Lecce. Dalle perizie risulta che ci fu smaltimento illecito. Nel frattempo il comando Scuola Cavalleria promette la caratterizzazione dell'area
I resti di munizioni usate presso il Poligono di Torre Veneri sono stati smaltiti illecitamente per un lungo periodo, ma è difficile stabilirne le responsabilità tra il personale militare. Questo il senso del fascicolo delle indagini a cura della pm Elsa Valeria MIgnone, che ha chiesto l’archiviazione al gip Simona Panzera. Una cronaca dettagliata della Camera di consiglio di oggi l’ha pubblicata Gabriele Molendini, per Lecce Bene comune e potete leggerla QUI. Il Tacco si è occupato estesamente dell’argomento, denunciando per primo, e anche attraverso la voce di un autorevole rappresentante dello Stato, il senatore Giorgio Rosario Costa, attività illecite, probabilmente anche ad opera di organizzazioni criminali, delle carcasse delle munizioni. La notizia però non è questa. La notizia è che, scrive Gabriele MOlendini “il Comando Scuola di Cavalleria ha depositato “presso il PM” una lunga nota con cui dichiara che sta provvedendo insieme all’Università di Lecce ad effettuare la “caratterizzazione” (ovvero l’identificazione, l’analisi dei materiali in zona) e sta adottando un nuovo disciplinare nel quale tra l’altro prevederà utilizzo di materiali prevalentemente “green” (sic!) ed avrebbero provveduto alla bonifica delle aree e del mare”. Sembrerebbe quindi che si sia passati alla fase operativa della caratterizzazione dell’area, finora annunciata. Non è ben chiaro invece come dei proiettili possano essere ‘green’. Ma siccome siamo ottimisti per natura, attendiamo dall’Esercito lumi in merito.
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