Tap. LILT, ‘manca la valutazione dei danni sulla salute’
Lecce. Domani a Baku, in Azerbajian, Renzi porterà in dote l’ok del Ministero dell’ambiente al gasdotto. La Lega tumori chiede ulteriori indagini
Domani a Baku il presidente del consiglio Matteo Renzi porterà in dote l’ok dalla Tap da parte del Ministero dell’Ambiente, che ha di recente rilasciato l'autorizzazione per la parte di competenza ricadente nel territorio salentino. Sempre domani è prevista una marcia di dissenso con partenza proprio dal lungomare di San Foca, dal lido di S. Basilio, il posto in cui dovrebbe approdare il gasdotto. La LILT – Sezione Provinciale di Lecce parteciperà con le sue 30 delegazioni presenti nel territorio “per ribadire i motivi del suo fermo e fondato NO – scrive il presidente Giuseppe Serravezza in una nota – all'ennesimo rischio per la salute che l'opera presenta e che va ad aggiungersi a quelli già esistenti (Cerano, Ilva, ecc.)”. Serravezza chiede la valutazione del danno sanitario in aggiunta alle valutazioni tecniche che le norme prevedono nel caso di opere rilevanti e di grande impatto ambientale. Valutazione che manca. “I dati epidemiologici dell'incidenza dei tumori nel Salento mostrano la drammaticità dello stato di salute delle sue popolazioni ed è per questo che si chiede – dice Serravezza – che la valutazione del danno sanitario riguardi il progetto nella sua interezza”. Per la LILT infatti bisogna valutare l'insieme delle ricadute di breve e di lungo periodo – e non solo per la parte del gasdotto per il quale il Ministero dell'Ambiente ha espresso la VIA (San Foca – Melendugno) – ma anche per il tratto di raccordo che dalle campagne del leccese dovrebbe raggiungere l'agro di Mesagne. “Diviene allora imprescindibile – continua Serravezza – che organismi e istituzioni competenti in materia, quale il Ministero della Salute in primis, esprimano il loro parere, di peso pari alla VIA se non addirittura maggiore, perché riguarda gli aspetti della salute umana. A tutt'oggi manca la Valutazione del Danno Sanitario; a dirla tutta, non esistono neppure le autorizzazioni e i permessi a che la condotta da Melendugno si raccordi alla rete Snam nel punto di Mesagne. L'aspetto sanitario è stato quindi scandalosamente accantonato, come se il Salento non avesse già abbastanza malati e morti per le implicanze ambientali che a molte malattie si correlano. E poi, che diranno i Sindaci di quelle zone? Che diranno le popolazioni che là abitano? Succederà quello che sta succedendo qui: anni e anni di opposizione e di forte dissenso. Si rischia davvero di dare avvio a un progetto che rimarrà monco ma che, di certo, risulterà altamente distruttivo e lesivo delle economie locali, che lascerà dietro di sé devastazioni, che graverà l'ambiente di ulteriori pressioni e finirà per pesare ulteriormente sullo stato di salute delle popolazioni. La posta in gioco è vitale perché proprio di vite si tratta, della vita di tutti e di quelle a venire. Non c'è tempo per tattiche e strategie di palazzo, se vince TAP perdiamo tutti e tutto. L'occasione è adesso, ora. Domani o al prossimo governo saremo fuori tempo e fuori gioco perché lo scempio sarà fatto e il Salento non lo dimenticherà”.
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