San Cesario: in Consiglio comunale è vietato sorridere

La consigliera Fabiana Del Cuore denuncia l’intimidazione subita dal sindaco Coppola durante una seduta consiliare

Di Francesca Rizzo

“Non ti permettere mai più”: una frase del tutto fuori luogo in un Consiglio comunale, ancor più se pronunciata da chi quel Consiglio è chiamato a presiederlo, ancor più se pronunciata all’orecchio di una donna, impegnata anch’essa a rivestire un ruolo istituzionale. Eppure è quanto successo mercoledì 29 novembre, in una seduta del Consiglio comunale di San Cesario di Lecce, durante la quale il sindaco Fernando Coppola si è rivolto con un atteggiamento intimidatorio contro la consigliera d’opposizione Fabiana Del Cuore. Il grave episodio è stato denunciato dalla stessa Del Cuore, dal collega Andrea Paolo Filippo Romano e dalle colleghe Maria Agata Marenaci e Viviana Zizza, del gruppo consiliare “Insieme”.

Romano e Zizza, in particolare, sono testimoni diretti dell’intimidazione, visto che sedevano accanto a Del Cuore al momento dell’accaduto e hanno potuto sentire le parole che il sindaco, incalzato dalla consigliera, si è rifiutato di ripetere al microfono.

Fabiana Del Cuore: “Parlandomi all’orecchio, Coppola ha traslato la sua funzione pubblica su un piano privato”

Fabiana Del Cuore, raggiunta telefonicamente dal Tacco d’Italia, ha riassunto così l’accaduto: “Ad un intervento svolto dal nostro capogruppo su una questione politica (l’omessa segnalazione da parte dell’amministrazione comunale che potessero beneficiare del Bonus cultura anche i cittadini extracomunitari), il sindaco rispondeva non sul merito della questione, bensì divagando sulla nostra sconfitta elettorale. Io, dal mio posto, sentendo queste frasi ho accennato un sorriso: una critica politica all’atteggiamento tenuto, come altre volte, dal sindaco. Lui, attraverso il microfono, mi ha minacciato di cacciarmi dall’aula se non avessi smesso di ridere; poi, in assenza di reazioni scomposte da parte mia, ha detto «Dopo Le dico una cosa», salvo poi abbandonare il suo posto per avvicinarsi a me e dirmi vicino all’orecchio «Non ti permettere mai più». A questo punto io ho preso la parola denunciando al microfono il suo tentativo di intimidirmi e chiedendogli, invano, di ripetere pubblicamente quanto mi aveva appena detto”.

 “Un atto grave compiuto da parte di un’autorità che deve garantire il rispetto della legalità”, il commento di Del Cuore

“In quanto presidente del consiglio, oltre che sindaco – fa notare Del Cuore – lui aveva tutti gli strumenti legali per ripristinare l’ordine che io, dal suo punto di vista, avrei violato, senza lasciarsi andare a questo tipo di manifestazioni; parlandomi all’orecchio, Coppola ha traslato la sua funzione pubblica su un piano privato”.

L’episodio giunge pochi giorni dopo la Giornata contro la violenza sulle donne e alcune settimane dopo un altro grave accaduto, anche questo verificatosi durante una pubblica assise: gli insulti rivolti in anonimato ad Irma Melini, consigliera comunale di Bari. Ma Fabiana Del Cuore tiene a precisare: “Io vorrei evitare che questo episodio venga interpretato solo ed esclusivamente come violenza di genere: non si tratta di una violenza, ma di un atto grave compiuto da parte di un sindaco, un’autorità che deve garantire il rispetto della legalità, nei confronti di una consigliera nell’esercizio delle sue funzioni, in una pubblica assise”.

“Della veridicità di quanto affermo si avranno gli audio e i verbali del consiglio comunale, oltre alle dichiarazioni eventuali dei pubblici ufficiali che erano presenti in quella sede”, afferma Del Cuore, che aggiunge: “Sono profondamente colpita da quanto accaduto, e sto ancora valutando se procedere legalmente. Il mio interesse primario è denunciare pubblicamente il gravissimo episodio per sensibilizzare l’opinione pubblica: a San Cesario non era mai successo nulla di simile, finora”.

One Thought to “San Cesario: in Consiglio comunale è vietato sorridere”

  1. Marisa PICCINNI

    A San Cesario, evidentemente, il ruolo di sindaco altera le facoltà comportamentali. Anch’io sono stata apostrofata con parole poco lusinghiere da parte di un ex sindaco del mio paese, mi ha dato della cretina perchè in un seggio, nella mia qualità di rappresentante di lista, chiedevo il rispetto delle regole, che purtroppo lui conosceva poco. Era presente anche una ex consigliera e mi meraviglio a questo punto che non mi abbia difesa, in quanto donna, da un atteggiamento VIOLENTO come quello che ho dovuto subire. Due pesi e due misure? E si! dipende da chi è la donna che subisce l’aggressione.

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