fontaninAPP dà la mappa digitale per trovare la fontana pubblica più vicina. Coinvolte le scuole
Bari. Acqua pubblica bene comune. E che si beve con un click. Le ‘colonnine’ dell’AQP saranno censite con un’app. Grazie ad un concorso per le scuole
E’ sicuramente più divertente chiedere al primo passante che si trova sottomano: “Scusi, dov’è la ‘colonnina’ dell’acqua (come viene denominata nei paesi del Salento la fontana pubblica)”. Oppure, se vi trovate nel barese la “cape de firr”, la testa di ferro, che quest’anno compie 100 anni, quando fu installata la prima. Ma anche un’App, soprattutto per le nuove generazioni, può essere utile per raggiungere la fontanina più vicina. FontaninAPP infatti si chiama l’APP che sarà realizzata per avere sul proprio smartphone la mappa digitale che permetta di geolocalizzare le fontane pubbliche gestite dai Comuni. Potrà essere anche un modo, suggeriamo noi, per fare finalmente una manutenzione a tappeto sulle fontanine: tante perdono acqua, troppe non la erogano. Come fare il censimento, dunque? Coinvolgendo gli studenti delle scuole primarie e secondarie di Puglia. L’obiettivo è duplice: avvicinare i ragazzi al valore del bene comune, anche attraverso la promozione della qualità dell’acqua pubblica e più in generale delle attività e responsabilità attinenti al servizio idrico e fornire ai cittadini uno strumento utile e comodo per raggiungere più facilmente i punti di erogazione pubblica dell’acqua. Con la APP saranno inoltre fornite molte utili informazioni su come gustare al meglio l’acqua pubblica, sulle caratteristiche chimico fisiche ed organolettiche dell’acqua distribuita dall’Acquedotto e consigli per una corretta manutenzione degli impianti domestici. //IL CONCORSO Gli alunni delle classi IV e V delle scuole Elementari della Puglia dovranno inviare ad AQP l’elenco delle fontane pubbliche del proprio territorio comunale o del proprio Municipio/Circoscrizione (nei Comuni dove previsti) con relativi indirizzi e/o coordinate geografiche, foto ed eventualmente altro materiale utile di tipo storico. Gli istituti partecipanti saranno premiati con una biblioteca dedicata al tema dell’acqua. Agli alunni verrà riconosciuto il titolo di “giovane esploratore dell’acqua pubblica”. La realizzazione della mappa digitale e della APP per la geolocalizzazione delle fontane sarà invece compito di un apposito gruppo di lavoro selezionato attraverso un concorso a cui saranno invitati a partecipare gli studenti delle classi III, IV e V delle scuole Secondarie di II grado. Per il gruppo di lavoro è previsto un premio in denaro di 1.500 euro. Per la partecipazione è richiesta la compilazione di un modulo scaricabile dal sito www.aqp.it, nella sezione “scuole” e nel sito http://biblioteca.consiglio.puglia.it nella sezione “fontaNinapp”. Lo stesso, corredato della documentazione richiesta, dovrà pervenire entro le ore 12.00 del 01 dicembre 2014, per posta elettronica a [email protected] e per conoscenza a [email protected] (fino ad un massimo di 8MB) o al seguente indirizzo: Acquedotto Pugliese SpA Unità Comunicazione e Relazioni Esterne Via Cognetti, 36 70121 Bari L’iniziativa è dell’AQP, in collaborazione con il Servizio biblioteca e Comunicazione istituzionale del Consiglio regionale della Puglia, con il patrocinio dell’ANCI Puglia e dell’Ufficio scolastico regionale della Puglia. La storica “Cape de firr” Segni particolari: altezza 128 cm., base circolare 38 cm, forma conica, corredata di cappello e vaschetta di recupero delle acque, totalmente in ghisa, rubinetto a getto intermittente con meccanismo interno in ottone, frutto dell'ingegno degli uomini che hanno fatto l'Acquedotto Pugliese, ancora oggi a produzione artigianale. Parliamo del simbolo dell'Acquedotto Pugliese, la storica fontanina che tante piazze della Puglia e del meridione conoscono e che ha portato la prima acqua salubre pubblica in Puglia e che, ancora oggi, rappresenta l'icona indiscussa di questa epocale conquista sociale Una storia che ha inizio nel lontano 1902, con la legge per la costruzione e l'esercizio dell'Acquedotto Pugliese in cui si dispone che “il Consorzio dovrà costruire a sue spese in ciascun comune, in numero proporzionato agli abitanti, fontanine gratuite pel pubblico, restando in facoltà del comune di disciplinarne l'uso, ed a suo carico il pagamento dell'acqua”. Il regolamento e il capitolato per la costruzione e l'esercizio dell'Acquedotto Pugliese, approvato con Regio decreto nel 1904, ne disciplina la installazione, “in ragione di una per ogni 2500 abitanti nei grossi centri che ne contano più di 20 mila, una per ogni 1500 nei comuni di popolazione compresa tra i 10 e 20 mila abitanti, ed infine una per ogni 1000 abitanti o meno nei centri minori”. “Ogni fontanina – si legge ancora nel regolamento – non dovrà erogare meno di 25 metri cubi d'acqua al giorno e sarà a luce tassata, mediante apposito rubinetto idrometrico, e l'acqua dovrà dai comuni essere pagata al prezzo di 0,20 lire”. Nel 1914, trova attuazione il dettato normativo sulle fontanine e viene stabilito il tipo che oggi conosciamo. Nel corso degli anni si moltiplicano le storie ed i poemi in rima sulla fontanina. Una letteratura popolare, il più delle volte in dialetto (“all'acqua, all'acqua, alla fendana nova, ci non tene la zita – leggasi fidanzata – se la trova” recita ad esempio una filastrocca anonima risalente agli anni '20) che testimonia l'affetto incondizionato che le popolazioni pugliesi riservano a questo semplice strumento di vita. Una storia affascinante che ha sedotto finanche l'architetto di fama internazionale Renzo Piano che, per la realizzazione del nuovo santuario dedicato a Padre Pio in San Giovanni Rotondo, ha espressamente richiesto l'installazione di una batteria di 6 fontane dell'Acquedotto Pugliese a corona dell'atrio d'ingresso della chiesa.
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