Xylella. Governo, basta ‘esame visivo’ per dare ok ad abbattere ulivi

Oggi in Consiglio regionale si discute la proposta di legge per l’inedificabilità dei terreni solo per gli ulivi monumentali

//LA MALALEGGE// Oggi in consiglio regionale la proposta di legge. Interventi forzosi per un problema di cui ancora nessuno ha accertato la ‘patogenicità’

Il paradosso ha assunto la connotazione del grottesco e del tragico. Il Governo ha pronto un decreto che dà il via libera all’abbattimento degli alberi d’ulivo sospettati di essere infetti semplicemente a seguito di un ‘esame visivo’. Significa che (lo suggeriamo ai tanti speculatori ai nastri di partenza) basta far seccare ulivi non monumentali (cioè l’intero bosco pugliese) con un potente seccatutto, poi chiamare un ‘esperto’ che in quanto tale con un mero ‘esame visivo’ decreterà che, sì, effettivamente sono secchi e che forse è colpa della xylella, che gli ulivi potranno essere espiantati e, siccome lì non c’è vincolo di inedificabilità (grazie alla legge elettorale in via d’approvazione), potrà realizzare il suo albergo, resort. Oppure potrà vendere il terreno con ‘in dote’ l’infezione xylella: una promessa di edificabilità. E’ un’iperbole, per far capire le drammaticità dei provvedimenti alla firma di Governo e REgione che, insieme, sono un certificato di morte per il paesaggio pugliese. Alla base di tutto, c’è il fatto che i risultati dei test di patogenicità non sono ancora usciti e, se mai usciranno, saranno resi noti non prima di un anno a questa parte. E comunque con il disseccamento degli ulivi la xylella potrebbe non c’entrare a. Su questo non ci piove: lo ha dichiarato direttamente al Tacco il CNR. Nonostante questo, da una parte il Governo ha pronto un decreto, approvato in sede di conferenza Stato-Regioni, in cui si fissano delle misure per prevenire e fronteggiare l’espandersi della xylella, la cui nocività per gli ulivi non è certificata da alcun documento e da alcuna analisi. Come dire: non sappiamo se è colpa della xylella, ma comunque bisogna pur far qualcosa. Dall’altra parte la Regione prepara una proposta di legge che rende inedificabili per 15 anni solo i terreni dove ci sono ulivi monumentali, con il rischio di allargare le maglie stesse della normativa, che già tutela gli ulivi, spianando la strada a contenziosi e cavilli di chi vuole a tutti i costi seccare gli alberi (non monumentali, cioè la maggior parte) ed edificare. Il Forum ambiente e salute, rete di associazioni ecologiste e ambientaliste del Salento, ha analizzato il decreto del governo, pronto per l’approvazione, evidenziandone le criticità e le forzature: 1- “Si dà per scontato che la xylella è stata importata nel Salento, presentandosi così per la prima volta sul continente europeo. Diversi studiosi invece hanno ribadito pubblicamente che essa è diffusa nel Mediterraneo e, si presume, anche in Italia. Kosovo, Francia, Portogallo, Egitto sono ripetutamente citati come regioni dove essa si è già manifestata. Forse nel Salento si presenta per la prima volta sugli ulivi, pur essendo ancora in corso i test di patogenicità della xylella. L’eventuale endemicità della xylella non comporterebbe le misure drastiche previste, ma solo quelle per contenere gli eventuali danni; 2- nelle zone “cuscinetto e cordone” si prevede un eccessivo ricorso alla chimica e l’assenza di misure biologiche contro i vettori, che ne ostacolino la riproduzione; 3- il ricorso all’eradicazione delle piante è ad ampio spettro; nelle zone cuscinetto e cordone vanno abbattute tutte le piante ospiti sulle strade, sui fossi e nelle aree verdi; anche nella zona infetta, per l’ampiezza di un km adiacente alla zona cuscinetto, devono essere eliminate “tutte” le piante con sintomi probabilmente di contagio, “senza esame analitico, “ ma solo con “ispezione visiva”. Poiché da esperti è stato ribadito che i sintomi di essiccamento da xylella sono simili a quelli ascrivibili ad altri patogeni presenti sul territorio, si potrebbero abbattere anche ulivi non contagiati da xylella. Infine tale abbattimento senza preliminari analisi contraddirebbe quanto affermato nell’all. III dove si afferma che la delimitazione delle zone si basa su validi principi scientifici, basati su controlli rigorosi, nonché con gli esami previsti per altre situazioni che implichino l’abbattimento. 4- tutte le misure sono a carico dei proprietari, senza una chiara indicazione del sostegno da parte pubblica. 5- Non si fa cenno quali misure di contenimento e con quali risultati siano state utilizzate in altre aree dove la xylella si è presentata”. Che cosa deciderà il consiglio regionale, che in questo momento al primo punto dell’ordine del giorno ha proprio la discussione della proposta di legge sul vincolo di in edificabilità per 15 anni, ma solo per gli ulivi monumentali, lo sapremo fra poco.

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