di Marilù Mastrogiovanni (3 novembre 2016)
//INCHIESTA. Augustino Potenza, ucciso con 18 colpi di Kalashikov a Casarano (Lecce), era considerato dalla direzione nazionale antimafia una delle nuove rampanti leve delle sacra corona unita. Ma a Casarano, suo paese d’origine, dove viveva, era venerato come un dio. In quattro anni era riuscito a creare un clima di consenso e omertà. Inventando il marketing della mafia per nascondere il fiume di denaro che arrivava dagli affari criminali. E sfamando contemporaneamente un po’ di famiglie. . .
In merito all’articolo, Spazio Aperto – Ente Santa Cecilia ed Ente Santa Cecilia Onlus – Formazione hanno necessità di puntualizzare alcuni passaggi: L’articolo de “Il Tacco d’Italia” del 03/11/2016 dal titolo “Augustino Potenza, l’Italiano che inventò il marketing della mafia” che interviene sui gravissimi episodi di criminalità organizzata che hanno portato Casarano alla ribalta dalla cronaca nazionale, ci obbliga a intervenire per chiarire in modo assoluto e trasparente la citazione di Santa Cecilia in un contesto che parla di illegalità e mafia.
Spazio Aperto è un luogo sottratto alla criminalità per cui l’Ente Santa Cecilia – facendo rete con diversi partners – ha concorso con una propria idea progettuale in risposta all’Avviso Pubblico “Libera il Bene” approvato con D.D. n. 48 del 20/10/2009 – BURP n. 175/2009, aperto alle associazioni del terzo settore, risultandone vincitrice. Si è, dunque, fatta carico di organizzare le attività ed essere capofila di una rete di soggetti di cui fa parte anche il presidio locale di Libera. Detto questo, è facile confutare quanto detto nell’articolo della Mastrogiovanni rispetto alla “omertà” di nascondere il fatto che Spazio Aperto sia un luogo confiscato: basta leggere (cosa non scontata, ci viene da pensare) le targhette esterne e ben in vista! Nulla di tanto complicato!
In secondo luogo, ci teniamo a chiarire che l’Ente di formazione professionale Santa Cecilia, prende le mosse dodici anni fa con un primo corso di formazione per Strumentista di Banda e qualificandosi come presidio culturale e sociale per i problemi delle periferie di Casarano, in seno alle attività della parrocchia “Ss. Giuseppe e Pio”. Dopo quel primo progetto, la Scuola, solo ed esclusivamente col proprio lavoro e col proprio impegno, è cresciuta molto, diventando un ente maturo, autonomo e del tutto svincolato da quella prima esperienza tranne che nell’attenzione verso il sociale e verso le fasce deboli della società.
In tutta sincerità, non capiamo i motivi per cui siamo stati tirati in ballo nel citato articolo (cosa centra Spazio Aperto, l’Ente Santa Cecilia e l’esorcismo con un articolo di denuncia sulla mafia?), ma tant’è e siamo qui per mettere qualche tassello al proprio posto, forse artatamente spostato per aumentare il proprio audience?
Gradiremmo una precisazione da parte dell’autrice, dopo aver rivisto con attenzione l’operato vero, anche perché, dall’articolo, viene leso l’impegno non solo di Spazio Aperto, ma anche dei partners progettuali, fra cui, in particolare, il Presidio di Libera.
Abbiamo, a tal proposito, apprezzato molto l’intervento ufficiale del Presidio di Libera che ha sottolineato in un commento all’articolo citato l’impegno proprio di Santa Cecilia nella gestione di Spazio Aperto. Per noi è un riconoscimento che ci aggrada.
Tanto era dovuto per blindare il lavoro e la serietà di tante professioni locali.
La risposta della direttora Mastrogiovanni https://www.iltaccoditalia.info/2016/11/07/ente-santa-cecilia-beni-confiscati-alla-mafia/
Ed anche voi della redazione..
Perchè queste cose non le avete rese pubbliche prima della sua morte..
Anche voi avevate paura o cosa?
Cara Marilù, non ho parolle adatte per esprimerti tutta la mia stima. Il tuo giornalismo investigativo e indipendente è così raro in un contesto di subalternità e conformismo, troppo rispettoso per gli intrecci tra pubblica amministrazione, criminalità, potere e affari. I tuoi interrventi ci fanno capire come piccoli e grandi interessi mafiosi siano tra noi e intorno a noi,più di quanto una classe politica troppo incline ai compromessi voglia farci credere.
Sei un esempio per tutti!!
Antonio De Giorgi
“Un vincitore è un sognatore che non smette mai di lottare”
Nelson Mandela
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