Un melanconico Ivan ricorda il discorso di fine anno del 1978 del presidente della Repubblica Sandro Pertini: “I giovani non hanno bisogno di prediche. I giovani hanno bisogno, da parte degli anziani, di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo”. Nella volgarità generalizzata, quali politici oggi meriterebbero di essere assurti ad esempio dai giovani?
Di Ivan il matto (aka Francesco Ria)
C’è un aspetto della vita politica e sociale che mi colpisce ogni giorno di più: è la discussione violenta che compare sui social network ad ogni nuovo argomento. Il cittadino medio legge, commenta, condivide, posta su facebook. Ogni argomento viene gettato in rete e discusso con toni spesso incivili. Di solito, sempre lo stesso cittadino medio, dopo aver espresso la sua opinione sulla riforma costituzionale o sul diritto d’asilo a chi scappa dalla guerra e giunge sulle nostre coste, inizia a buttare un occhio a qualche attricetta seminuda o al nuovo scandalo sessuale del momento. La volgarità italiana: emerge dolorosissima vivendo all’estero. Siamo un popolo volgare, con una incontrollata passione per la pornografia e quel “spiare dal buco della serratura” che non può passare solo come semplice curiosità.
Abbiamo iniziato con le madri delle olgettine che incitavano le figlie a prostituirsi come strada più veloce per raggiungere il successo. E stiamo proseguendo con i toni sempre più esacerbati nelle campagne elettorali. Si è insultata la moglie di Renzi per colpire il marito. Si insultano gli italiani riproponendo molti ministri e sottosegretari dopo che essi stessi avevano promesso di ritarsi in caso di vittoria del “no” al referendum. E non mi si venga a dire che i politici hanno sempre mentito, perchè me le ricordo le dichiarazioni da prima repubblica: frutto di arte oratoria nella quale si diceva tutto e il contrario di tutto, sempre senza mai prendere impegni precisi, ma difficilmente mentendo in modo così spudorato come nel presente. E’ anche in questi dettagli la crisi italiana. Che non è solo economica e di sviluppo, ma è soprattutto morale. La mediocrità è diventata motivo di vanto e non di vergogna. E in questo brodo primordiale, stanno emergendo comportamenti e tendenze volgari, rifioriscono istinti repressi.
Molti paragonano il recente referendum costituzionale alla consultazione sulla Brexit in Gran Bretagna e alla vittoria di Trump negli Stati Uniti. Ma i toni e i comportamenti nei tre stati non sono assolutamente comparabili. Per quanto l’ultima campagna presidenziale americana sia stata la più feroce di sempre, in nessun dibattito si è mai solo lontanamente sfiorato quanto quotidianamente avviene nei talk show italiani. I cittadini hanno partecipato sui social media, ma senza alcuna offesa personale per chiunque la pensasse in modo diverso. Il giorno dopo lo spoglio, Obama ha chiamato Trump per congratularsi del risultato ottenuto. Qualcuno del PD ha per caso telefonato a Zagrebelsky lo scorso 5 dicembre?
Parolacce, mancanza di rispetto per l’avversario, mancanza di stile nella vittoria e nella sconfitta, violenza verbale. Sembra sempre che da ogni elezione dipendano le sorti della Patria. Salvo poi svegliarsi il giorno dopo e scoprire che nulla è cambiato e nulla cambierà. E questa passione civica, tramutata in turpiloquio anche tra i cittadini utenti di facebook, ritorna ad essere arte di arrangiarsi e di vittimismo clientelare nella quinquennale attesa di tornare ad essere tifosi di un partito qualsiasi.
Quanto questo sia legato al Paese, alla crisi, alla crescita, ce lo ricorda Sandro Pertini nel suo primo discorso di fine anno del suo mandato nel 1978: “I giovani non hanno bisogno di prediche. I giovani hanno bisogno, da parte degli anziani, di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo. E’ con questo animo, quindi, giovani che mi ascoltate, che a voi mi rivolgo. Giovani, non armate la vostra mano, armate il vostro animo. Non armate la vostra mano, giovani, non ricorrete alla violenza. Perchè, vedete, la violenza, fa risorgere dal fondo dell’animo dell’uomo gli istinti primordiali, fa prevalere la bestia sull’uomo. E anche quando si usa in stato di legittima difesa, la violenza lascia sempre l’amaro in bocca”.
Non è buonismo: è un’idea di sviluppo.
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