di Fabiana Pacella
Che fine hanno fatto le vittime di racket e antiracket?
Ci sono sguardi e toni di voce, bassi entrambi, che pure suonano come una condanna. Sociale.
Una messa in mora di tanti. Di chi non ha voluto o potuto vedere, di chi ha rimandato o è passato oltre per fretta, accondiscendenza, distrazione, incapacità comunque la si declini e, perché no?, paura e vigliaccheria.
Le vittime di racket e usura, in crescita là dove cresce la crisi, le riconosci dallo sguardo e dalla voce. Dal moto ondivago e perpetuo tra fiducia e sfiducia, che le sballottola come anime in. . .
Chi controlla il controllore? E’ la domanda che mi pongo sempre. E ho ragione a pormi questo quesito.