Mega impianti eolici in Salento. Tutti bocciati. Non si potranno più fare

Roma. Il Consiglio dei Ministri e il Tar di Bari bocciano gli impianti di Palmariggi, Parabita-neviano, Galatone, Martano-Zollino

Stop all’eolico selvaggio, con mega torri alte più di 100 metri e soprattutto installate in zone rilevanti dal punto di vista ambientale. Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri il 6 giugno scorso. La decisione riguarda lo stop dato a tre progetti di centrali eoliche previste in Puglia tra cui il progetto che sulla collina di Palmariggi (Località Quattro Macine) prevedeva tre torri alte circa 100 metri. Per arginare quel progetto la Sezione Sud Salento di Italia Nostra si era attivata, anche in sede di Consiglio di Stato, per supportare il Ministero per i Beni Culturali nell’impugnazione della sentenza del TAR/Lecce che – invece – aveva accolto favorevolmente il ricorso della società proponente SPES srl avverso il parere negativo al progetto espresso dalla Soprintendenza ai Beni paesaggistici di Lecce. La stessa parola fine è stata posta in questi giorni dal Tar di Bari con le (sentenze nn. 685, 686 e 687 del 2014 depositate lo scorso 6 giugno) riguardanti i progetti dei tre mega-impianti eolici che la società Nextwind srl intendeva realizzare nei territori di Parabita-Neviano (progetto di 11 torri), di Galatone-Neviano-Sannicola-Seclì-Tuglie (progetto di 16 torri) e di Martano-Zollino (progetto di 17 torri) tutte dell’altezza di 150 m e da 3 MW di potenza. Anche per tali progetti l’associazione Italia Nostra – Sezione Sud Salento si era attivata presentando osservazioni già in sede di Via (Valutazione impatto ambientale), e al cui provvedimento negativo della Regione la Nextwind aveva inoltrato ricorso al Tar di Bari nella cui sede – appunto – Italia Nostra si era costituita ad opponendum con l’avvocato Donato Saracino. Scrive Marcello Seclì, presidente di Italia Nostra- sud Salento: “Con questi provvedimenti Italia Nostra ritiene che può considerarsi totalmente chiusa l’intera vicenda dei mega impianti eolici nel Salento; a parte i due progetti realizzati circa 10 anni fa a Lecce e a Carpignano salentino, difficilmente altri impianti potranno essere più installati in provincia di Lecce anche in ragione delle azioni intraprese da Italia Nostra in sede di Valutazione di Impatto Ambientale, con i vari ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato e con i provvedimenti emessi dal Consiglio dei Ministri. Italia Nostra per prima, a partire dal 2002, si è adoperata incessantemente in Puglia e nel Salento per sostenere la necessità che gli impianti di energia rinnovabile venissero programmati e realizzati solo sulla base di rigorose scelte urbanistiche, energetiche ed ambientali al fine di evitare che determinassero impatti significativi al territorio, al paesaggio e all’economia agricola e turistica. Allo stesso tempo sistematica e determinata è stata l’azione per contrastare il rilascio delle autorizzazioni ad una miriade di richieste per la realizzazione di mega-impianti eolici che, fantomatiche società costituite spesso ad hoc, intendevano realizzare in molti comuni del Salento. In tali attività il ruolo svolto dalla Sezione Sud Salento è risultato – appunto – decisivo anche perché, attraverso una serie di iniziative si è riusciti a coinvolgere cittadini, associazioni e amministrazioni locali a far crescere l’attenzione verso queste problematiche e per impedire che venissero agevolmente rilasciate le autorizzazioni da parte degli organismi preposti anche impugnando quelle stesse che non risultavano rispondenti agli obiettivi di salvaguardia del territorio e dei suoi beni culturali ed ambientali. Attraverso questo impegno, determinato e costante, i cieli del Salento sono rimasti liberi di essere ammirati e – allo stesso tempo – ampi territori ed i paesaggi di oltre 30 comuni della provincia di Lecce si sono salvati dalla devastazione delle circa 200 torri eoliche, di media e alta potenza e dall’altezza da 100 ai 150 metri, per le quali erano state presentate le relative richieste di autorizzazioni”.

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