela, di chi continua a correre a dispetto dell’idea che fermarsi è meglio, che accontentarsi è meglio.

Audaci e visionari ha raccontato molto di più di quello indicato nel programma. Ha raccontato di sogni, ma anche di numeri, ha visto mondo scientifico e umanistico abbracciarsi in una danza di idee che questo mondo lo stanno già cambiando, per davvero. Interventi incentrati sui limiti da superare, quelli che ogni rivoluzione sociale ci impone, per conquistare una libertà non utopica, ma raggiungibile attraverso un lavoro quotidiano, costante e determinato.

Uno spazio importante è stato dedicato alla giustizia “audace e visionaria”, quella ancora possibile da realizzare. Come quella mostrata da Luigi Viola, avvocato, che nella sua lectio magistralis ha presentato la possibilità concreta di interpretare la legge con modelli matematici, attraverso l’impiego di algoritmi (ancora in fase di sperimentazione), per offrire al giudizio civile il supporto della scienza: a parità di fattori, gli algoritmi offrirebbero il vantaggio di pene più eque, in tempi ridotti rispetto alle lungaggini della giustizia ordinaria.

Gianmario Battaglia e Giuseppe Calabrese, rispettivamente vicepresidente esecutivo e membro del board dell’Osservatorio ADR,  hanno fatto da moderatori  in un evento che avrebbe meritato forse più tempo, visto anche l’entusiasmo con cui gli stessi studenti hanno partecipato, intervenendo di persona o seguendo gli interventi di personalità illustri.

Come Piero Formica, che in poco meno di mezz’ora è riuscito a guidare i partecipanti in un viaggio intercontinentale, colorato di personaggi che non possono essere dimenticati. Formica ha sottolineato l’importanza della “conoscenza inutile”, quella che qualcuno vorrebbe cancellare dai modelli scolastici perché non produttrice di forza lavoro diretta. Quella conoscenza che non insegna come scrivere una fattura o costruire un automobile, ma che  fornisce quella visione di mondo che resta nell’animo, in ogni percorso della vita. La scuola e l’università, come ricordato da Formica, non devono dimenticare la necessità della “conoscenza inutile”, quella della filosofia che a 15 anni ci fa chiedere “Ma a che serve?” e a 30 ci fa ringraziare di averla studiata. Quella conoscenza che ci mantiene audaci e visionari, sempre.

E poi gli interventi di giovani startupper pugliesi come Joris Gadaleta e Davide Sirago, che hanno presentato al meeting i loro progetti innovativi. Gadaleta è co-founder, con altri tre giovani, di EnergyByOSCAR, una colonnina blindata multifunzione, in grado di ricaricare i device elettronici gratuitamente e in totale sicurezza.

Sirago, invece, è CEO & Co-Founder di Carepy, una startup, anche questa made in Puglia, che opera nel settore “mHealth”, sviluppando progetti di social innovation, digitalizzando l’assistenza sanitaria con applicazioni per dispositivi mobile.

Tra i relatori anche Gianluigi De Gennaro, delegato del Rettore allo Sviluppo della creatività, ha ricordato le parole di una personalità

“Meno male che ci sono dei pazzi da slegare, da mettere in circolazione perché vadano a parlare di grandi utopie”: Gianluigi De Gennaro legge Don Tonino Bello

audace e visionaria come poche, Don Tonino Bello: “Ci vuole audacia. La Vita che state vivendo vivetela in modo denso. Poiché non tornerà più. E non abbiate paura di entusiasmarvi per le cose. Molti di voi hanno paura. Hanno paura che un giorno la Storia, il loro futuro possa ridacchiare sul loro presente. Molti hanno paura di esporsi. Per non correre il rischio di subire il contraccolpo di questa disunione tra i sogni di oggi e la realtà di domani, preferiscono non sognare. E questo significa dare le dimissioni dalla Vita. Aver paura di entusiasmarsi oggi, alla vostra età, significa suicidio. Un giorno vi scalderete alla brace divampata nella vostra giovinezza. Non abbiate paura di entusiasmarvi. C’è tantissima gente che mangia il pane bagnato col sudore della fronte dei sognatori. Ci sono tanti sognatori. Meno male che c’è questa dimensione del sogno nella vita: sporgenze utopiche a cui attaccarci. Meno male che ci sono dei pazzi da slegare, da mettere in circolazione perché vadano a parlare di grandi utopie. Quello che è pericoloso, è che le grandi utopie si raffreddino nel cuore dei giovani. Io vi voglio augurare che non abbiate a perdere la dimensione della quotidianità e del sogno. Scavate sotto il vostro lettuccio e troverete il tesoro. Non siate inutili, siate irripetibili”.

 

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